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Quel treno per Londra

17 Novembre 2016

Intanto vorrei dire che questo sogno era così vivido e coinvolgente che quando mi sono svegliata, per non dimenticarlo, mi sono scritta un appunto sul telefono.
Indovinate che ora era?
L’1:11, ovvio.

Ero in treno, da sola, per turismo. Stavo viaggiando su uno di quei vagoni un po’ datati che fanno servizio tipo metropolitana di superficie, non era un tragitto lungo.
Tuttavia, seppur breve, era un tragitto molto travagliato: innanzitutto non ero sicura di essere sul treno giusto (ansia che mi prende sempre anche nella realtà), non ero sicura di avere tutto con me (ma poi ricordavo che alcune cose le avevo appositamente lasciate in un deposito per girare più leggera), non ero soddisfatta di dove ero seduta e infatti cercavo di cambiare seggiolino.
Non paga di ciò non sapevo neanche come si obliterava il biglietto: era effettivamente un macchinario complesso, dall’aspetto quasi antico; ci provavo e, per sbaglio, premevo il tasto di emergenza che fermava il treno. Scompiglio, vergogna, mormorio di disappunto generale alle mie spalle e fortunatamente un controllore che prendeva in mano la situazione e mi spiegava come fare, ma soprattutto mi diceva che non era successo niente di grave (io ero già in modalità Fatemi il verbale, pago il disturbo, ecc).
Dopo una davvero breve sosta, il treno ripartiva e, per stare sicura, obliteravo un altro po’ il biglietto (che non si sa mai) e mi sedevo a portata di sguardo del controllore (che non si sa mai).
Nel momento in cui ci avvicinavamo all’ingresso di un tunnel sentivo chiaramente dalla radio che portava con sé -rigorosamente in inglese perché quando sogno l’Inghilterra io sogno in inglese- che stavano annunciando una tempesta nella località in cui stavamo per arrivare, tempesta che veniva definita “Una delle peggiori che abbia visto”.
Io mi guardavo intorno, la vedevo arrivare all’orizzonte: sapevo che ci avrebbe fatto ballare, ma sapevo anche mi trovavo all’interno di un treno, che ero al sicuro, che la avrei attraversata senza che mi capitasse niente.

Credo che il messaggio sia proprio questo: non perdere la calma, tenersi stretti e reggersi forte.
LdC

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