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L’insostenibile insofferenza per l’umanità (cit. Anna).

15 Maggio 2008

Giuro, giuro, giuro, giuro, che la prossima volta che mi arriva una catena di Sant’Antonio mi metto ad urlare. Avete presente quella che dice pensa a ognuna di queste cose volta per volta prima di passare alla seguente, ti farà sentire meglio, specialmente il pensiero finale: innamorarsi, una doccia calda, nessuna coda al supermercato e bla e bla e bla? Ecco, credo che sia una delle più tristi che mi siano mai state spedite e, vi prego di credermi, mi arriva a cadenza bisettimanale. Dalle stesse persone!

 

Premetto: io non sono quella che chiama solo per chiedere tutto bene, o quantomeno è rarissimo. Però sono coerente, trincerata dietro il mio silenzio del niente nuove buone nuove. Ma se proprio se ne sente il bisogno sarebbe così gradito un messaggio personalizzato, del tipo ciao, come stai, vaffanculo, non mi chiami mai, anziché questa cosa preconfezionata dal sapore stantio. Senza considerare che, a livello di perdita di tempo, i nanosecondi che si impiegano sono pressoché gli stessi.

 

Non mi stancherò mai di sostenerlo.

 

LdC

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  1. Cacchio, ho appena scelto Erode Scannabelve Jr. (credo quello drogato dei tre) come pediatra di famiglia. Gli mando una catena di s.antonio.

    Ma.Pe.

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