Non so se ve lo siete mai chiesto, visto che sul blog -e generalmente sul web- cerco sempre di affrontare argomenti piacevoli o comunque, anche se seri, cerco di farlo con leggerezza… da fuori sembro una persona felice?
No, perché io volevo dirvelo: a volte tocco delle profondità di tristezza davvero importanti.
Sono tutti talmente abituati a vedermi allegra e spensierata che magari pure voi vi siete fatti l’idea sbagliata, perché io sul serio sono una persona per niente solare, a volte sono molto cupa.
Non so perché ve lo dico, forse perché negli ultimi giorni lo sono stata veramente in modo particolare, per alcuni motivi che boh, potrebbero essere addirittura frivoli, oppure classificabili come “problemi di chi non ha problemi”.
Ognuno balla con sua nonna dice sempre la mia saggia amica Lidia, quindi i miei motivi seppur frivoli mi danno il loro bel da fare a livello di energie per stargli dietro.
Poi però mi capita di sapere che… ci sono una, due, tre, quattro, cinque persone diverse con cavoli oggettivamente ben più amari dei miei. Persone che conosco bene, che conosco un po’ meno bene, che frequento spesso o che vivo principalmente in rete e, alcune di queste, stanno affrontando una fase da cui io sono già uscita, che ho già gestito alla grande, che ho alle spalle e che mi fa ritenere oggi una persona fortunata.
E allora, di cosa mi dovrei lamentare?
Magari è meglio smettere.
Infatti, ho deciso che quest’estate mi regalo una vacanza e farò finta di aver prenotato in un posto dove è vietato lamentarsi e a chi si lamenta vengono inflitte multe salatissime, così non potrò dedicarmi a quella che, ultimamente, sembra essere diventata la mia parte prevalente, quella che tiene il muso, quella pessimista, quella che tanto il mondo fa schifo e la vita è una merda.
E prometto solennemente che ricomincerò a lamentarmi soltanto al rientro, non prima di aver provato a curare la tristezza con massicce dosi di sole, piadina, sardoncini, fritti misti, Cannonau e Vermentino.
Chissà, con tutta questa bellezza enogastronomica magari mi dimentico pure come si fa, ad essere tristi.
Torno presto, ma nel frattempo voi statemi bene.
E non preoccupatevi mica.
LdC