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Io penso che le cose, prima di farle, sembrano sempre impossibili. Ma dopo no.

27 Febbraio 2008

Perché, diciamocelo, dopo neanche due anni sentivo il bisogno di fare un nuovo trasloco, oh sì.

 

Così, alla fine, dopo mesi di tentennamenti ed esitazioni, dopo crolli di muri e pareti da intonacare, dopo arrivi di armadi, montaggi, smontaggi, ho tagliato il cordone ombelicale con il mio appartamento e, con il supporto delle mie immancabili borse dell’Ikea, ho cominciato a traslocare definitivamente nella casa nuova. Trasferimento che, una volta cominciato, si è risolto nel giro di un paio di giorni, ché come al solito, penso di avere accumulato l’impossibile e invece noto che i miei beni numericamente significativi si riducono a vestiti, scarpe, libri e mucche. Tutto il resto, vhs, dvd, cd, pentole, suppellettili da bagno e cucina, al confronto è poca cosa.

 

Il motivo è più che nobile, ovviamente, anzi. È il motivo più nobile di tutti ed era anche la soluzione fisiologicamente migliore, visto che vivere in due in trentacinque metri quadri è senz’altro più scomodo che in settanta e passa. Certo è che il mio micro bilocale mi mancherà, anche se di cose non è che posso dire ne abbia viste: da single ero praticamente sempre in giro e, a parte due o tre insignificanti comete maschili dei primi tempi – sput! sput! – ha visto stabilirsi soltanto Lorenzo.

 

E va bene così.

 

Quindi, dicevo, sabato scorso dopo essermi fatta un bel pianto liberatore con lui che mi guardava a metà fra il divertito e l’attonito, ho radunato buona parte del mio ciarpame e mi sono trasferita definitivamente. Cioè, da brava procrastinatrice nonché leader di domani, ho cominciato a radunare, ma diciamo che da sabato notte in poi, ovunque io vada, la casa in cui torno a dormire non è più quella in Bolognina bensì quella di via Massarenti. Per me che sono un’abitudinaria è stato un impatto emotivo pari ad un uppercut di Mike Tyson.

 

Ma sono contenta, anche se non sembra. In realtà la casa nuova presenta molti aspetti positivi, al di là di chi la condivide con me, che poi mi dite che faccio venire la carie quindi non starò qui a dilungarmi, anche se la mia felicità è un dato oggettivo. Dicevo che la casa nuova ha in sé molti lati positivi, cominciando dalla distanza con il mio ufficio, che si dimezza nettamente e che mi permette di tornare a casa per pranzo, lusso che non mi concedevo da anni, costretta invece dalla lontananza a condividere malsane gamelle da muratore o stitiche insalatine (a seconda dell’imminenza della prova bikini) con un gruppo di individui con cui non condividerei niente, se non fosse che mi pagano per farlo colleghi. Ora esco alle 13.00 in punto, a volte anche 12.57, monto in macchina e al massimo alle 13.04 sto già parcheggiando. Nel frattempo la Schiava Isaura a.k.a. il mio moroso ha già messo in tavola.

 

Un altro aspetto che mi piace è la comodità rispetto a tutto ciò che è importante nella mia vita, cioè casa dei miei e l’ipermercato, e la contemporanea ulteriore lontananza da tutto ciò da cui desidero stare alla larga, cioè da casa di mio fratello e mia cognata. Senza contare che nella casa nuova c’è Internet e, cambio gestore permettendo, potrò dare sfogo alla perversione che covo da anni e che non ho mai realizzato: tutto wifi, anche lo sciacquone se è possibile. E poi è grande, diamine! Non sarà la Reggia di Caserta ma l’altra sera ho realizzato che, a differenza di casa mia, per prendere una forchetta dal primo cassetto non devo solo voltarmi, ma anche alzarmi e fare almeno tre passi.

 

Poi ci sono le dolenti note, che in realtà scrivo per non perdere la mia aura di disfattista, acquisita negli anni con tanto sacrificio che sarebbe un peccato trasformarmi in Biancaneve così d’amblé. Dicevo ci sono le dolenti note, perché faccio ancora un po’ di fatica a dormire a causa della ferrovia: non è un grosso problema perché dicono che ci si abitua però, cercare il sonno dei giusti fra l’intercity 561 Leopardi, il Regionale 2133, il D’Annunzio delle 02:12 e tutta una serie di treni merce, non è un’impresa semplice. Ma dicono che ci si abitua, ripeto.

 

Poi c’è La Bestia, ossia un felino di diciotto anni. Mai sazia, scontrosa e lunatica, l’unica gatta che non ha mai fatto le fusa, al massimo un miagolio sommesso, a mio avviso più di fastidio che altro. C’è chi dice che la Gatta Topo – ognuno ha il nome che si merita – sia in realtà uno strumento musicale, in quanto emette un suono diverso a seconda della parte che le si tocca.

 

Lo so che avevo detto che non l’avrei mai tollerata nella mia esistenza ma, almeno per questi primi giorni, devo ammettere che una volta eliminato il problema dell’allergia, degattizzandola con un apposito trattamento suggerito dal veterinario, si fa talmente tanto i fatti suoi che è come se non ci fosse, a parte quando mangiamo e viene a fare gli occhioni supplichevoli – ovviamente io ci casco e la nutro di nascosto, tanto, mi dico, la cassettina la pulisce Lorenzo, qualunque cosa ci finisca non è affar mio. E poi lui, da mesi, sopporta le mie cinque differenti personalità: un gesto carino glielo dovevo.

 

Che altro dire? Il titolo, stavolta, è quasi più esaustivo del post.

 

Vediamo come va. Stay tuned.

 

LdC

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  1. anch’io quando mi sono trasferita da casa dei miei a casa mia ho pianto tutto il tragitto tant’è che quando sono arrivata il mio moroso mi fa:

    “cos’è successo hai avuto un incidente?”

    senza contare il fatto che al momento di partire da casa dei miei con la valigia, mia mamma stava stirando con gli occhiali da sole, solo che erano le otto di sera

    che scene pietosa, ma cosa ci vuoi fare, siam di picaglia tenera…

    stefi

  2. Hai fatto benissimo a trasferirti spt se è quello che desideri e credo che sia così dalle tue parole. ;-))

    Anche io mi affeziono molto alle case, cose ecc… e quando me ne devo distaccare è un delirio… sembra che vada al patibolo!! Per il treno non preoccuparti è vero ci si abitua, ci vuole un pò di tempo però poi è come se non passasse +……

    vedo che anche il discorso gatta è stato risolto.. quindi tutto ok sei pronta per la nuova avventura!! ciao Luna

  3. :o) ok ora che hai dato l anotizia a tutti posso dirti quanto sono felicissima per questa cosa anche qui pubblicamente!

    Sono pienamente convinta che te lo stra meriti.

    Sei una bella persona…

    E…ti quoto il titolo del blog alla stra grande…

    me lo dovrei tatuare sul braccio!!! :o)

    in bocca al lupo per ogni giorno futuro.

    ti abbraccio forte

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