Ieri sera ho cenato da sola perché Lorenzo era impegnato a strimpellare canzonette con un suo compagno di merende, quindi mentre ero lì che mangiavo la mia triste minestrina di verdura, mi pregustavo una bella overdose di telegiornali, carichi di delitti di Garlasco, di Rudi Guedé, di Annemarie Franzoni (esiste ancora?), di ricerche infruttuose di Madeleine McCann, di coniugi Olindo e Rosa che hanno ammazzato tutti tranne l’unico che se lo meritava, insomma, tutta quella serie di notizie tragico-trash che a volte son più fantasiose della trama di RIS (vabè che ci vuole poco), insomma io speravo di aggiornarmi un po’ sulle cose interessanti e invece – a parte l’onnipresente rusco di Napoli – mi hanno propinato delle gran interviste di politici.
E ho scoperto che il governo Prodi è lì lì per cadere. E mi è venuto in mente che dev’essere la stagione, come l’autunno per le foglie, perché anche l’anno scorso di questi tempi mi sa che era caduto perché col tizio con cui uscivo all’epoca si stava proprio seguendo questa notizia quando mi disse ecco guarda questa cena bellissima che mi hai preparato mentre se io penso di dover stare qui a baciarti non ne ho voglia, tu mi soffochi. Ma questa è un’altra storia, un’altra vita, un’altra me.
Insomma dicevo che il governo è lì lì che casca e allora stamattina, come al solito mentre venivo in ufficio, mentre guidavo pensavo che tutti quei politici lì, quelli che nelle interviste di ieri sera sembravano così decisi, così grintosi a difendere ognuno la propria idea, così assolutamente convinti dei propri ideali, dello schieramento che rappresentano, eccetera, dico quei politici lì a me alcuni mi sembrava che dicessero delle boiate così macroscopiche che ho pensato che forse lo devono dire per mestiere, ma non è che poi ci credano fino in fondo. Perché sul serio, se certi son convinti davvero di quel che dicono, son da ricovero. Quindi stamattina riflettevo sul fatto che non è possibile, che sarà una strategia, insomma il classico a chi la spara più grossa, così che ne parlino bene, ne parlino male, l’importante è che ne parlino.
Dev’essere per forza così perché penso che se Mastella e Prodi si incrociano per il corridoio di Montecitorio non si guardino brutto, ma se ne sbattano amabilmente le palle e parlino di dove andranno in ferie o se al bar hanno finito i cornetti. Esattamente come in ufficio da me, dove in sala riunioni ci si scanna per suffragare teorie quasi sempre opposte, poi si esce e si va a bere il caffè parlando della Trifola e di quanto è scema. Ecco, io penso che succeda così, poi magari mi sbaglierò.
È poi per quello che vengo tacciata di qualunquismo, quando ragiono così e non mi faccio coinvolgere: quando mi tocca dire la mia col voto, vedo lì per lì chi offre di meglio, un po’ come se dovessi cambiare macchina o gestore telefonico.
Perchè, c’è ancora chi ci crede? Non scherziamo, dai.
LdC
E’ che sono alla frutta, questa è la verità.
Non so se c’è ancora chi ci crede, ma sicuramente c’è ancora chi ci rimane male…
Sto seguendo la diretta della seduta del senato su Repubblica e mi sbellico dalle risate… di sconforto.
L’Udeurino Cusumano ha detto che voterà la fiducia e si è beccato del “pezzo di merda”, della “checca squallida”, uno sputo di Barbato, è svenuto ed è stato portato via in barella.
“Mastella e Barbato, per carità: salvate il soldato Ryan, e cioè il povero Cusumano, che rischia di morire nella trincea, avendo equivocato gli ordini del capo”. Così Francesco Cossiga commenta la rissa tra i senatori dell’Udeur Barbato e Cusumano. “Magari – aggiunge l’ex capo dello Stato rivolto a Clemente Mastella – fatevi dare cinque Asl in più in Campania…”
La politica è spettacolo… trash, ma spettacolo.
io ho smesso di guardare trasmissioni “serie”, tipo Ballarò e simili, perchè mi incazzo e basta… a sentire come tutti danno un colpo al cerchio e uno alla botte per pararsi il derrière…
ti giuro che ieri sera ho pensato la stessa cosa… forse perché, prescindendo da schieramenti ed ideologie, sono in affari gli uni con gli altri in porcherie che noi nemmeno possiamo immaginare… e, comunque, di recente mica ci tengono a dimostrare di aver ragione: fanno meno fatica a dimostrare col loro qualunquismo che “gli altri” hanno torto! ;)
Telefonata mia e di mia madre, ieri sera verso le 21.00.
Io: mamma, è caduto il governo.
Mamma: soccia chissà che busso.
Uno dei miei dilemmi esistenziali è: Cosa cavolo vuol dire Qualunquismo? Lo vedo come un koan da monaco tibetano.
Comunque, il mattino dopo alla caduta del governo ho spedito ad un’amica questo sms: non ci credo, dei novantenni con l’alzeimer, il pannolone e la badante che decidono le sorti dei nostri governi…
Perchè i senatori a vita? Perchè i presidenti con l’arterio? perchè i presidenti del consiglio anziani come mio padre che è del ’34?
E poi dicono “largo ai giovani”. appunto, fateVI largo!!!
Che voglio anch’io la mia poltrona in parlamento, ora ;-)
Ste