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Uno non è poco e due non sono troppi.

9 Luglio 2007

Io, quando non ero fidanzata, poi mi direte che sarò monotematica ma non mi interessa, dicevo io quando non ero fidanzata facevo tutto da sola. Non nel senso che viaggiavo da sola, cenavo da sola: facevo tante cose e vedevo tanta ggènte ma lo facevo comunque come essere unicellulare. Io, quando non ero fidanzata, credetemi, non stavo mica male: in qualunque momento del giorno e della notte, qualunque cosa avessi voglia di fare, chiunque mi andasse di vedere o non vedere, decidevo io in accordo unicamente con me stessa ed eventualmente incastrandomi con la maggioranza degli amici, l’amor di compagnia, il bene del gruppo insomma. Io, quando non ero fidanzata, un compagno di fianco mi mancava sì e no quei venti minuti in una giornata, non è che senza un uomo mi sentivo come una bambina persa all’uscita di scuola. Che, voglio dire, ho la mia bella e veneranda età, un po’ me la so cavare. Io, quando non ero fidanzata, ero felice lo stesso e mi dicevo un giorno verrà, intanto me la godo. Poi è ovvio che tutte le amiche si sposavano (poi si separavano) e poi è altrettanto ovvio che ero sempre la spaiata del gruppo e tutto questo non mi faceva fare i salti di gioia, ma nei momenti di lucidità pensavo che al mondo, diciamocelo francamente, c’è chi gli tocca ben di peggio e io, in confronto, non ero tanto sfortunata. C’era la scrittura, a farmi felice. C’era la mondanità a farmi felice. Ero felice per come può essere felice una che cerca di prendere il meglio dalle situazioni. Io, quando non ero fidanzata, mi arrangiavo e sbrigavo tutto da sola. Mi accompagnavo nei posti, mi aprivo la porta nei locali, mi facevo accomodare al tavolo, mi versavo il vino, mi andavo a fare la fila alla cassa, mi mettevo il maglione sulle spalle se faceva freddo. Insomma mi prendevo cura di me stessa. Ed era bello, ed era giusto, ed è tuttora bello e giusto e continuo tuttora a farlo, che con il mio fidanzato non è che siamo sempre in simbiosi. Era bello ed era giusto, ma c’era un aspetto che non è che lo sottovalutavo, proprio non lo contemplavo. E l’aspetto è che tutto ciò che è bello e giusto, se lo fa qualcuno che ti vuole bene, è ancora meglio.

 

Perché è vero che gli amici sono amici e loro sono santi, sono i miei angeli sulla terra, sono la benzina che mi fa marciare, la famiglia che mi sono scelta, i punti di vista che mi mancano per osservare il mondo a trecentosessanta gradi. Perché è vero che i miei genitori mi hanno dato la vita, loro sono addirittura al di sopra di me stessa nella scala delle priorità e degli amori, loro sono terra da cui sono germogliata, loro sono quelli che mi hanno reso la donna che mi ritrovo ad essere oggi, loro rappresentano il mio legame con la vita stessa. E sono consapevole che l’amore, quello con la A maiuscola, sia solo quello di un genitore nei confronti dei figli. Ne sono fermamente convinta, giuro. Difatti un compagno non è niente di questo o magari è tutto assieme, non lo so, forse dipende anche dalla persona.

 

Io, quando non ero fidanzata, avevo gli strumenti per fare della sana resistenza alle avversità della vita, ma li ho anche adesso. È questione di carattere, di esperienze che forgiano: da soli non si muore, la vita irrobustisce, basta lasciarsi insegnare. Da soli si è forti, è vero, ma c’è che in due mi sento una vera e propria potenza. Se una, da sola, ha imparato a bastarsi, significa che è giunto il momento che si affianchi a qualcuno. A qualcuno che non sia un amico o un genitore, a qualcuno che impari a conoscerla così bene da poterle ricordare ciò che a volte un attimo di debolezza può farle dimenticare. Che lo so benissimo che sono meccanismi a cui arriviamo anche autonomamente, chi prima, chi poi. Ma se c’è qualcuno a ricordarceli, magari con amore, boh, mi sembra così bello.

 

E non ho la presunzione di avere scoperto l’acqua tiepida, non ridete per piacere, certo che tutto questo esisteva anche prima, solo che io ho capito di averne bisogno quando l’ho trovato. Non ho intenzione di guardare con occhio penoso gli amici single, non ho intenzione di cominciare ad accasarli tutti. Non ho intenzione di dire che in coppia si sta meglio né di augurare a tutti di trovare presto qualcuno di meraviglioso che allieti le giornate eccetera eccetera: chiunque voi siate, che abbiate un compagno, una compagna, un canarino, che abbiate deciso di non averne mai, che li avevate e ora non li avete più, che li rivorreste o che piuttosto vi sparereste, non mi interessa, fate voi. Non sono qui ad insegnare, ad elargire benevole e scontate lezioncine, io vivo la mia e voi vivete la vostra. Non sono e non sarò mai come quelle che ho saputo la bella notizia, come se prima fossi stata una cacca e ora mi fossi magicamente trasformata in una pepita d’oro. E allora, vi chiederete, perché questo post? Niente, per dirvi che io adesso sono felice così, ma per dirvi che ero felice anche prima e che sono sempre quella di una volta, e guardate che ne ho passate di situazioni, chi mi segue dall’inizio lo sa. Tutte diverse tra loro ma che, bene o male, hanno rappresentato varie fasi, evoluzioni, hanno rappresentato sempre me ed è per questo che con queste parole semplicissime vi dico solo che mi auguro che siate felici, nel modo in cui vi va di essere felici.

 

Your own private way is the right way.

 

LdC

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  1. io ti ho scoperta forse tardi..pero’ ti ho scoiperta..e abbiamo vissuto insieme la gioa di una telefonata (ricordi l’anno scorso quando mi telefonosati per dirti che ti avevano invitata d uscire??) e abbiamo condiviso gli abbandoni..

    quasi parallelamente stiamo vivendo una storia bella che ci rende ancora piu serene.

    Che da soli non si sta male, che da soli ci si basta e avanza alle volte.. ma chu is megl che uan.

  2. cioè, ci siamo sentite pochi giorni fa e non mi hai detto che ti sei fidanzata??

    su un sacco di cose che hai scritto su come stavi prima avrei da ridire un paio di cosette.

    Ti sei fidanzata.Wow.

  3. Ste, come al solito hai dato la tua interpretazione. Però stavolta non hai pensato che fosse riferita a te o a scrittori giovanilisti a caso, il che denota che stai migliorando. Bravo. Continua così.

    Cri, quella telefonata la ricordo. Ora ho capito una cosa importante: che una telefonata così, bene o male, te la può fare chiunque ed è bello, sia chiaro. Ma la telefonata o quel che ne è seguito dura lo spazio di un respiro. L’amore vero è esserci quel giorno e quello dopo, e quello dopo, e quello dopo ancora. Ripeto, non ho scoperto l’acqua calda, ho solo scoperto quel che mi mancava.

    Vale, non stavo fondamentalmente male, se presa da sola. Il fatto che poi mi facessi affossare da compagni oggettivamente di scarsa qualità è un altro discorso. Comunque sì dai, poi in Skype ti racconto meglio.

  4. Io stavo bene anche da single, ma sto meglio ora in coppia senza dubbi, quando si trova la persona giusta è fantastico e capisci tante cose e tutto è + ruseo….

    L’impotante è continuare la vita di prima, solo che ora non si è + soli, ma in due..!! ciao L.

  5. questo post è uno dei più belli che abbia MAI letto in ogni blog!

    sei fantastica e sono davvero davvero davvero felicissima per te…

    come se fossi una mia amica da sempre e per sempre.

    Sei una persona davvero bella, per quel poco che ti conosco attraverso i tuoi scritti…figurati se ti conoscessi di persona!!!

    ti meriti tutta la felicità del mondo!!!

  6. Lorelay… no, non è come credi.

    Ascolta gli ABBA e sull’ i-pod ha solo gli ABBA.

    Però cita Elio e le storie tese, sta migliorando.

    :-p

    Ste

  7. Lorelay ha ragione…caspita questo post supera ogni altro…wow! E pensare alle stupidaggini che scrivo nel mio blog!

  8. Io sono single e sto bene da sola. Certo, starei meglio con qualcuno, ma non con qualcuno a casa: con uno uomo che amo e che mi ami a sua volta.

    Sennò pazienza, sto da sola che me la cavo bene!

  9. Hidra, prima o poi ;o)

    Lorelay/Paolo, grazie! Ma grazie, grazie, grazie e ancora grazie!

    Ste, le citazioni di Elio che trovi fra i commenti non sono mie bensì di Lerry: è lui che mi sta iniziando alle gioie dell’essere una Fava (poi questa te la spiego quando ci vediamo).

    L&B, sha la la la.

    Phoebe, quello che dici è sacrosanto e anche io stavo bene allora e pure in questo momento: come sempre si tratta di prendere il meglio dalle situazioni, che in tutto ci sono pro e contro. Come dicevo in mail a una mia amica, ieri, non pretendo di dire che si sta meglio perché non sono situazioni paragonabili e poi non mi sento migliore perché adesso sto con qualcuno: posso solo dire che ho cambiato il mio modo di cercare la felicità, così come ognuno deve saper mantenere o all’occorrenza cambiare il proprio.

    Liz, concordo pienamente. L’unione fra due persone deboli non è amore, è solidarietà.

  10. posso chiederti una cosa, io che da un po’ leggo (arrivata dalle DF) e non commento mai? Ma giuro che non c’è intento polemico, solo una curiosità.

    mi colpisce il termine che usi, FIDANZATA, anche se, sempre se non ho capito male, si tratta di una storia nata da poco (contenta per te)

    è perché ieri sera se ne parlava con un gruppo di amici, e discutevamo del fatto che per esempio le donne quando parlano delle relazioni avute, dicono sempre di aver avuto una storia, persino per quelle di una notte sola. Gli uomini invece no.

    e mi sono ricordata che nei mesi scorsi, spesso passando di qua o dalle df mi stupivo, perché tu sembravi sempre parlare di amori, storie, morosi, fidanzati, il mio uomo ecc…ma poi, poco dopo, sembrava già parlassi di un altro (i giri, no?).

    e’ solo una questione di linguaggio secondo te o che?

    un uso leggero di certe parole o un preciso modo di sentire?

    mi piacerebbe parlassi di questo, e di quando per te ci si possa ritenere in coppia o no, che uno sia il proprio uomo o no. Basta uscirci un paio di volte di seguito? averci fatto sesso? una dichiarazione?

    ciao

    adina

  11. Adina, dipende. Secondo me principalmente ha origine dalla persona con cui hai a che fare. Io magari di tizio dico che abbiamo avuto una storia oppure che siamo usciti per un po’, a volte dico che era il mio moroso, seppure è durata poche settimane. A volte mi sono sentita più coinvolta da uno che aveva la morosa e nottetempo sgaiattolava da me che con quello che m’aveva chiesto di sposarlo. Più che altro, secondo me, la definizione vera e propria non esiste e varia da chi hai di fianco, da come ti fa sentire. Un fidanzato vero che ti ha messo l’anello al dito ti fa sentire meno sola di quello che “ci frequentiamo”? A volte sì, a volte no. È tutto molto soggettivo. In questo caso specifico con Lorenzo si sta assieme da poco, è verissimo, non è che sia mai venuto a chiedere la mia mano ai miei genitori ma per me è il mio fidanzato (anzi, in realtà è molto di più, ma a parole non saprei definirlo), non so perché lo chiamo così, non è che ci sia una classifica di ruolo tipo escalation: amico-amico con licenza-frequentante-fidanzato-marito… è un po’ come viene, è un po’ così come il nomignolo che ci si dà, che ogni volta è differente. Certi, ad esempio, io li ricordo ancora come il puttaniere, l’omm’èmmerda e così via.

    Anche questi son nomignoli ;o)

    Ciao e grazie per essere una mia lettrice, anche se silente (spero non più, da oggi!).

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