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The same old story.

2 Settembre 2006

E quella volta, una domenica di ottobre, già l’autunno ci moriva addosso e io fumavo sigarette amare, e tu come uno specchio rotto riflettevi quell’immagine sbiadita del ricordo del frammento del brandello del profumo di quell’angolo d’estate e mi dicesti: “Voglio vivere la vita come un alito di vento che, inseguito dall’aurora, già racchiude le speranze di un domani tutto mio che mi appartenga, e come donna accarezzare nuovi scampoli d’assenza”, io dicevo “Sì capisco, vuoi gli scampoli d’assenza” ma pensavo: “Puttana”.

(Rapput – Claudio Bisio)

 

Oggi è già week end, il che significa che ieri sono finite le mie ferie. Tanto da lunedì sono di nuovo lì, che schifo scrivo via sms al mio collega preferito, che ha presidiato l’ufficio e tenuto alto PIL e buon nome dell’azienda. Senza lamentarsi, peraltro (grazie Dadi, non so come farei senza di te).

 

Sia durante il soggiorno sardo sia successivamente, i giorni della mia vacanza sono trascorsi in modo lineare, direi sereno e mai abitudinario: ogni giorno differente dall’altro ma tutti con un comune denominatore, ossia il dolce vivere a 33 giri anziché a 45. Svegliarsi sempre ad un orario decente grazie all’inventore dei tappi per le orecchie e delle mascherine per il buio, fare colazione al bar oppure al tavolo di cucina guardando Beverly Hills 90210, passeggiare, leggere un libro sdraiata sul letto alle quattro del pomeriggio oppure decidere così, su due piedi, di andare al mare, oppure a ballare. Insomma fare ciò che si ha voglia di fare nell’esatto momento in cui lo si desidera.

 

Non male, vero? Credo sia questa che chiamano libertà.

 

E quando cominci a scorgere la vita, quella vera, che ti aspetta dietro l’angolo, ti sale un po’ di ansia. Ritorni, messaggi, e-mail, incroci, date, impegni, locali, persone che hai temporaneamente rimosso, congelato –esattamente come hai finto di non accorgerti di dover fare i vetri di casa – si delineano invece all’orizzonte. Ti aspettano al varco, come si suol dire. Tu sai che non potrai sfuggire, che non potrai perpetuare la scusa delle ferie ad oltranza. E non sto parlando di lavoro, anzi, quello probabilmente sarà la parte più semplice.

 

Dovrai tornare di nuovo a fare i conti quotidianamente con le solite pugnette che hai a mano tutto l’anno, tanto per usare un francesismo.

 

E non ne vuoi mezza. E ti dici che quest’anno non sarà come al solito: prenderai le cose con una differente filosofia, non lascerai che i primi 40 minuti di routine consumino il buonumore accumulato durante tre settimane di beata nullafacenza, mente svuotata e responsabilità zero. Stavolta tu sarai diversa, più forte, resterai calma e rilassata, non ti lascerai risucchiare dal vortice della quotidianità che ti lascerà le sole forze per mandare avanti un giorno dopo l’altro come se fossi spettatrice della tua vita. No, non stavolta! Ti iscriverai a qualche corso interessante oltre al tennis ovviamente, quello non si tocca, cercherai di aprirti al prossimo conoscendo più persone possibile, non ti chiuderai la sera in casa a dormire, non farai la muffa davanti al televisore, non accetterai passivamente quello che non vuoi fare solo perché non sta bene dir di no! Coltiverai tanti interessi nuovi, non lascerai perdere la fotografia, la scrittura, le letture ad alta voce e i rapporti interpersonali solo perché quando arriverai a casa sarai talmente sdrenata da desiderare solo il piumone. Parafrasando Mazza: l’inverno non ti farà tana, così come succede sempre, ma continuerai a vivere allo stato brado.

 

The same old story. Mi faccio questa specie di monologo tutte le volte che torno dalle ferie e mai che l’abbia rispettato se non in minima parte. A parte il tennis ovviamente, quello non si tocca. Lunedì tornerò in ufficio, l’Anna mi farà mille domande inutili nella prima mezz’ora, al 35° minuto mi starò già chiedendo perché tre anni fa ho deciso di smettere di fumare, al 39° minuto avrò già il magone e al 40° il lavoro duramente fatto su me stessa al fine di ridurre lo stress e di caricarmi di pensieri positivi sarà già vanificato. Al che prenderò in mano un faldone, poi un altro, aprirò il gestionale, risponderò alle e-mail, alle telefonate, la sera uscirò con chi dovrò uscire, magari racconterò della Sardegna a chi lo vorrà sapere, risponderò bentrovato a chi mi dirà bentornata e così via, contando i giorni che mi separano dal ponte del Patrono.

 

Fino alla prossima estate e, per quel tempo, come dice mia mamma chissà chi sarà Papa.

 

Ladies and gentlemen I’m back.

 

LdC

 

Off topic: torno io, torna lui. Anzi, lui non se n’è mai andato.

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  1. “non farai la muffa davanti al televisore”…e il Dottor House? e The Shield? Guarda che ci sarà parecchio da lavorare, davanti al televisore!!

  2. Decisamente corretto inserire il post in FORZA E CORAGGIO …. è dura rientrare dopo così tante ferie, eh?

    Ma sicuramente farai un rientro soft …. tant’è vero che hai già pubblicato il primo post della giornata ….

    BUON LAVORO ……….

  3. Ciao LdC sono completamente d’accordo con quello che hai scritto sul rientro dalle ferie il gg 2 sett, la cosa + difficile è rincontrare persone che hai provato e forse ci sei anche riuscita, anche solo per poco, a resettare, ma che ti aspettano al varco e che ti rendi conto che purtroppo ti fanno ancora un certo effetto…. ciao e forza e coraggio!!

  4. @Scramlezz: grazie per l’assist. Ho pregato i colleghi di riservarmi un trattamento “di favore” se non vogliono riavere immediatamente la solita vecchia e acida Daniela che sono abituati a conoscere. Diciamo che ho istituito una specie di regola, che peraltro permetterà ad alcuni di familiarizzare con il concetto di “gestione delle priorità”, secondo la quale mi si possono dire solo 3 cose al giorno, quelle che ognuno di loro ritiene più importanti/urgenti. Il resto il giorno dopo. Ti dico solo che nelle sue priorità la collega trifolamaroni ci ha messo un tronchetto della felicità in vaso che sta pericolosamente inclinandosi fuori dalla sua sede originaria. No comment.

    @Anonimo/a: dal commento a Scramlezz ne consegue che l’unico effetto che finora mi è sovvenuto è stato il fastidio ;o)

  5. Beh …. diciamo che le priorità della tua collega “trifolamaroni” andrebbero riviste …. se quelle sono priorità figuriamoci il resto !!!!

    Ma, scusa la domanda, hai provato a darle fuoco?

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