Riflettevo stamattina sul significato di beneficenza: c’è chi offre denaro, c’è chi offre il proprio tempo, che è comunque un atto generoso e di valore. Per quanto mi riguarda faccio il cosiddetto un po’ e un po’, come si dice a Bologna, nel senso che mi occupo sia di prestare la mia voce per registrare audiolibri che vanno alle persone non vedenti -materiale che va successivamente ad incrementare il già ampio patrimonio letterario della Biblioteca del Centro del Libro Parlato di Modena (UIC)- sia facendo di tanto in tanto piccole donazioni in denaro.
(e vi garantisco che sapere che esistono due versioni di audiolibro di Gomorra, una letta da Saviano e una letta da me, è una soddisfazione estrema)
A livello economico, invece, l’ultimo piccolo contributo che ho dato, ad esempio, è finito all’ANPI e si è trattato del mio 5×1000, ma potrei elencare un sacco di altre iniziative che toccano il mio cuore. Si parla sempre di cifre non esorbitanti, non posso permettermi molto, ma sono sempre tutte azioni che faccio di buon grado.
Perché faccio beneficenza? Perché impiego il mio tempo per gli altri? Nello specifico della mia attività credo che nella vita sia fondamentale poter scegliere. Io amo tantissimo la letteratura e ad esempio quando, la sera, cerco di addormentarmi, decido se voglio farlo con un libro. Per me è normale. Ci sono invece alcune persone che non possono farlo e qui entro in gioco io. A volte pesa perché non si trova il tempo per mettersi un paio d’ore a registrare… ma poi basta che mi soffermi a riflettere su quanto ricevono le persone da questo mio piccolo sforzo, che la spinta arriva subito!
Mi domando se i miei lettori facciano beneficenza (a parte leggere questo blog, s’intende). Sul serio, vi occupate di qualche attività a scopo umanitario, siete fedeli a qualche associazione?
Se non ci avete mai pensato oppure se siete “aperti” a nuove iniziative, vi segnalo Terzo valore, che è il portale di Banca Prossima, per prestiti e donazioni al no profit. Tramite questo sistema, è possibile scegliere il progetto No profit che si preferisce sostenere, contribuendo così alla sua realizzazione.
Ci sono varie modalità:
Prestobene: oltre al finanziamento erogato dalla banca, il cittadino/utente mette a disposizione del progetto che sceglie di sostenere, una somma di denaro, successivamente restituito con un interesse definito insieme all’organizzazione; dal punto di vista delle associazioni si aggiungono risorse alle donazioni tradizionali, diminuendo la dipendenza dai conti pubblici.
Donobene: si tratta di un sistema di donazione multipla, per cui il cittadino/utente dona una somma di denaro all’organizzazione che vuole sostenere. La somma viene erogata solo nel momento in cui ci sia una cordata di associazioni disposte a passarsi la donazione l’una con l’altra. ’organizzazione che riceve il primo dono determina la lista delle altre associazioni che potranno, così, usufruire della cordata solidale. In questo modo s’innesca una catena di lavoro coordinato e condiviso in rete.
Il progetto, ovviamente, si impegna a garantire che tutte le tipologie di finanziamento saranno rendicontate in maniera trasparente e completa.
Per il momento le associazioni no profit che hanno dato la propria “amicizia” al progetto sono: Fondazione per il sud, Associazione Dynamo, Opera Immacolata Concezione, Cesvi, Exodus, Pangea, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione Aiutare i Bambini, Consorzio SIR, Fondazione banco Alimentare, Esterni e Fondazione Don Carlo Gnocchi, anche se penso che un giorno –e questo prendetelo come mio consiglio personale- sarebbe bellissimo fare arrivare questo circolo virtuoso anche in tutta l’Europa, instaurando collaborazioni e connessioni fra tutti i Paesi.
Allora sì, che sarebbe ancora più bello.
LdC