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La sindrome del chiuaua.

14 Aprile 2008

Dovete sapere che la sottoscritta, più o meno da sempre, è affetta da una strana patologia, detta appunto la sindrome del chiuaua, che la mette in condizione di abbaiare in modo scomposto, inappropriato e senz’altro sovradimensionato ogni qualvolta il destino cinico e baro mette sulla sua strada un inconveniente, un ostacolo, qualcosa di imprevisto e pertanto sgradito.

 

Come a dire non lo conosco = mi sta sui maroni.

 

E ciò accade indistintamente con persone, situazioni, appuntamenti, libri, film – sì, pure sui film! difatti il mio moroso ha ribattezzato la SdC come “sindrome da mio fratello è figlio unico” perché, come tutti sanno, mio fratello è figlio unico perché non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo – e insomma tutto ciò che non conosco, di primo acchito, tende a non piacermi, salvo poi cambiare idea e ammettere che invece no, quella determinata persona/serata/vacanza/ecc… in fin dei conti non era così male. Anzi, mi sono divertita. Avevi ragione tu.

 

E meno male che non ho grossi problemi ad ammettere i miei torti e a chiedere scusa altrimenti, sul serio, in trentadue anni sarei riuscita ad isolarmi come un batterio in un laboratorio.

 

Difatti è per questo che, esattamente come in Tribunale, sono condannata a pubblicare sul blog la smentita del mio abbaiare di venerdì e cioè, per chi non fosse stato attento, quando mi lagnavo e imploravo l’arrivo del lunedì successivo, al grido di: piuttosto meglio lavorare.

 

(Oggi che lavoro, infatti, non son mica più tanto di questo avviso)

 

Il Tribunale di Bologna Sez. Fidanzate Rompiballe accoglieva pienamente le richieste formulate da Lorenzo in sede cautelare, ordinando l’immediata smentita della dichiarazione “sarà un week end di merda” e la relativa pubblicazione delle motivazioni del dispositivo di sentenza per una sola volta sul blog Storie di un’anima inquieta.

 

La sentenza del Tribunale, il cui estratto è stato pubblicato oggi, dimostra che Lorenzo ha il diritto di chiedere un rimborso dei danni morali subiti nella settimana antecedente il suddetto week end, in quanto la sopra citata Fidanzata Rompiballe, al secolo Daniela, a dispetto di quanto dichiarato, non solo si è divertita a chiacchierare amabilmente e a mangiare come un bue a tutti pranzi con i parenti che erano in programma, ma a titolo di parziale rimborso per la disponibilità mostrata è stata condotta anche nei seguenti luoghi: H&M, Zara, Maisons du monde, Ikea e per finire a cena fuori.


A fronte di tale concessione, Daniela, in sede di costituzione proponeva, oltre alla difesa di rito, una domanda riconvenzionale nei confronti di Lorenzo pari a nr. 1 visita all’Euromercato, motivando tale richiesta con la presunta vicinanza all’Ikea.


L’assurdità di tali pretese, anche in considerazione del traffico sulla Porrettana e su tutte le strade adiacenti, non si giustifica se non con finalità manifestamente ed intrinsecamente intimidatorie, con particolare riguardo all’attività di tutela della serenità della coppia e risulta pertanto inaccettabile.

 

La Corte, decidendo a Sezioni Unite, dichiara inammissibili i ricorsi e compensa integralmente tra le parti le spese del giudizio di legittimità.

 

Così deciso in Bologna, nella Camera di Consiglio, il 13 aprile 2008.

Depositato in Cancelleria il 14 aprile 2008.

 

LdC

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