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Etilismo a Monteacuto – parte seconda.

11 Aprile 2007

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Come alcuni di voi forse ricorderanno, alcuni mesi fa quattro esponenti della balotta Cazzaniga, vagando senza meta per quel dell’Appennino bolognese, si erano imbattuti nella ridente località di Monteacuto e lì avevano dato sfogo alla loro sana predisposizione alla beata vita del michelazzo, come si dice dalle mie parti. Quindi, venerdì scorso, seduti sui comodissimi sgabelli del pub giamaicano suggerito da quattro su cinque baldi giovini che accompagnavano la sottoscritta è stato più che naturale eleggere il paesino di cui sopra a meta per la classica gita fuori porta di Pasquetta (anche se io volevo andare al mare, venga messo agli atti). Alle ore 10.15 di lunedì 9 aprile convergevano pertanto in via della Campagna i seguenti elementi (in ordine di apparizione): la Bortolotti nonché io vestita a cipolla come in ogni gita che si rispetti e dotata di inseparabile macchina fotografica, la Marisa a piedi, Max e la Lisa, Ruggero seguito a ruota da Walter con postumi della cervicale della sera precedente e infine Paolo che doveva solo scendere le scale di casa. Metaforico testa o croce per chi prendeva la macchina e relativa suddivisione consistita in Ruggero, Walter e me medesima in macchina da Ruggero e Max, Lisa, Paolo e Marisa in macchina da Max.

 

Pronti, partenza, via. Porrettana, coda, Porrettana, curve, tornanti, curve, tornanti, curve, tornanti.

 

Dimenticavo. Il mitico ristorante Bagigio non aveva posto se non per sei persone, ma essendo noi in sette (poi nove, poi otto, poi sette di nuovo) e avendo un minimo di remora che ci impediva di prenotare cinquanta ristoranti diversi per poi paccarne quarantanove, alla fine abbiamo scelto di partire alla cieca, con Ruggero che ha osato addirittura esclamare che forse delle due meglio se non perdiamo tempo a tavola e ci arrangiamo con un panino, così abbiamo possiamo fare dei giri.

 

Bè, certo. Come no.

 

(da leggersi con spiccata inflessione alla Ugo Fantozzi)

Dalle 12.30 alle 15.30 alla Locanda Alpina di Pianaccio a decimare le seguenti portate:

 

bis di primi, consistente in tagliatelle al ragù e tortelloni ai porcini

crescentine con affettati, formaggi, sottaceti, marmellate un po’ per tutti

filetto o spezzatino di cinghiale con polenta per alcuni

dolci, consistenti in torta amaretti e ricotta per alcuni, pasta frolla, crema e fragole per altri (tra i quali io), sorbetti eccetera

(ottimo, mi vien da dire) Sangiovese

Acqua

Caffè

Niente ammazzacaffè che lo andiamo a prendere dal Bagigio e poi s’è fatta una certa e quindi ciao.

 

Visita a Monteacuto con tappa nella piazzetta (vedasi al poco edificante contributo video), alla Chiesa di San Niccolò e oretta di cazzeggio seduti sul muro in riva allo strapiombo, il tutto costellato da argomenti di notevole spessore, tipo perché chiamare Alberto “Dino”?, poi di nuovo in auto fino a Vidiciatico (dove, confesso, abbiamo sostato giusto il tempo di un gelato perché non siamo avvezzi a tale vita mondana). Ritorno in processione sulla Porrettana di cui sopra causa controesodo di più o meno tre quarti di Bologna e provincia, con annesso discorso sui massimi sistemi che ha coinvolto me, Ruggero e Walter su temi scottanti come: il fondoschiena della Daniela, troppo grosso per i gusti di Walter? Oppure, decisamente più interessante, organizziamo la festa di primavera?

 

La risposta, ovviamente, scontata.

LdC

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  1. Ah, io ho fatto il pranzo di Pasquetta al Vecchio Lotto (illustre ristorante di cucina napoletana a Roma). Meraviglioso, anche se è stato un po’ un addio (devo mettermi a dieta, ragioni di salute lo impongono, purtroppo)

  2. Epperò! Dai, ti sei rifatta per la pasqua deprimente ;-)

    Io pasqua e pasquetta l’ho passata a pulire la casa da cima a fondo, e ho riesumato cose… tipo l’esito di alcuni esami medici che dovevo far vedere al medico ehm, diciamo a mmmh, novembre?

    Forse dovrei prendere appuntamento :-p

    Ste

  3. LdP una specie di addio ai monti di Lucia in versione culinaria? Se e quando verrai a Bologna ti preparerò un’insalata, allora :o)

    Ste sai che a me le feste fanno quell’effetto lì.

    Giuliobu è stato bello fotografarle ma soprattutto mangiarle!

  4. Ma pensa, lunedi’ ero pure io a monteacuto, grigliata a casa di amici. Piu’ che una grigliata e’ stato un raduno di molesti dopo casse di nero d’avola! Non c’ero mai stato lassu’, e il bello e’ stato non seguire le indicazioni sbagliate del tom tom che in pratese mi diceva ” ma dove c***o vaiiii!!! ” SPETTACOLO!

  5. Caspita, mi vieni a pestare in casa e non mi avverti neppure?

    Almeno che Vi siate divertiti

    (P.s. l’alcolismo in montagna è una costante )

    Salutissimi

    MadFool

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