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Quant'è bella giovinezza.

12 Ottobre 2007

Io, stamattina, stranamente incolonnata in via Emilia mente ascoltavo i REM e mentre leggevo Metro, che lo so che non si dovrebbe leggere mentre si guida, ma procedere a passo d’uomo non è contemplato come guidare, dicevo io stamattina ho guardato come faccio tutte le mattine il Liceo Fermi alla mia sinistra e, a differenza di tutte le mattine, che gli studenti alle nove sono già alla prima ora, c’erano un sacco di capannelli di cinni e zaini e scooterini e bragoni larghi e scarpe firmate e cuffiette per l’Ipod e capelli mesciati/sparati per aria e occhialoni scuri a mascherina – insomma sembrava di essere in una puntata di Amici di Maria De Filippi – allora mi è venuto in mente che stamattina c’era sciopero e quindi non ho potuto fare a meno di collegare questa parola a ricordi bellissimi di scioperi inutili per motivi inesistenti che facevo io, ai tempi miei. Poi sono arrivata in ufficio e c’era questo forward della Danila che mi ha reso ancor più malinconica.

 

Noi che ci divertivamo anche facendo Strega comanda colore.

Noi che le femmine ci obbligavano a giocare a Regina reginella e a Campana.

Noi che facevamo Palla Avvelenata.

Noi che giocavamo regolare a RubaBandiera.

Noi che non mancava neanche dire fare baciare lettera testamento.

Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini.

Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.

Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.

Noi che se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce.

Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d’aria mettendole in una bacinella.

Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.

Noi che il Ciao si accendeva pedalando.  

Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa.

Noi che facevamo a gara a chi masticava più Bigbabol contemporaneamente.

Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.

Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l’ambulanza.

Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.

Noi che dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..

Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.

Noi che giocavamo a Indovina Chi? anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.

Noi che giocavamo a Forza 4.

Noi che giocavamo a fiori frutta e città e la città con la D era Sempre Domodossola.

Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l’album Panini.

Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".

Noi che giocavamo per ore a Merda con le carte.

Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la penna.

Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che avevamo i cartoni animati belli!

Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga (Goldrake, ovvio..)

Noi che guardavamo La casa nella prateria anche se metteva tristezza.

Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.

Noi che alla messa ridevamo di continuo.

Noi che si andava a messa se no erano legnate.

Noi che si bigiava a messa.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.

Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.

Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.

Noi che si andava in cabina a telefonare.

Noi che c’era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.

Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l’albero.

Noi che le palline di natale erano di vetro e si rompevano.

Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.

Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.

Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.

Noi che se guardavamo tutto il film delle 20.30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che guardavamo film dell’orrore anche se avevamo paura.

Noi che giocavamo a calcio con le pigne.

Noi che le pigne ce le tiravamo pure.

Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.

Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.

Noi che a scuola andavamo con cartelle da due quintali.

Noi che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.

Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.

Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava due.

Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che Internet non esisteva.

Noi che però sappiamo a memoria Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani allenatore Bearzot.

Noi che Disastro di Cernobyl vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.

Noi che compravamo le uova sfuse e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d’olio.

Noi che sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella… fa merenda con Girella.

Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c’era Happy Days.

Noi che il primo novembre era i santi, mica Halloween.

 

Noi… che non abbiamo saputo portare nulla di tutto questo, dopo… e in effetti, pensandoci, erano altri tempi, quando – e non è retorico dirlo – ci si divertiva con poco e forse un briciolo di ingenuità in più serviva a far provare meraviglie anche di fronte a fenomeni che oggi non vengono più degnati di uno sguardo. Poi è venuto verde e non ci ho più pensato, fino a quando mi hanno telefonato per dirmi che domani sarò l’angelo custode di Carlo Lucarelli e allora, mi son detta, forse c’è ancora qualcosa in grado di farmi emozionare.

 

LdC

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  1. Noi che a rileggere ci viene il magone e alla riga del “facevamo le corna nelle foto della gita” ci viene il mente il nano malefico … ;)

  2. nonono che se poi Lucarelli mi cambia sponda e mi si vuole violare le intimità…

    udio

    bello proprio bello il post,tesoro!

    :-D

  3. e i chewingum quelli lunghi e rosa che dentro ci trovavi il tatuaggio-trasferello?

    chissà cosa si ricorderanno tra 20 anni i ragazzini di oggi.

    Tipo: ti ricordi quando per comunicare ancora si usava il cellulare e non il microchip incastonato nel lobo temporale sinistro??

  4. Io, comunque, rivedere gli stessi cinni di stamattina, con zaini e scooterini e bragoni larghi e scarpe firmate e cuffiette per l’Ipod e capelli mesciati/sparati per aria e occhialoni scuri a mascherina e mi dimenticavo le Smemorande, dicevo rivedere gli stessi cinni tutti da McDonald a San Lazzaro a fare del casino, son sempre più convinta del fatto che noi, ai nostri tempi, eravamo meno sfigati.

  5. NOI ERAVAMO SFIGATI A MODO NOSTRO!

    ti consiglio di sfogliare l’album delle foto delle medie/superiori:

    cinnazze con il monociglio, la tuta e certe cotonate in testa da sembrare WILMA degli antenati.

    I ragazzini con il jean acqua in casa, il baffo/brufolo e l’impomatata collosa in testa che oggi ci ha garantito una simpatica e comune stempiata maxima!

    e il barbour???

    non l’aveva nessuno il giubbotto untuoso che non teneva il freddo ma che avevano tutti sopra il 501 e i doctor martins??

  6. siiiiii il Barbour tipico giubbotto inglese colpellizziotto dentro…che se non aveva la spilletta eri uno sfigato!!!!!

    E poi i Doc Marteens…wow…di goni sorta di colore, colorati con l’UNI POSCA…no dico…L’UNI POSCA…altro che ipod…non conto nemmeno più i vari walkman consumati

  7. Cavolo, sono tutte cose che facevo anch’io… e tutto è cambiato nel giro di due o tre anni! sono del ’79 e mi sento d’appartenere all’ultima classe che ha fatto queste cose.

    Ste non loggato.

  8. Che bei tempi che erano quelli, ci si divertiva con pochissimo e si era tutti + amici, oggi le cose sono cambiate a tal punto che essere adolescenti forse non mi piacerebbe + o forse non sò se riuscirei a trovarmici…. mah….

    Quante cose mi sono tornate alla mente leggendo il tuo post……

    buon week luna

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