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La risposta era dentro di me (ed era quella giusta).

19 Marzo 2007

Da qualche mese ho un incubo ricorrente, non succede spesso ma è sempre il medesimo. Mi trovo a casa, anche se non è il mio microscopico appartamento bensì una villa enorme su più piani, con giardino e soprattutto piena di finestre. Nel sogno sto dormendo e mi sveglia la sensazione di non essere sola, come di una presenza che mi controlla. Mi alzo, accendo tutte le luci per paura e comincio a perlustrare dappertutto. Normalmente trovo una serie di finestre aperte nonostante sia sicura di averle chiuse prima di andare a dormire, ma siccome non si manifesta mai nessuno le richiudo, torno a letto e mi riaddormento nonostante la sensazione che ci sia qualcuno in casa. Il sogno si è sempre concluso così.

 

Invece sabato notte, probabilmente a causa degli avvenimenti di venerdì, il sogno è cambiato, diciamo che si è evoluto. Mi trovo sempre nella casa enorme, sto dormendo. Sempre la stessa sensazione a svegliarmi, ma stavolta anziché accendere tutte le luci comincio ad ispezionare al buio. Chiudo come sempre qualche finestra, pensando che forse le ha dimenticate aperte l’amica che è venuta a trovarmi, anche se so in cuor mio di raccontarmi una scusa. Sento sempre la presenza, ho paura ma ne sono altrettanto incuriosita. Ad un certo punto scorgo un profilo maschile, è di spalle. Finalmente, penso, capirò chi è e cosa vuole da me, perché continua a spaventarmi e a minare mia sicurezza addirittura fin dentro casa, il luogo che dovrebbe essere quello più sicuro al mondo. Gli tocco la spalla sinistra, si volta mentre si sfila il cappotto e si mostra: è lui, il Mio Grande Amore di Sempre, colui che ho aspettato invano per più di tre anni, colui che non ha saputo voluto lasciare alcune certezze per seguire il proprio cuore. Quello che, da anni, rappresenta la misura dei miei sogni. Non ho paura, so che non vuole farmi del male anche se la sua espressione non è amichevole, ma addirittura, sia nel sogno che successivamente, la sensazione è di liberazione. Di leggerezza data dalla consapevolezza.

 

E in effetti è così. Ho capito che le finestre che con tanta cura nei miei sogni cerco di chiudere e che lui si ostina a farmi ritrovare aperte altro non sono che i buchi che quella sfortunata storia ha lasciato nel mio cuore, che hanno dato origine alla mia insicurezza, falle enormi contro le quali ogni giorno cerco di combattere e che invece, ogni giorno, prendono il sopravvento e vincono. Io so che non l’ha fatto con cattiveria – difatti nel sogno non ho paura che possa farmi del male, so che si limita soltanto a spaventarmi – a mettere in discussione le mie certezze, il mio valore, la consapevolezza che merito qualcuno che mi voglia bene in esclusiva. Semplicemente tra le due strade ha scelto quella più adatta, forse più comoda – chi sono io per giudicarlo? – ma questo gliel’ho perdonato già da tanto tempo. Probabilmente, in modo più profondo, essere per tre anni la seconda scelta, essere regolarmente “abbandonata” tante sere, tanti fine settimana, tante volte in cui l’avrei voluto e non c’era, non ha certamente fatto bene alla mia autostima, non mi ha certamente fatto sentire amata, desiderata, protetta. Sensazioni che, invece, in una storia per me sono alla base di tutto.

 

Sono una persona forte, ma non camminerei a testa alta, dritta e spedita se non sapessi che ci sono persone che mi vogliono bene, che tengono a me (cit. Chicca). Ed è per questo che non raramente ho preferito, nel passato, attraverso il mio comportamento mostrare i miei lati peggiori e conseguentemente farmi abbandonare quasi subito: perché preferisco vivere nella certezza di aver perso qualcuno, piuttosto che nella costante paura di perderlo. È controproducente, autodistruttivo, ma la paura a volte è per me troppo gravosa, quindi preferisco chiudere prima di consumarmi chiedendomi se sarà proprio oggi il giorno che mi dice che è finita. Perché quando nella mia vita non c’è nessuno che mi sta particolarmente a cuore io vivo giornate tranquille, sentimentalmente piatte come lo specchio di un lago, ma calme. Ho una lista pressoché inesauribile di interessi, di amicizie, di cose da fare, di curiosità, di modi per riempire il tempo in un modo che mi piace, di fare una vita che mi piace. Andare a letto la sera con la certezza di non dover ricevere telefonate che magari non arriveranno oppure di non dovere, l’indomani, attendere di vedere qualcuno che magari non si farà trovare, per me è la serenità, è assenza di batticuore ma almeno non mi interrogo ogni due minuti sulle mie paranoie, perdendo di vista tutto il resto e soprattutto la realtà dei fatti. Io vivo bene soltanto quando intorno non c’è qualcuno che può potenzialmente deludermi. O abbandonarmi.

 

Peccato che questo non sia un atteggiamento sano, peccato che “non c’è una bocca che vi può ferire o una foto sul muro che non vi fa dormire” è una condizione che ogni tanto si interrompe quando conosco qualcuno differente dai soliti altri e che per un istante mi fa venire voglia di lasciarmi andare, di crederci, di mettere da parte ansie e paure e semplicemente vedere come va, ma è una sensazione che dura soltanto un minuto perché certe finestre sono ancora spalancate e finché non le avrò chiuse tutte e qualcuno dal passato non smetterà di ricordarmi che proprio da lì è cominciato il declino della mia stabilità emotiva, purtroppo non sarò in grado di godermi il bello di qualsiasi cosa.

 

Forse, un giorno.

 

LdC

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  1. Scegliere strade adatte e comode, ad ogni modo, è quel che fanno tutti, prima o poi. Fa parte del diventare adulti, il fatto di smettere di andare su e giù per ottovolanti emotivi (lo dico per preservarti da future delusioni, eh).

  2. Dunque, riepilogando… non ti lasci andare per paura poi di essere lasciata, quindi implicita c’è l’aspettativa di una storia che sia “per sempre”, altrimenti il rischio di essere lasciati c’è sempre.

    Non metto in discussione il tuo stato di “tranquillità” quando non c’è un uomo all’orizzonte ma sono convinta che con questo atteggiamento tu ti limiti ad una sopravvivenza dal punto di vista emotivo/relazionale (con l’altro sesso per capirci).

    Prova a modificare le aspettative… a vivere le storie per quelle che sono, con la possibilità che possano finire. E non per colpa di uno o dell’altro… ma semplicemente perchè quella era la loro storia.

    Inutile sentirsi inadeguati, sbagliati quando una storia finisce, sbagliati i sensi di fallimento… le storie iniziano, vivono e spesso finiscono. Punto.

    Ti abbraccio…

    Paola

  3. @Chicca, alla peggio si fa il bis dal Re Tamarro.

    @LdP, mi dico sempre che sono stanca di ottovolanti emotivi, ma poi pensandoci se lo fossi veramente avrei accettato la soluzione comoda e preconfezionata sette anni fa. Se non l’ho fatto un motivo ci sarà.

    @Cugi, tu c’eri e ti ricordi vero? Comunque il mio psicanalista di fiducia in messenger concorda completamente con te ;o)

  4. Sì, ma sette anni fa eri un’altra persona, e sette anni sono tanti ;-)

    Potrebbe succedere che la paura di essere abbandonati “colpisca” anche le semplici amicizie? indipendentemente dal sesso della persona.

    Ste

  5. Si, c’ero e ricordo i magoni…

    Ma ormai direi che è ora di lasciar perdere i fantasmi… e di cogliere il meglio che la vita sa ancora offrirti.

    Qualche tempo fa una donna mi ha detto “ricordati che ad un certo punto ti renderai conto che per gli uomini che non ti conoscono sarai diventati trasparente, VIVI prima che questo accada”… mi ha atterrito ma anche ricordato che non si può attendere in eterno…

    Baci

    Paola

  6. Sì, infatti io non ho detto che tu sei stanca degli ottovolanti emotivi, ma che molto probabilmente incontrerai altri uomini con cui non funzionerà, perché sono loro a non essere interessati agli ottovolanti emotivi. E’ una costante che noto in tutti i miei amici e conoscenti 30-40enni (“adesso”, è la frase tipica, “bisogna mettere le cose a posto con una ragazza precisa, è ora di sistemarmi”). Questo fenomeno si manifesta di solito a seguito di un lungo periodo di disimpegno, in cui l’interesse è fare sesso senza essere coinvolti in storie d’amore.

  7. Vabbè, forse questo post era facile da fraintendere (oppure dà spazio a troppe interpretazioni)… al di là della mera analisi di un sogno ci terrei a specificare che grazie all’attività onirica della notte fra sabato e domenica ho forse capito a cosa fare risalire le insicurezze che di solito minano i miei “rapporti”, tutto qui. Questo non implica che a) io abbia attualmente a mano un uomo che mi fa soffrire; b) io non abbia mai dimenticato il mio grande amore o non riesca a fuggire dal passato; c) che io sia lievemente depressa (bè, un po’ sì, ma il mio psicanalista di msn sta facendo un ottimo lavoro). Era un sogno, era la chiara dimostrazione che se ci sono dei buchi è da lì che nascono. Ma la cosa più chiara è che prima o poi ‘sti buchi si chiuderanno. O dite di no?

  8. Certo, e se nel sogno ricorrente c’è stata una svolta, diciamo, dove hai trovato il motivo che ti tiene aperte le finestre, il sogno ora potrebbe evolversi con il trovare il modo di chiuderle.

    O no?

    Forse lo lasci intendere nel post e io non ho capito, ma sembra che il sogno non si limiti alla sfera sentimentale come si intende, per il fatto che nel sogno appare il tuo amore storico, ma può essere che coinvolga la tua vita in generale? Famiglia, lavoro, salute amici ecc?

    Ste

  9. Ste, una vaga ansia di perdere le persone a cui voglio bene ovviamente ce l’ho (chi più, chi meno, penso che sia un argomento che sta a cuore un po’ a tutti)… quello che credo di aver capito dal sogno è che è stato da lì in poi che ho cominciato ad inanellare storie sbagliate e tutte più o meno simili ed è forse (dico forse, non sono Freud!) dal concetto di autostima che dovrei ripartire. E’ stata una storia bellissima, siamo tuttora amici, però forse ho pagato di più io in termini emotivi e il problema è che sto pagando ancora.

  10. Sì, ok. Ma se il sogno va oltre la sfera affettiva? può essere che il sogno vada oltre la sfera affettiva comprendendo insicurezze o o sbagli ma anche affermazioni in ambito lavorativo? magari scopri di avere un’ossessione incoscente per le finestre di casa e nel sogno non c’è niente da interpretare :-)))

    :-p

    Ste

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