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Del vedere le cose in prospettiva ed altre facezie, rigorosamente in vino veritas.

19 Dicembre 2006

Che non mi capita tutte le sere di trovare un particolare amico in messenger. E che sia in vena di confidenze. Anche se a causa di quattro bicchieri appena bevuti all’ape-comple non ne avevo una gran voglia, quando ho scoperto che le confidenze riguardavano il mio ex mi sono detta perché mai dovrei smettere di essere una ficcanaso proprio stasera? E quindi vai di news, approfondimenti e rassegna stampa sulle opinabili gesta della mia ex, stupida, metà. Che quel cinno io l’adoravo, ma a mente fredda ringrazio il cielo di avermi incastrato nel destino quel fatidico giorno in cui mi ha telefonato e mi ha detto che era finita perché doveva riprovarci con la sua ragazza di allora. Che poi è diventata la sua ex ragazza. Che poi, dopo l’estate, è tornata ad essere la sua ragazza. Che poi è tornata ad essere la sua ex ragazza.

 

Almeno questo è l’aggiornamento alla data di oggi.

 

Mi ricordo quando la lasciava sola con delle scuse talmente stupide che mi meravigliavo di quanto ognuno di noi riesca a credere nell’impossibile, se detto dalla persona di cui si fida. L’ha tradita, fisicamente, ma soprattutto moralmente e umanamente. L’ha umiliata perché l’ha fatta passare come la poverina, agli occhi di tutti. Io credo che lei abbia fatto un gran tredici quando poche settimane fa – senza grosse certezze nel futuro – gli ha spiegato per filo e per segno il motivo per cui lo ritiene uno stronzo, ha fatto su il suo squallido zainetto e se n’è andata. Segue applauso a scena aperta del pubblico, ringraziamento ed inchino.

 

Dio, com’è tutto sempre, terribilmente, relativo! Questa non è che l’ennesima conferma di un pensiero che mi frulla insistentemente in testa da qualche giorno: io, che le avrei fatto bollire il coniglio in pentola, mi ritrovo a stimarla tantissimo per aver compiuto quel necessario altrui gesto per cui tre anni fa avrei dato l’anima. Io, che miravo a scalzarla dal suo ruolo di compagna, oggi alzo gli occhi al cielo e penso che con M. non sarebbe durata più di… una settimana? Forse due, siamo ottimisti…. E penso che mi sono salvata. Io, che ho sofferto le pene dell’Inferno – e forse come concetto è limitativo – per decine di tira e molla fra me, lei e un viziato figlio unico di genitori ricchi che non sapeva con chi delle due stare definitivamente (e per non cadere nell’émpasse ci teneva buone entrambe e intanto andava allo stadio) mi ritrovo a pensare che tutto il sentimento, l’enfasi, il trasporto che provavo nei suoi confronti è scemato fino al punto che non lo vorrei più neanche in omaggio. Io, che l’ho idealizzato a tal punto che non riuscivo a passare davanti al suo ufficio senza mettermi a piangere, sono qui che spero che non si ricordi che gli ho promesso un aperitivo a novembre e poi mi son fatta di nebbia.

 

E siccome nel tardo pomeriggio mi sono trovata mezz’ora intrappolata nel traffico con niente da fare se non pensare ascoltando musica, mi è tornato altresì in mente che nella notte fra sabato e domenica mi sono trovata tre chiamate non risposte del Principe di San Marino e solo oggi ho realizzato il motivo: Bologna-Juventus. Certo, perché il sanmarinese le ha proprio tutte, le sfighe. Forse sperava nel dopo partita. E io che riempivo pagine di diario scrivendo cose del tipo per l’ansia di arrivare alla meta mi sono persa tutto il bello del viaggio e adesso spero sempre che mi torni a cercare, che sia tu quando arriva un messaggio… e non sei mai tu. Ho pagato il mio errore, ti rimpiangerò? Non eri adatto a me e viceversa, ma sapevi emozionarmi. Non mi sembra, al momento, di averci guadagnato chissà che… ma è domenica, ero vicino a te, poi si avvicina il nostro giorno e divento malinconica. Domani avrò dimenticato e tornerò ad essere orgogliosa della mia coerenza. Forse…. vista con il senno del poi mi sento un’idiota, ma capisco che avrò avuto i miei buoni motivi. Garantisco comunque sulla sincerità dei miei slanci: speravo, ma non ero sicura che avrei rivisto l’alba.

 

E invece.

 

Non c’è dubbio: il banalissimo oggi è quel domani che ieri ti faceva preoccupare.

 

Buonanotte.

 

LdC

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  1. Firuli Firula…

    Dunque ne parlavo ieri con una mia amica..del senno di poi e delle fette di salame sugli occhi nel mentre di una storia..

    Mah..io sono per vivere le storie, per non trocare le mie speranze e i mieid esideri..sono per vivere in fondo tutto chio che mi si para davanti. Forse sbaglio a buttarmi ma non voglio avere sullo stmaco il pese di un rimpianto…

    Vivo tutto fin che mi va e fin che c’e’ da vivere poi se mi stufo, se apro gli occhi, s emi rendo conto che forse non fa piu per me cedo il passo e volto le spalle.

    Di stronzi e stronze ne e’ pieno il mondo..di gente che chiama alle 5 del mattino pregandoti per una sveltina anche..che facciamo li mandiamo tutti al muro??

    NO, li evitiamo e facciamo spallucce.

    That’s all girl!

  2. Vedi Cris, il mio discorso è leggermente spostato sul dopo, rispetto al tuo… nel senso che se oggi ci voltiamo indietro, di certe persone fatichiamo a ricordarci il nome oppure, come nel caso del Principe di SM, ci danno addirittura fastidio. La mia riflessione è nata perchè se mentre siam lì a soffrire ci ricordassimo che in capo a tot mesi il tempo farà il suo sporco mestiere e l’oggetto del nostro attuale desiderio si uniformerà di nuovo allo sfondo, secondo me potrebbe essere utile. Leggasi vedere le cose in prospettiva, appunto.

  3. Eh..

    Ma io sono troppo concentrata ad arrovellarmi e a disperarmi per perdere tempo a pensare che in un tot mesi sara’ tutto polvere.

    Io non ci riesco a vivere e vedermi in prospettiva.

    Mah..

  4. Mah, la mia prospettiva ideale è quella di trovarmi (è successo…) al Celtic a bere una Harp Strong (corretta Oban) con uno che era stato con una mia ex prima di me e uno che c’era stato dopo e divertirci un sacco alle sue di lei spalle.

    Io insisto che il tempo fa il suo sporco lavoro (ma anche l’omino dell’autospurgo non scherza…) ma al tempo possiamo benissimo dare una mano (all’omino dell’autospurgo, possibilmente, no…).

    @Ldc: 23.30 ? L’EscoPost è in agguato. Cavolo, che nostalgia dei FoxHunt

    @SCD80 (non la multifunzione, ripeto..) Alle cinque del mattino? Ecchecacchio, a quell’ora, anch’io, dormo…. Che giente….

    besos, OT

  5. Cris, è un esercizio difficilissimo, a me l’ha insegnato un’esperta. Ma dico esperta sul serio, eh?

    OT, ma dimmi che anche te avevi il cb come me! Stupore meraviglia!!

  6. Il cb non ce l’avevo ce l’ho. E’ancora sulla scrivania di casa, collegato alla sua brava filare, all’accordatore e al suo bravo … ehm … linearino. Peccato che quando sono entrato in quel mondo ormai era in decadenza e non c’era più quasi nessuno. Io, in realtà, lo usavo per alcune simpatiche porcherie tipo chattare da terminale con un convertitore digitale collegato alla SoundBlaster. Poi ho capito che parlare a quattr’occhi mi divertiva di più. E mi sono limitato per un po’ a fare da torre di controllo per i camionisti.

  7. Dany il tuo consiglio è vero e sarebbe giusto metterlo in pratica, se uno ci riesce ed io in questo periodo non ci riesco purtroppo…. forse sarà che me ne stanno capitando tante che a volte mi butto nella malinconia…

    credo cmq che sapere qlc del proprio ex , magari in neg,a volte possa essere di aiuto, io per es non so nulla e a volte, sò che non dovrei, mi ritrovo a pensare a lui e a cosa farà e a noi due e che la cosa è finita… so che mi faccio solo del amle,ma ora va così…..

    cmq non mollo di certo!! ciao luna

  8. Hai perfettamnete ragione, solo che a volte ci vuole del tempo, tanto tempo per capire che il lui in questione non era quello giusto e chissà che dietro qlc angolo non ce ne sia un’altro adatto a noi…. la speranza è sempre l’ultima a morire… ciao

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