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Prossima tappa: Roma.

5 Febbraio 2007

Sto continuando a rispettare il buon proposito per il 2007, sono molto contenta di me. Sabato ho acconsentito a presenziare al pranzo di famiglia a casa dei miei nonostante la voglia fosse ben al di sotto dello zero. L’assenza di mia cognata, devo ammettere, ha nettamente giocato a favore del sì. E ho fatto bene, perché è stata una parentesi carina e divertente, di quelle che era un bel pezzo che.

 

Con mio fratello non abbiamo un gran rapporto anzi, a volerla dire tutta con mio fratello – fatte salve le comunicazioni di servizio del tipo ricordati che il 15 è il compleanno della mamma, oppure cosa vuole Thomas per Natale? – non abbiamo un rapporto. C’è una grossa differenza d’età, sedici anni, ma soprattutto di modo di vivere.

 

E c’è che lui non ricorda di aver avuto trent’anni, a quanto pare.

 

Perché tra noi non è sempre andata così. Quando lui aveva la mia età io altro non ero che una teen-ager sgraziata e sfigata, grazie alla sua presenza avevo una discreta libertà e un relativo giro di amici più grandi di me. Eravamo quasi sempre insieme. Avevo quindici anni e lui mi portava ogni lunedì sera a Formigine a ballare al Picchio Rosso con la sua compagnia, tornavo tardissimo ma tanto ero con Fabio e i miei non fiatavano. Si fidavano. Lo ammiravo in tutto, dalla sua cultura sconfinata per la musica al lifestyle decisamente sopra le righe che col senno del poi mi viene da criticare, ma che la testa di allora mi faceva dire: ho un fratello veramente sborone. Vacanze, week end a Riccione, vestiti firmati, macchinoni, ingressi vip che lui faceva il buttafuori e io entravo a piacimento con le amiche, quando veniva a prendermi a scuola con l’Harley Davidson, sempre gli ultimi ritrovati della tecnologia a disposizione, sempre la musica appena uscita da ascoltare… e ore, ore, ore attaccati al suo stereo a cercare di trasmettermi una cultura musicale degna di tale nome.

 

Poi una serie di litigi diciamo importanti, di quelli che perdoni ma non dimentichi. Poi le strade che si sono separate, lui che si sposava e diventava padre, io che crescevo e non seguivo esattamente i suoi passi… lui che riteneva le mie scelte opinabili e viceversa e nessuno che la mandava a dire all’altro.

 

Il risultato è che vivo sola da sette mesi e lui non sa nemmeno l’indirizzo di casa mia, per esempio.

 

Ma sabato a quanto pare era un giorno speciale, di quelli che. E a pranzo abbiamo parlato come se nemmeno un giorno fosse passato dai tempi d’oro… ci siamo confrontati su un sacco di argomenti e nonostante i punti di vista fossero diametralmente opposti, per la prima volta dopo anni, ci siamo rispettati. E ci siamo messi d’accordo per partire assieme alla volta di Roma, il prossimo luglio, per il concerto della nostra comune passione, i Genesis, anch’essi di nuovo assieme dopo tanto tempo.

 

Mia madre non crede ai propri occhi, mio padre avrà senz’altro pensato stiamo a vedere. Lui non so, ma io ci credo fermamente che sarà un week end da ricordare.

 

Ieri come oggi, sempre come allora: non osi separare l’uomo ciò che Phil Collins (ri)unisce.

 

LdC

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  1. Non posso che apporggiartela in tutto e per tutto…e chissà che non ci scappi un weekend capitolino anche per me ;o)

  2. Sai, la stessa cosa stava per succedere a me con mio fratello, e a riunirci sarebbe stato uno scrittore che piace a entrambi, solo che il riavvicinamento non c’è stato per un soffio, tutto andato a vuoto.

    Stessa cosa con i genitori, vivo da solo da maggio 2006 e pranzare da loro proprio voglia zero, le feste natalizie sono state una tortura, tre pranzi di fila uno dietro l’altro!

    Ste

  3. una volta portai lo stereo portatile in cortile con la colonna della febbre del sabato sera e mio fratello arrivato a casa prima dal lavoro mi diede un gran ceffone da farmi vergognare per mezza vita.

  4. @Liz: una volta ruppi la puntina del giradischi a mio fratello, avevo circa 7 anni… gliel’ho confessato nel 2006 ;o)

  5. Io vivo la tua storia al contrario, ho un fratello maggiore di poco più di un anno e ci siamo odiati (come solo due fratelli possono fare) per tutto il periodo dell’adolescenza. A trent’anni inizia ad ascoltarmi quando parlo.E di solito parliamo di musica perchè è un pò l’unica cosa che ci unisce.Speriamo bene con questi fratelli…:)(io ne ho altri 2 più piccoli!)

  6. Bè è bello recuperare un rapporto…specie con il proprio fratello! io non potrei accettare di dividermi con i miei fratelli, siamo troppo uniti! in bocca al lupo! e godii il concerto soprattutto!

    Amy

  7. In effetti la differenza di età è tanta,ma non è mai troppo tardi per recuperare un rapporto e chissà potrebbe essere questa la volta buona…. goditi il concerto e buon week anche se dovrai aspettare ancora un pò di tempo…. ciao luna!

  8. se a maku gli dico:

    “Siamo il dolore e anche la cura. Siamo la dolce acqua fresca e la brocca che la versa. Voglio tenerti stretto come un liuto per poter piangere d’amore con te. Preferiresti lanciare sassi contro uno specchio? Io sono il tuo specchio ed ecco le pietre”.

    ….mi vomita nella fazza, al massimo posso dire ”voglio suonare il tuo liuto….” ;-)

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