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Cose che riconciliano con la vita: l’hammam.

12 Giugno 2008

Ieri pomeriggio ho deciso di utilizzare un buono-regalo che mi è stato fatto per il compleanno e sono andata all’hammam. Dopo averlo tenuto sei mesi appiccicato al monitor del computer poteva essere anche il caso, direte. Giustamente, ma è che io nelle cose ci metto su piede, delle volte anche quelle più belle mi fa fatica solo il pensare di doverle fare. Sul serio, mi affatica il pensiero di affaticarmi. Anche il corso di lettura espressiva: quando sono lì mi piace, mi diverte, ma la consapevolezza di doverci arrivare provoca in me degli scompensi emotivi. Comunque non è del mio culo peso che volevo parlare, anche perché per quello non c’è hammam che tenga, bensì di questo splendido regalo che mi sono fatta (anzi, che Angela e Sandro mi hanno fatto – non smetterò mai di ringraziarvi, ragazzi! Smack smack pciu pciu!).

                                                                                                        

Dopo aver ricevuto il mio kit di benvenuto, consistente in un telo di morbida spugna, un paio di ciabattine infradito monouso e una mutanda di tnt (che sta per tessuto-non-tessuto, per chi non lo sapesse) di taglia unica e pertanto che mi andava più larghina del normale (modalità autostima: su) mi sono appropinquata al percorso, in un bell’ambiente tutto di ceramica azzurra, bianca e blu, che dopotutto se l’hammam in questione si chiama Bleu, forse un motivo c’è. La ragazza della reception mi ha istruito su tutto quel che c’era da fare: il tepidarium, dove mi sono sdraiata a riflettere sui massimi sistemi e dove ho cominciato a percepire il primo calore (caldino, ma niente in confronto alla mia macchina ad agosto) e dove ho atteso i canonici dieci/quindici minuti come da indicazioni che avevo meticolosamente memorizzato qualche ora prima direttamente dal loro sito; dopo il tepidarium sono passata nel calidarium, un vero e proprio girone semi-infernale, con 45° di calore e il 90% di umidità (nebbioso, ma niente in confronto a Bologna d’inverno) che credevo molto meno affrontabile, ma un po’ perché mi piaceva vedermi la sudarella scorrere, immaginando tante tossine in fila sloggiare dalla mia pelle, un po’ perché hanno messo su un cd di Dido, che con quella sua voce soft è una delle mie cantanti preferite, ci ho passato venti minuti abbondanti, intervallandoli con docce caldo/fredde ai vari aromi di agrumi ed eucalipto (no, le luci non le ho accese perché temevo l’effetto disco, più dell’effetto cromoterapia). Breve sosta nel frigidarium per, come dicono loro, ritemprare il corpo grazie al delicato effetto dell’idromassaggio ed avviarvi con dolcezza alla conclusione del percorso, dopodichè mi sono affidata alle mani esperte della massaggiatrice che, dopo avermi scartavetrato con il guanto di crine, mi ha cosparso di un olio leggermente saponato (o di un sapone leggermente oliato, vedete voi) e mi ha sciacquato con delicatezza e cura.

 

Bevuto il mio theino alla menta (ah, dicono che il segreto per farlo buono così buono come lo fanno loro, è di lasciarlo in infusione almeno quaranta minuti, altro che i miei sessanta secondi di microonde!), sono rimasta accoccolata ad ascoltare il mare sulla chaise longue poi sono uscita – a malincuore, ma erano già le nove di sera – con la pelle come il fondoschiena di un bambino.

 

Beatitudine.

 

Sono uscita e pioveva, ho dovuto fare slalom fra le popò di cane, ho speso 14€ di parcheggio.

 

Bentornata nel mondo reale.

 

LdC

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  1. Wow!!!! troppo rilassante!!!! ci vuole proprio una volta ogni tanto.. o forse anche di +..!!!Luna

  2. Ho prenotato per domenica,il giorno prima di un orrendo esame di musicologia.

    non avevo considerato le 10 euro di tessera e le 10 euro di guanto di non so cosa.

    meno male che ho trovato un finanziatore…ah ah ah

  3. Il guanto per il gommage, poi te lo puoi anche tenere, è carino il fatto che lo si possa riutilizzare. Vedrai, ti piacerà, poi mi dirai.

    DaniLdC sloggata

  4. sì, solo che io quando lo uso il guantino con su scritto “hammambleu”, nella mia doccia, divento malinconica al pensiero che mi piacerebbe farmi frullare dalla tipa dell’hamman tòt i dè, e invece non me lo posso permettere…

    m

  5. Se vuoi io posso offrire una seduta con i fanghi, nei giorni in cui lavoro con la creta…

    Andare a trovare Nadia della bottega Ceramiche Majorana in via Majorana e stringerle la mano per credere, se pensate che la mia sia una battuta :-p

    Ste

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