Diverso non vuol dire peggiore.
Diverso non vuol dire sbagliato.
Diverso non vuol dire migliore.
Né più bello, né più brutto, né più giusto, né più o meno adatto.
Diverso è semplicemente un’altra cosa: è un progetto che cambia, una deviazione, una circostanza con cui devi fare i conti, ma per quanto ne sai potrebbe portarti dove nemmeno avresti mai sperato di arrivare. Da che mondo è mondo, gli imprevisti, le probabilità, non solo nel Monopoli hanno capovolto situazioni: avete presente quante e quali scoperte sono state fatte solo perché un elemento è cambiato?
Per arrivare all’argomento del post e per parlarvi di questa semplice ma grande verità: la prima volta che il Doctor Who si è rigenerato, volevo morire. Non ero pronta, non volevo vedere un’altra faccia al posto di quella a cui ero abituata, ho anche pensato Ok, non fa per me, smetto di seguire la serie.
Poi è arrivato il Nuovo Dottore, poi una Nuova Companion, poi un’altra Nuova Companion e ogni volta accettarli non è stato facile, ma suvvia, la storia procedeva comunque perfettamente: che problema c’era se ancora mi appassionava, se ancora mi divertiva?
Così, quando sabato sera ho spiegato la mia teoria sull’insegnamento che riceviamo da questa stupenda serie e ho ricevuto l’approvazione da uno dei Massimi Esperti sul Tema, ho capito di aver centrato l’argomento (e anche di avere bevuto troppa vodka tonic, ammetto): diverso è solo un’altra cosa, non è detto che per questo motivo sia deludente, o triste.
E’ solo quello che non ci saremmo aspettati.
Per certi versi, magari, chi lo sa: è pure la svolta epocale della vita.
La nostra mente non sa tutto e non può prevedere tutto e se solo un anno fa -non dico due, dico uno- mi avessero raccontato di quello che succede oggi, ma dai.
Eppure.
LdC