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2003-2007

15 Maggio 2007

È per dirti che non sono più le stesse, queste serate.

 

È per dirti che non ci sono più due amiche sulla Uno bianca immerse in una nube di fumo. E’ per dirti che non c’è più Almiro sul pianale posteriore. Nè la colonna sonora trash di Ambra da ostentare a volume massimo con i finestrini giù. È per dirti che non c’è più la full immersion fatta di uffici vicini, salto a casa a cambiarsi e a volte neanche quello, cena dove capita e via per mille avventure. Niente più appostamenti da fare, messaggi da aspettare, soprannomi da inventare per gli uomini in divisa. È per dirti che non c’è più la chat, né le e-mail, che non c’è più l’Acrobata di Michele Zarrillo. Nemmeno prendo il sole in topless tanto qui chi mi conosce. Niente più passo da te che mi stiri i capelli. È per dirti che non ci sono più code tra Roncobilaccio e Barberino ferme a motore spento, a ballare YMCA sulla corsia d’emergenza.

 

Perché non potevamo saperlo in autostrada, di rientro da Roma, che il destino una mattina si alza e decide di agitare acque che sono immobili praticamente da sempre. Il giorno in cui cominciava la mia vita adulta, che l’agenzia immobiliare mi diceva al telefono abbiamo trovato la casa che fa per lei, era lo stesso in cui la tua vita di sorella maggiore sarebbe cambiata per sempre. A volte si cerca di mitigare la furia del cambiamento ripetendosi che sì, è vero, certi momenti non ci saranno più ma non è detto che in futuro, magari un giorno non proprio vicino ma un giorno, non ce ne siano altri belli in modo differente. No. Non stavolta. E non in questo caso. È per dirti che non ci sono stati più momenti belli tra noi, ammettiamolo una volta per tutte e chiaramente. Nemmeno una parentesi di giornate serene, non c’è stata più spensieratezza totale, completa, svincolata da qualunque idea di responsabilità potesse anche solo sfiorarci.

 

Tutto oggettivamente immutato e questa sensazione di orrore verso il mondo, che c’è anche il giorno dopo come se niente fosse.

 

È per dirti che da allora è impossibile cantare che profumo Bologna di sera, le sere di maggio.

 

È per dirti che ci penso, Ciccia. Tutti i giorni.

 

LdC

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  1. La mia vita dall’inizio dell’anno è cambiata, molte cose sono cambiate non in fretta,ma mi hanno fatto crescere e capire che non si può restare sempre fermi in una situazione… sempre ragazzi senza responsabilità ed alla fine questo ha cambiato anche me…. ma anche se si rimane un pò così un pò alla volta cominceremo ad abituarci a questa nuova vita che ci porterà sicuramente cose nuove e belle che ci riempiranno di gioia le ns giornate e in quel momento capiremo che siamo diventate Donne !!

  2. Forse la leggerezza di allora sarebbe mutata ugualmente, in fondo crescendo qualcosa di perde… ma le auguro di cuore che sappia ritrovare il sorriso, quello del cuore non delle labbra.

    Paola

  3. E’ una storia un po’ triste, mi spiace avervi angosciato ma era un anno che avevo ‘sto post in cantiere e siccome non ne avevo mai parlato e so che ogni tanto la mia amica da qui ci passa, volevo dirle in un modo non convenzionale che continuo a volerle bene. Come sempre e nonostante tutto.

  4. Se mi sentivo una merdaccia l’altra volta, figurati questa a scrivere quel che sto per scrivere in un post così… COSI’. (Fai conto che ti stia abbracciando e ti stia dando un casto bacio sulla fronte, per quanto sento di volerti bene in questo momento).

    Ma insomma, sono pur sempre un maschio.

    Senti, ma queste tue apparizioni in topless, sono state documentate da qualche fotografia? C’è possibilità di recuperarle? Pagando il giusto, si intende.

  5. Massimo, il topless di cui parlo riguardava l’amica a cui ho dedicato il post, la quale mi scrisse una cartolina dalla Sardegna con su proprio quella frase lì prendo il sole in topless, tanto qui chi mi conosce? (il postino che la consegna però conosce me!). La mia amica è una grande, questo non è che la punta dell’iceberg per farvi capire che tipa che è. Comunque accetto l’abbraccio casto e puro che, ovviamente, contraccambio.

  6. ah. Ho capito. Cioè, ho capito che non avevo capito niente. Ho anche capito che ho fatto una figura misera assai.

    Ma insomma, tanto, peggio di così. Quindi continuo a scavarmi la fossa con le mie mani.

    Quindi non eri tu.

    Senti, ma tuo materiale di quel genere? Magari del materiale inedito apposta per me? Eh, eh, eh? Eh? No? No. Va bene, adesso la pianto.

    (Lo so che non sembra, ma si cerca di scherzare…)

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