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Cara LdC – oggi la lettera, domani la risposta.

10 Ottobre 2007

Forse non ci crederete, tant’è che non ci credo io per prima, ma due dico ben due lettori nel giro di pochi giorni hanno deciso di prendere carta, penna, tastiera e calamaio e scrivermi. Visto che entrambe le lettere, diversissime tra loro ma ugualmente importanti perché provenienti da persone che scelgono di leggermi quotidianamente, richiedevano una mia opinione, ho sentito il dovere morale di riprendere l’omonima rubrica, toglierle quelle sette otto dita di polvere riportarla agli antichi sfarzi. Riprende quindi Cara LdC, rotocalco virtuale di consigli, sfoghi, amenità e soprattutto fatti altrui. Rigorosamente a cadenza quandocapita.

 

Cara LdC,

ciao. Ti leggo quasi quotidianamente da circa 2 anni. Ti leggo e non commento. Leggo e basta. Come se fossi un libro aggiornato. E prendo spunto per letture, locali, film, mode. Insomma mi fai un po’ da magazine. E poi leggo le storie di vita, degli amori, delle amiche, i dubbi, i fatti, perché a volte anche la vita di un altro insegna. E visto che in amore di pratica e di esperienza non ne ho molta, mi rivolgo a te. Dopo aver sbriciolato l’anima ad amiche e colleghe, aver sentito i pareri di uomini, ragazzi, e di coppie adulte, vorrei sentire anche la tua voce.

Sono ora felicemente single…per la verità in fin dei conti lo sono sempre stata intendo single, ma anche felicemente. Ho vissuto un’infinita storia d’amore con una persona, che ho amato allo sfinimento, che ho amato nonostante tutto, per cui ho accettato anche le più assurde condizioni, il tutto in piena lucidità e consapevolezza e diciamo pure anche coglionaggine, insomma questa storia era leggermente unilaterale, ma vabbè. Sono praticamente 32 anni che sono sola, in realtà non ho mai avuto un fidanzato ufficiale, uno che funzionasse per più di una settimana. Passeggiate mano nella mano, lunghi baci davanti al mare, pensieri e regali, fiori e cioccolatini, parole al telefono, messaggi traboccanti amore, cuoricini e stelline, nomignoli, e poi baci, non hanno fatto parte ne della mia adolescenza, né della mia vita.

Ho un lavoro leggermente movimentato, e una vita sociale attiva nel volontariato di ogni tipo. Tempo libero in pochi momenti dell’anno e un sacco di impegni praticamente sempre. Quindi non è mai neanche stato facile, anche perché proprio non succedeva, avere un appuntamento galante. A 14 anni le mie amiche si innamoravano,  davano il primo bacio,  io giravo in bici, leggevo, sognavo la luna, i ragazzi non mi interessavano e io non interessavo a loro. Credo. Sono arrivata “ragazzina” ai 32 anni. Certo ho avuto anche io qualche batticuore, il mio primo bacio, la mia prima volta… insomma non è che son sempre stata sul pero. Ma qualcosa mi manca, lo sento. Dal punto di vista amoroso.

Ho avuto e ho, la fortuna di avere splendide persone accanto a me. Genitori, nonni, sorella, amiche e amici fidati. Ho passato un po’ di tempo isolata, uscivo di meno, preferivo stare in casa, ma ora ho ritrovato quelle persone che mi mancavano. Le mie amiche, quelle della gita, della vacanza, del film da piangere da guardare in casa pigiamate. Insomma quelle amiche li, quelle che capiscono se un sabato non ci sei perché sei a cena con un tipo, quelle che ti ascoltano anche se non la pensano come te, e riescono anche a darti consigli. Mi hanno riempito il cuore. 

Comunque, ora le cose stanno cosi, (altrimenti scrivo fino a domattina) in una serata di follia a marina di Ravenna, in uno di quegli happy hours tanto criticati, si materializza davanti a me, colui che mi sta ripagando in baci, abbracci, carezze, coccole, amore e attenzioni di tutto l’ammanco di questi anni. Una persona che ha scavalcato il mio muro, la mia diffidenza, ha aspettato e rispettato i miei tempi, mi ha baciato cosi tanto in cosi poco tempo che ho creduto di non meritarmi tutto. Si è intrufolato nella mia vita, nei miei fianchi, nei miei pensieri, nelle mie parole, ha preso spazio sul cellulare, e nell’armadio, mi ha sconvolto e ribaltato la vita. E io?. Io non so dove metterlo. Mi spiego. Non riesco a trovare spazio, uno spazio fisico per lui nella mia vita. Sempre abituata a gestirmi tutto da sola, in due ora io non ce la faccio. Io faccio tutto da sola. Non so più come gestirmi e organizzarmi le uscite, le serate a casa da sola, la spesa, i pensieri. Il cinema. Ecco il cinema, quel film lo vedo con lui o con le amiche…cacchio che dramma, quei film lì li ho sempre visti con loro. Perché mi sento di tradirle? Perché mi sento stupida e privata di improvvisazione?

Dunque, possibile che tutto questo tempo da sola, tutto questo tempo senza mai un fidanzato mi rendano tutto cosi complicato? Possibile io non riesca a pensare a “due”.

Potresti dire non lo ami poi cosi tanto. Ecco questo magari è da approfondire. È difficile dire quanto lo amo, ma cambierebbe? O la mia abitudine a uno mi farebbe soffocare comunque? 

Ti dirò di più, certe volte queste sue attenzioni, complimenti, regali, pensieri, mi “urtano”, questo suo dover sempre pensare a me…io penso a lui, e anche più spesso di quanto pensassi, ma non ho solo quello per la testa. Certo immagino che anche lui non abbia solo me per la testa…ma è sempre molto più avanti di me. Insomma sono così grave? Grazie per il tempo che vorrai dedicarmi.

 

La risposta domani, che se le pubblicavo entrambe dovevate fare nottata sul blog.

 

LdC

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  1. Tanti, ma tanti, anni orsono, nel pieno dei miei complessi post-adolescenziali (si sa, l’adolescenza ormai si prolunga all’inverosimile) acquistai un libro dal titolo “Se sono così meravigliosa, perché sono ancora single” (il primo che ride, scagazzo lo colga immantinente!). Se ne deduceva che se le mie storie non duravano, fosse a causa del mio desiderio inconscio di rimanere sola (o meglio, single!). In effetti, ancora oggi una parte di me mi rimprovera una defaillance di 5 anni fa e continua a coltivare la singletudine… ;)

  2. Io credo che più tempo si sta da sole, più è difficile trovare spazio per un altro nella propria vita.

    Nel cuore sì, ma è nelle piccole cose il problema. In più, si diventa insicure e si fanno, anche se innamorate, inconsciamente le “provviste” e i piani per quando lui se ne andrà.

    Sono le famose SMS, strane manie da single, che ci rassicurano quando siamo sole ma che raramente in coppia possono sopravvivere senza causare in lui sconcerto.

    Non c’è da sentirsi in colpa, secondo me. Magari procedere per gradi, quello sì, e tenersi quello spazietto per sé stessi…che se no poi col tempo ci mancherà e daremo la colpa a lui se non lo abbiamo più.

    Le amiche capiranno, sopporteranno: ma ricordarsi che sono esseri umani e che restano ferite anche loro, è importante.

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