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Il racket dello squacquerone.

18 Giugno 2007

Io da quando scrivo il blog sono diventata ancora più ricettiva nei confronti delle frasi particolarmente belle o particolarmente idiote non dimenticando che l’ispirazione può arrivare in momenti, luoghi e contesti insospettabili. Non so se avete presente i post tipo La domenica della pesca assassina, oppure Il piadinaro fantasma oppure Etilismo a Monteacuto, tanto per citarne alcuni. Tutti titoli partoriti dalle fervide menti degli amici, carpiti in qualche battuta e tenuti a mente per il giorno successivo.

 

Ieri pomeriggio mentre stavamo mangiando la piadina a Cervia, che Nicola ci aveva detto cambiate baracchina, che in quella dopo la fanno molto più buona ed eravamo quasi convinti di aver sbagliato destinazione visto che le piadinare erano di palese provenienza dell’est Europa, insomma ieri pomeriggio eravamo lì io, Ruggero, Walter e la mia omonima a chiederci se veramente chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che perde e non sa quello che trova e Ruggero diceva che secondo lui alla solita baracchina la piada costava anche meno e io gli rispondevo che come minimo ci sarà una specie di cartello in tutta la riviera per il prezzo della piada, lui ha ribattuto dicendo il racket dello squacquerone. E io ho pensato (e forse anche detto) questo è un ottimo titolo per un post. Sì, l’ho anche detto perché poi ho aggiunto non so se avete letto la mia ultima creazione, La supremazia della donna sulla tenda da campeggio e loro hanno risposto no.

 

Così ieri pomeriggio, sia mentre sonnecchiavo con le braccia in alto che oggi mi fanno ancora male, sia prima che dopo aver cazziato il mio fidanzato reo di essersi addormentato e conseguentemente bruciato, sia durante la pausa caffè, poi quando è venuto un po’ nuvoloso, poi quando è tornato il sole, poi mentre Max con il suo costumino da pornostar ci deliziava con i testi degli Skiantos in un memorabile botta e risposta con il succitato ustionato mio fidanzato di cui sopra, poi mentre constatavamo che la fila sulla statale era quasi pari alla fila per entrare alla Casa delle Aie e optavamo per Cà Rossi Dal Topo poco più avanti, poi mentre mangiavo le tagliatelle con il ragù e anche durante quelle due abbondanti ore di coda che ci sciroppavamo alla faccia della nostra partenza intelligente, mi domandavo: racket dello squaquerone, che post posso scrivere per un titolo così? Perché, diciamocelo, racket dello squaquerone è un bel titolo, che riempie la bocca e che genera simpatia da subito, così sulla fiducia. Tu leggi racket dello squacquerone e pensi oibò questo post deve essere divertente, ora me lo leggo.

 

Il problema è che anche volendo andare a ritroso a cercare qualche argomento che si leghi al discorso non è semplice: durante il week end non è che lo squacquerone scorresse a fiumi e anche venerdì sera, quando siamo stati dal Torri, ce n’era giusto quello che serviva da mettere nelle tigelle, ma una non può scrivere un post su quello che ha mangiato venerdì sera a cena (sha la la la). Sabato poi sul campo da tennis era impossibile trovarne, che si è parlato di cucina è vero, ma di fiori di zucca e simili amenità; tantomeno a casa mia dove l’unica cosa commestibile che ha preso vita dalle mie mani è stata una (modestia a parte deliziosa) torta alle ciliegie, prima di fingere di guardare qualche puntata di CSI e invece svenire dal sonno. O in libreria, mentre mi dedicavo ad un proficuo book-hiding non appena terminata la pennichella. Idem dicasi per la serata all’Esclamo Café, dove di tutto si è mangiato e qualcosa non si è digerito ma molto si è danzato, dove ci siamo divertiti tanto con il nostro maestro di balli di gruppo Nicola e suo cugino e Ruggero e Walter e Sandro e l’Angela e Alberto e Diana e ci siamo fatti le solite foto con il dito nel naso e sono rientrata che il mio fegato era un minibar, ma anche qui niente a che vedere con la parola racket o con la parola squacquerone. Men che meno nottetempo, a casa mia, ma qui vi dovreste fidare sulla parola, che il mio blog non diventerà mai e dico mai un banale resoconto di fatti miei (resoconto sì ma non banale, concedetemelo) e/o un contenitore di critiche sulla vita di coppia a) perché non è nel mio carattere; b) perché il mio blog nasce e si sviluppa con altri obiettivi; c) last but not least perché non saprei di cosa lamentarmi, giacché il mio fidanzato tende decisamente alla perfezione. (modalità insulina OFF).

 

Quindi niente racket e niente squacquerone, mi sono detta, scriverò di qualcos’altro. Però il titolo era geniale.

 

LdC

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  1. Quando scrivi così, il mio gusto per la digressione ha degli orgasmi multipli! ;o) …per quello che può valere…

  2. queste righe fanni di te una donna, almeno ai miei occhi!

    Che il costumino succinto di bacchi possa venirti in mente nei momenti di tristezza e malinconia. E se non ti passa, pensalo ancora più piccolo, tipo perizoma!

    Il tuo meglio amico art director del sabato

  3. non so ma se abitassi in emilia romagna sarei almeno 150 kg

    mentre se abitassi in sicila sarei 200 kg

    bel post

    hidra slogghè

  4. vai alla coop e sequestra tutti gli squacqueroni che trovi in giro..poi vai alla cassa e gli punti una pistola giocattolo alla tempia della cassiera…

    Dopo trovi anche l’articolo sul Carlino.

  5. Ciao.. è un pò che non riesco a leggerti per impegni di lavoro e a casa e quindi sono rimasta un pò indietro con le mail… ho letto che hai il fidanzato..!! bene mi fa molto piacere per te!! continua così cara!!! ciao luna

  6. Cuginetta…

    non è che hai omesso di scriverci che ti fai di squacquerone direttamente in vena… per tenere questo ritmo nel weekend?

    :-))

    Paola

  7. Deb, digressione mon amour. Medaglia olimpica nel salto di palo in frasca.

    Ruggio, sappi che il costumino succinto di Bacchi mi viene in soccorso ogni qualvolta mi sento sola e abbandonata. Penso a lui e il mondo mi sorride.

    Hidra, difatti i giorni feriali recuperiamo a suon di verdure bollite e scondite.

    Liz, vorrei tanto apparire sul Carlino…

    Luna, grazie cara.

    Phoebe, piadina sì ma non dalle piadinare dell’est, che la salsiccia di Walter faceva ancora oink.

    Cugi, ma poi appena toccavo il lettino svenivo di sonno!

  8. Concordo sul fatto che la sola parola “squaquerone” fa venir voglia di piadina… e che forse era meglio se venivo anch’io invece di addormentarmi sul grill a 220°…

    cmq oggi altri echi di PaoloNori…

    L.

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