Un anno fa, più precisamente il 2 aprile 2014, uscivo per la prima volta a correre. Nella mia testa due necessità: trovare una collocazione in un mondo che sembrava non volermi più collocare da nessuna parte, provare a partecipare alla We Run Milano (allora #WOTN). Alla corsa di Milano non ci sono poi andata -sono però iscritta a quella del prossimo giugno- ma la mia collocazione nel mondo me la sono ripresa e, anzi, sono riuscita a ritagliarmi un angolino notevolmente più bello di prima.
Forse più bello no, comunque diverso, comunque più adatto a me.
La prima volta che sono uscita a correre ho fatto 2k, seguendo i consigli di chi aveva iniziato poco prima di me e di chi correva già da parecchio tempo: non credevo che ce l’avrei fatta e quindi la soddisfazione è stata talmente tanta che sono voluta uscire anche il giorno dopo, e il giorno dopo ancora.
Correndo ho lasciato sì alle spalle molte cose, ma uno dei lati che preferisco della corsa è soprattutto che fa “andare incontro”. Ad altre situazioni, circostanze, panorami: alcuni più interessanti, alcuni meno; molte occasioni le ho lasciate semplicemente passare, continuando ad andare dritta per la mia strada senza voltarmi a rimpiangere di non averle colte. Di corsa sono arrivata a ieri (in realtà poco di corsa perché, per una serie di coincidenze, non riesco ad allenarmi da domenica scorsa) e se il 2 aprile 2014 mi avessero detto dove sarei stata, cosa avrei fatto da lì a un anno, di sicuro non ci avrei creduto.
A volte penso: per quanto mi sforzi di avere fantasia, la vita ne ha certamente molta più di me! Non so davvero che cos’abbia in serbo, ma non la temo e so che l’affronterò con tutta la consapevolezza che ho acquisito fin qui e, ovviamente… di corsa.
LdC
PS: vi consiglio un post molto bello e d’ispirazione, cosa che non faccio mai e che invece dovrei fare più spesso. Anche lei è una runner (migliore di me, peraltro) e anche lei ultimamente aveva corso parecchio “in salita”. Buona fortuna, cara Gaia!