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Fascisti su Marte – La recensione.

6 Novembre 2006

Sopra un prototipo di missile tedesco
con sei gallette cadauno come desco
i nostri eroi van dritti al cuor della marziana
le verdi antenne al nostro duce piegherai

Fascisti su Marte
rosso pianeta bolscevico e traditor
fascisti su Marte
con un moschetto e un menefrego dentro al cuor
siamo incredibili
siam sommergibili
siamo gli ignifughi
gli irrevocabili conquistator
del sangue e con l’odor
ed anche a questi alieni ora le reni spezzerem

 

Come potrete constatare dal biglietto posso orgogliosamente vantarmi di essere stata a vedere “Fascisti su Marte”. Ebbene sì, dopo mille rimandi e falsi allarmi, finalmente la tanto attesa uscita nei cinema (il plurale in questo caso non è esatto, visto che di grazia solo all’Odeon si sono degnati di farsi carico di siffatta gravosa scelta). Sala abbastanza piccola ma quasi piena, anche se si trattava del primo spettacolo. Pubblico misto, adulti e giovani in pari quantità.

 

Innanzitutto devo smentire la durata che si trova su tutte le schede del film in quanto non si tratta di 45 minuti bensì parecchi di più, quasi come un film normale, il che da un lato fa piacere perché costa come un film normale ma dall’altro – confesso – la trama dopo un po’ tende alla ridondanza. Difatti a vedere questo film ci si va a scopo dichiarazione d’intenti più che per altro. Anche se forse bisognerebbe rivederlo una seconda volta perché trattandosi di un raccontato (la voce narrante è lo stesso Guzzanti, ovviamente) in versione parodia dei reportage di epoca fascista, talvolta vengono usati dei giri di parole che si capiscono solo dieci secondi dopo.

 

Riporto pari pari dal sito della Fandango. Una serie di cinegiornali del ventennio, miracolosamente sottratti alla censura dall’imperante storiografia marxista, riportano in luce una vicenda straordinaria che rende onore e lustro all’era mussoliniana e all’Italia tutta. La conquista e la successiva colonizzazione del pianeta marte per mano di un’indomita squadra fascista nell’anno 1939. Privi di scafandri, respiratori ed altri inutili orpelli moderni i fascisti, armati solo di volontà littoria e di imperativi categorici, proseguono tenacemente nell’impresa di dare a Roma e al suo duce un nuovo e più prestigioso ‘posto al sole’ (…) Il risultato è un film visionario e autarchico, ricchissimo di grafica e di effetti retrodatati a metà tra un Flash Gordon e un (falso) documentario storico, che racconta la storia di un fascismo parallelo e fantascientifico e gioca in allegoria col presente italiano e non, col linguaggio rinverdito della guerra fredda, il nazionalismo, l’intolleranza razziale e religiosa, la fragilità dello spirito democratico, che hanno dominato il dibattito politico italiano negli anni della seconda repubblica.

 

Satira intelligente e un plauso personale a chi ne sta curando addirittura la pagina su Wikipedia.

 

LdC

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  1. Mi piace Guzzanti, ma la tua recensione conferma il mio sospetto che l’idea non bastasse per tenere in piedi un film. Ma l’hanno detto “si fan beffe dell’ossigeno”? E’ una frase che mi fa sempre ridere.

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  2. Dunque merita? Io lo aspettavo come lo stipendio a fine mese (Vedi sigla integrale pubblicata sul mio blog…) ma temevo che fosse, come molti sketch di provenienza televisiva, esilarante se preso a piccole dosi. Se poi aggiungi che (effettivamente) alcune battute vanno digerite, bè, vediamo.

    Comunque mi sa che ci vado proprio.

    OT.

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