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Via Ludovico Berti.

4 Giugno 2007

Il post di oggi, insomma, ne ho scritti di migliori. Scusate ma sono tornata soltanto da pochi giorni, ho ancora tantissime lavatrici da fare, la casa da sistemare, gente da chiamare, andare alla riunione del Carro, serate da organizzare, appuntamenti impedibili da postare, sms a cui rispondere, il lavoro che mi sta trifolando più della Trifola stessa elevata al cubo e io che in mezzo a tutto il marasma sto tendenzialmente sbattendomene di tutto in quanto mi sento come in questa canzone.

 

Insomma, io volevo cominciare questo primo post dopo i bagordi abruzzesi spiegandovi chi era costui, ma a quanto pare doveva essere un personaggio talmente di nicchia che Google dà solo risultati incerti, mentre su Wikipedia nemmeno a parlarne.

 

Inizierò quindi il post dicendovi che io, questo Ludovico Berti, non so proprio chi fosse.

 

So però, e con una discreta certezza, che questa via in zona Lame/Zanardi a Bologna, non è niente di particolare. È stretta, c’è il parcheggio a pagamento, ci sono gli alberi che producono i piumini a cui sono allergica, non c’è il portico e quindi non è particolarmente pittoresca, non ci sono negozi di particolare rilievo, insomma via Ludovico Berti non ha un gran senso, in questo mondo, se non quello di collegare via Zanardi a non so nemmeno cosa, che fino in fondo non ci sono mai arrivata.

 

In fondo a via Ludovico Berti, fosse per me potrebbe esserci la Terra di Mezzo, che non lo saprei.


Eppure proprio in questa via, in questi giorni, si stanno triangolando come direbbe qualcuno, alcuni eventi, a partire dal quarantunesimo compleanno di Sandro festeggiato sabato sera fino all’imperdibile, fantasmagorico, eccezionale, spettacolare, incredibile, splendido, meraviglioso, fenomenale concerto di nientepopodimenoche Daniele Faraotti, stimato professore di musica con la passione per il genere indie-progressive-rock di cui non potete ricordare le gesta del mese scorso in quel della Sala Paradiso dell’ARCI di San Lazzaro.

 

L’appuntamento è quindi per mercoledì 6 giugno alle ore 22.00 presso lo Zò Cafè di via Ludovico Berti, 15/B. Che, se venite, la Batida ve la offro io ma lo spettacolo ve lo offre senz’altro lui.

 

A proposito di spettacoli: in via Ludovico Berti, secondo me, di spettacoli come quello di ieri sera non se ne vedono spesso.

 

LdC

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  1. Anfatti per l’appunto volevo chiederti se ci andavi. Devo incastrare un paio di esigenze del coniuge, ma spero di esserci. Ti confesso di non aver MAI visto “Pulp Fiction”: io Tarantino nun lo capisco, ma se consideri che non capisco nemmeno Fellini…

  2. Pachi, come si fa a non vedere Faraotti? Come si fa??? Ci vediamo lì, mercoledì sera. Già mangiati, che dobbiamo fare fondo per la Batida ;o)

    Deb, tendenzialmente da Bologna parte un gruppone, quindi basta sincronizzarci. Io, peraltro, sono anche a Torino il 2 ottobre per i Police, così, tanto per bullarmi.

  3. In mancanza di Batida l’intramontabile Mandarinetto Isolabella….

  4. …però i bidoni del RUSCO puzzano parecchio,in via LudovicoBerti…

  5. io, me ne vergogno un po’ a dirlo, ma io, la mia conoscenza toponomasticomusicale delle vie di Bologna, inizia e finisce in via Paolo Fabbri 43.

  6. Di tutta la serata a qualcuno è rimasta in mente solo la puzza dei bidoni del rusco. Mi sa che non ho più l’appeal di una volta.

    Massimo, tu di Bologna sai già tutta la toponomastica che serve ;o)

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