«Goditi potere e bellezza della tua gioventù» ho quasi intimato alla collega ventenne «che quando spegni la trentesima candelina comincia il declino».
Forse non è esattamente o puntualmente così, ma ammetto che da un po’ di anni a questa parte, oltre ad esserci cose che scendono inesorabilmente a valle, ci sono anche tante piccole scocciature di cui occuparsi.
E dicono che l’importante sia la salute.
Non per lamentarmi (oh, sì, anche) ma ultimamente sembro un ricettacolo di malesseri: non solo la tanto temuta operazione al setto nasale si avvicina e me la sto letteralmente facendo in mano, bensì da circa un mese ho notato come una piccola sporgenza vicino alla caviglia. Sarà un ematoma, regalo di qualche pantalone o stivale particolarmente stretto, ho giustificato le prime due settimane. Poi, vedendo che non passava, sono andata a chiedere consiglio a farmacisti vari che hanno ipotizzato problemi di circolazione… ma dopo un mese di pomatine e pilloline questo rigonfiamento non se ne andava (e faceva un po’ male), così mi sono decisa ad andare dal dottore che ha sentenziato: cisti tendinea.
Olè! Mi mancava la cisti tendinea, fra setto nasale, gengivite, sindrome del colon irritabile e tutto il cucuzzaro di acciacchi.
Ora, se questo fosse un reality e noi fossimo negli Stati Uniti, andrei dal primo Dr.90210 che mi capita a tiro e mi farei addormentare una volta soltanto riunendo setto nasale, cisti, liposuzione e mastoplastica addittiva. Ma qui siamo a Bologna e io sono una fifona totale, per cui penso che (attese al Cup permettendo) mi prenoterò una bella visita dall’ortopedico.
Per chi se lo stesse chiedendo la risposta è sì, l’incipit è tratto dal famoso monologo (mai cosa più azzeccata di questa fu detta).
LdC