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I miei primi 10 anni di blog.

9 Ottobre 2013

10-years-blog

Sembra retorico e fa scappar da ridere solo a pensarci, ma era davvero ieri che guardavo fuori dalla vetrata dell’ufficio, smaronatissima, e mi son detta Oh vabè, mi apro un blog. Cosa volete che vi dica: erano esattamente dieci anni fa. Avevo ventisette anni, ero una bambina. Vivevo coi miei, ero innamorata di uno che non mi cagava, scrivevo lettere che non spedivo: non che fossi migliore o peggiore, ero semplicemente un’altra persona.

Un po’ ci pensavo nei mesi scorsi perché avrei voluto festeggiare in qualche modo, poi mi è passato di mente finché alcuni giorni fa un amico di lungo corso, su Facebook, mi ha chiesto Ma davvero hai un blog? e io mi sono anche un po’ inacidita. Diamine, scrivo quasi quotidianamente un diario online da tutto questo tempo e il mio amico non se ne è mai accorto? Così ho composto questo decalogo, che è finito dritto dritto sul blog di GGDBologna… ma vi confesso che avevo un po’ il blocco a scriverne anche qui, dopotutto è una tappa importante e coinvolge me e voi davvero da vicino, ci volevano le parole giuste.

Ma le parole che sembrano abbastanza giuste, in certi casi, non arrivano mai… quindi andrò a braccio come sempre: persone, fatti, considerazioni, un romanzo, amici, guai, traslochi, colori di capelli, peso, viaggi, fidanzati e mille, mille altre faccende sono passate da qui, come in un Truman Show, davanti agli occhi di chi mi ha seguita, per un po’ oppure a lungo, chi lo sa, io spero la seconda ovviamente. Dopo la mia famiglia d’origine e il mio lavoro, il blog è il rapporto più duraturo che ho con qualcosa o qualcuno: a volte mi è un po’ pesato perché non sono sempre un vortice di fantasia, a volte mi sono arrabbiata per qualche commento, a volte meno male che avevo questa valvola di sfogo perché altrimenti chissà cosa avrei fatto
(tipo telefonare a qualche sfigato che non l’avrebbe meritato)
insomma, come dice Rose dopo che il Titanic è affondato: sono stata salvata in tutti i modi in cui una persona può essere salvata
(dall’annegamento ancora no ma potrei usare il notebook come zattera, prima o poi)
e se tornassi indietro ricomincerei senza cambiare nemmeno una virgola di tutto quello che ho detto e fatto o testimoniato, avvento dei social network, fashion e food blog compresi, a cui mi sembra di essere sopravvissuta abbastanza dignitosamente, col mio parlar di tutto e di nulla.

Pensandoci non volevo neanche fare la blogstar, era solo un pomeriggio particolarmente noioso…

LdC
(to be continued)

 

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