In questa grigia mattina di dicembre, mentre aspetto l’ora concordata per andare a correre in compagnia, col gatto in braccio e le sue unghie conficcate nella gamba, rifletto sulla giornata di ieri e sulla lezione conclusiva del “mini master” che mi ha vista impegnata per due giorni la settimana (sabato incluso) dall’inizio di novembre. Non è stato uno sforzo enorme ma non è questo che mi faceva riflettere, bensì il grande senso di soddisfazione che ho provato nel portarlo a termine.
Quando mi sono iscritta, per dire, faceva ancora caldo e non avevo la minima certezza se avrei rispettato l’impegno preso – era un periodo così transitorio, così assurdo, nuovo ma già vissuto allo stesso tempo, che non mi lasciava molta energia per pianificare altro che non fossero i giorni e gli orari delle corse – tuttavia quando è arrivato il giorno dell’inizio, mi sono letteralmente fatta violenza e sono andata (soprattutto il sabato mattina!).
Alla fine di questo breve percorso mi sento innanzitutto migliore perché ho imparato concetti nuovi e ho rispolverato nozioni che già sapevo ma che fa sempre bene rispolverare, poi mi sento intelligente perché ho avuto la testa per discernere la pigrizia mentale dovuta alle cose-che-non-vanno-proprio-benissimo, che occupa(va)no un buon 50% del mio totale di energie e che mi zavorra(va)no a terra, dal vero desiderio di applicarmi a nuovi concetti e ampliare le mie conoscenze; infine mi sento appagata perché ho iniziato un percorso e l’ho portato a termine.
(un qualsiasi ciclo che si riesce a chiudere è da sempre, per me, fonte di grossa soddisfazione)
Con questo post ci tenevo a dirvi che se vi sentite ispirati dall’idea di fare qualcosa ma vi trattengono paure tipo il non avere la spinta, o il non avere la voglia, o il non sapere se servirà veramente, o il non sapere se la porterete a termine o se tutto questo può avere un senso rispetto ad altri ambiti della vostra vita dove ci sono appunto quelle cose-che-non-vanno-proprio-benissimo (qualsiasi ambito, ognuno ha la sua pena), sappiate che è un meccanismo mentale che non vi porterà mai a niente di buono se farete il gesto di seguirlo: ogni novità che vi incuriosisce, ogni possibilità che vi fa sorgere un dubbio, è una strada che potrebbe valere la pena percorrere.
Il prendere coraggio e agire, a volte facendo l’esatto contrario di ciò che avreste sempre fatto, ha in sé qualcosa di magico ed eccezionale: vi ricorda chi siete e quanto potete valere, se solo smettete di demandare questa conferma all’esterno; vi ricorda che c’è forza all’interno di ognuno di noi, è solo l’insicurezza che ci indebolisce e ci fa scegliere un comodo “divano mentale” su cui restare a rimuginare anziché alzarsi, prendere la porta e uscire a fare cose nel mondo, con le persone.
(che, come le stelle di negroni, sono tante, milioni di milioni – se non lo sapete, sapevatelo)
Che sia un viaggio, un corso come nel mio caso, un invito a una festa, un’amica che vi invita a prendere un caffè: sforzatevi magari, ma dite sì perché il no che vi sorge spontaneo, il rinchiudervi e rinunciare ad esplorare una nuova situazione è innanzitutto un dispetto che vi fate da soli, poi non è neanche una cosa vera. Sono pensieri che vengono da lontano, da un passato che ci fa comportare in base ad ogni tipo di peggior retaggio, e va riconosciuta la differenza con la realtà, altrimenti non sarete mai in grado di scegliere di diventare quel qualcosa in più che rende così speciale ognuno di noi.
E adesso, se permettete, appoggio il gatto sul divano e vado a correre.
LdC
Si, ma non ci hai detto l’argomento del master ;)
Social media marketing e varie cose così ;)