Quando avevo ormai perso la speranza e credevo che l’invio delle lettere mai giunte a destinazione fosse ormai perso come lacrime nella pioggia, ecco che rispunta la newsletter.
Le altre lettere (non tutte, solo quelle che mi sono piaciute) si trovano qui.
LdC
Caro Piero,
il diluvio unilaterale è iniziato e così tu non ci sei. Mi son detta che in fondo è giusto così, ho ascoltato la notizia alla radio, ho stretto il volante tra i pugni e ho ceduto armi e bagagli al mio cuore, gli ho fatto capire che la cosa giusta da fare – durante un diluvio – è piangere, aumentare la portata di questi fiumi che mi scorrono accanto impetuosi e attendere.
Presto o tardi l’acqua ti raggiungerà, scalerà il tuo corpo con mia somma invidia e lentamente arriverà a cingere la tua gola. Forse griderai e io non ti sentirò, forse spingerai indietro le lacrime e io ti capirò. Sono sicura, però, che non ti interrogherai sulla fonte di quelle acque. Neanche il dubbio più seducente e interessato ti sfiorerà. Non saprai nulla di me e io non conoscerò il tuo destino. Rimarrò aggrappata a questo volante, stringerò gli occhi e strizzerò i miei dotti lacrimali; decisa e vendicativa, ti lascerò affogare in tutto l’amore per te che nel corso dei mesi ho tirato fuori dal frigorifero in attesa del tuo ritorno e che sistematicamente si è sciolto.
Parto, Piero. Il luogo dove andrò non è dietro l’angolo ma ha il pregio di farmi sentire meno sola della casa in cui mi hai fatto credere di poter essere felice.
Una volta tua,
Anna