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Tradizionale visita alla Festa de L’Unità.

6 Settembre 2006

La mia famiglia non ha tante consuetudini. C’è quella del concerto di Capodanno alla Rai, da guardare rigorosamente mentre si mangia la lasagna il primo gennaio, il concerto gospel a Natale, c’è la montagna d’estate (ormai ad unico appannaggio dei miei genitori), la grigliata a fine luglio per l’anniversario di matrimonio, il babysitteraggio di Thomas al sabato… e c’è il “giro alla Festa de L’Unità”.

 

Ricordatevi che siamo a Bologna…

 

Da che ho memoria, una volta l’anno a settembre faccio la mangiata alla Festa con i miei, venisse giù il cielo. Ma roba che neanche l’anno della mia gastrite-colite-erniahiatale ai massimi storici abbiamo saltato: bistecchina, pasta in bianco, zitta e mangia. I miei genitori, che simpatici Compagni. E così, avanti o popolo alla riscossa, ieri sera l’allegra famigliola si è ritrovata in quel del Parco Nord, per la precisione al ristorante Pesce Borgo, con immensa felicità di mia madre che finalmente ha potuto verificare di persona se e quanto mangio perché da quando vivi da sola a me sembri tanto magra.

 

Innanzitutto devo constatare che, nonostante siano 60 anni che ce la propinano – e sempre allo stesso modo, oserei aggiungere – la Festa è sempre gremita di gente: davanti al ristorante c’era una fila che neanche a Villa Papeete al venerdì sera l’ho mai vista così lunga. E mica solo persone di una certa età, giuro. Di tutto e di più. Deduco quindi che, esattamente come a me, alla fine ‘sto trash in realtà piace. Al di là di essere una tradizione di famiglia e io amo la mia famiglia, a me la Festa fa un mix di tenerezza e simpatia. E quando ci vado non faccio come quelli che la disprezzano a priori e poi alla fine li vedi banchettare al Porcino Malefico una sera sì e l’altra anche, io agisco con coerenza e quando sono alla Festa mi immergo nel suo clima.

 

E quindi compro la puttanata inutile per la casa (quest’anno una sorta di appendiabiti salvaspazio), mangio il bombolone bisunto con la crema, guardo gli stand dei mobili anche se non devo comprarne più (grazie, Signore, grazie!), mi faccio imbonire dal venditore del Folletto e ovviamente mi fermo alla pesca, la lotteria insomma. L’ho specificato perché non so se si chiama pesca in tutto il mondo e questo blog, ormai, è decisamente cosmopolita. Non per vantarmi, ma l’anno scorso ho vinto un viaggio, mica pizza e fichi! Non l’ho ancora fatto perché è per 4 persone e non sono ancora riuscita a selezionare un gruppo di 3 amici oltre a me meritevoli di un viaggio in regalo, però è lì. Solo da decidere.

 

Quest’anno, strano a dirsi, miravo alla bicicletta. Mi sono messa in lizza fra nonne, bambini, passeggini, donne con tronchetti della felicità in braccio, ragazzi che sgranocchiavano la pannocchia, comitive di anziani, ma niente da fare: il mitico Maurizio Cevenini, veramente in gran spolvero e abbronzatissimo per l’occasione, ha estratto il biglietto e il primo premio è toccato in sorte ad una signora che prestava servizio allo stand della Carpigiani.

 

Sarà per la prossima volta.

 

Magari non ho vinto al gioco perché questo sarà l’anno in cui sarò fortunata in amore.

 

LdC

 

E chi parla di un centrosinistra che si attribuisce la prerogativa della cultura ha ragione (e ce ne vantiamo pure).

 

Programma della Casa dei Pensieri 2k6

Programma generale Festa Unità 2k6

 

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  1. Ciao LdC hai fatto benissimo ad andare alla festa dell’unità con i tuoi, sono “tradizioni ” che vanno mantenute e poi anche a me piace andare ogni anno a farci un salto.Quest’anno non sono ancora riuscita ad andarci, ma rimedierò al + presto e poi non posso mancare ai fuochi d’artificio dell’ultima sera!! Anche se non saranno mai belli come quelli visti in vacanza… ciao

  2. anche io ci vado stasera!!!

    solo che qui alla festa dell’unità non vanno tanto le famiglie, sono più i giovani, che poi si buttano sulle bancarelle e nella pista dei balli caraibici…

  3. Quest’anno ho saltato …. e cercherò di non andarci perchè altrimenti sono sicuro che trovo un artista che ha sempre quadri stupendi e riesce anche quest’anno a vendermene uno a non meno di 200 eurini …. li vale tutti quei 200 euri, ma questa volta è meglio resistere ….

    C’era quello con il microfono che affettava verdure e tritava cipolla e maroni?

  4. guarda…quella cosa del “fortunata al gioco…ecc…” è una grande cazzata. io non ho mai vinto niente, nulla, zero, nemmeno a tombola, nemmeno a morra cinese, nemmeno al gratta e vinci. eppure…. Yle

  5. Ma le sagre e le feste dell’Unità sono meravigliose!!!! :)

    Al mio paese c’è una festa famosa intitolata ad una rete da pesca in cui si mangia in maniera sopraffina il pesce di lago accompagnati dall’orchestrina “pierrot ed i suoi fratelli”, con condimento abbondante di moscerini.

  6. @Vale: anche da noi c’è lo stand salsa e merengue, ma non essendo la sottoscritta nota per il suo senso del ritmo è meglio andare a far brutte figure altrove. Comunque ho visto con questi occhi degli ottuagenari dimenarsi al ritmo dell’ormai immancabile POPOPOPOPOPOOOO con una grinta che neanche ai rave party… che peccato non aver avuto una videocamera…

    @Scramlezz: confermo presenza omino tritacipolla e affettazucchine, mia mamma era tentatissima.

    @Phoebe: Pierrot e i suoi fratelli ha dell’agghiacciante, supera perfino Tonino e il folk imolese visto ad un autogrill tanti anni fa.

    @Condonato: innanzitutto entrare nelle grazie della fortunata vincitrice del viaggio… la strada è lunga e perigliosa, ma non impossibile!

    @Yle: sai che mi hai detto la stessissima cosa della signora che distribuiva i premi della pesca? Animo, gente, un po’ di ottimismo dai…

  7. LA FESTA DELL’UNITA’ FA SCHIFO…

    (e la politica non c’entra niente)

    Tutto ha inizio in Via Stalingrado, una delle vie più brutte di Bologna, poi

    si passa il ponte della tangenziale e si comincia a cercare parcheggio, i

    più furbi fanno breccia tra le palazzine di Via Ferrarese dove per entrare

    ci vuole il pass altrimenti i ti fanno la multa.

    No uei, se non possiedi uno scuuter, rimangono due alternative:

    1) Parcheggiare vicino al carcere della Dozza

    2) Pagare il comodo parcheggio 3 euro o 3 euro e 50 centesimi

    Dopo un’ora sei arrivato e vieni a contatto con i primi umarells sfruttati

    che con il loro cartello OFFERTA LIBERA ti mettono subito soggezione e

    quando prendi il programma della Festa dell’Unità ti senti anche un pò in

    colpa perchè non gli hai dato niente.

    Camminando per le bianche strade capisci subito che anche quest’anno tutto è

    uguale agli anni precedenti, in questo luogo non c’è spazio per la novità

    anche se il ristorante Indiano sotto il tetto di lamiera ti fa credere che

    stia cambiando qualcosa.

    Per ti fermi al banchetto e almeno firmi nobili petizioni pro/contro

    qulacuno qualcosa e intanto pensi dove andare a mangiare credendo di

    risparmiare come succedeva tanto tempo fa.

    Tanto tempo fa.

    Mentre cammini sfogli il programma e chiudi subito il comodo libretto

    tascabile di 400 pagine, tanto lo sai già dove sono i ristoranti, tanto lo

    sai che sono sempre gli stessi, con gli stessi nomi posizionati nella stessa

    posizione da decenni e anche quest’anno ci rimani male; nonostante l’impegno

    ed il calore degli umarells che servono ai tavoli e cucinano pesanti

    leccornie, il caro euro è arrivato anche qui.

    Hai maggnato, hai bevuto, ora hai la panza piena, hai speso almeno 20 euro

    (che sono 40.000 lire) e appesantito vaghi per le vie della festa mesta

    sapendo benissimo che se andavi a mangiare a casa da tua nonna mangiavi

    meglio e più leggero.

    La Festa dell’Unità è anche luogo di cultura e nelle baracche pitonate a

    lucido, datati personaggi illustri parlano del tuo futuro davanti a platee

    di 40 persone di mezza età che stanno digerendo la salsiccia il cui odore

    aleggia in ogni angolo della festa dell’Unità, un pò come l’odore

    dell’incenso aleggia nelle Chiese pitonate a festa.

    La modestia regna sovrana, si allarga la cinghia.

    Nel 2006 non tutti possono permettersi di mangiare al ristorante della Festa

    nell’Unità, i più votati al risparmio ripiegano sulla piadina con la nutella

    a 5 euro o si accontentano di una birra acquosa della marca sconosciuta

    preferita servita in pratici bicchieri di plastica a 4 euro e poi via, tutti

    a visitare gli stend dove mostrano le monovolume, i mobili per la casa, i

    prodotti per pulire la casa, gli antifurto per la casa, le mattonelle per la

    casa, gli elettrodomestici per la casa, i prodotti per la casa, alchè ti

    viene in mente che per altri 30 anni devi lavorare per pagarti la casa e ti

    agiti.

    Per darti un tono passeggi per la libreria, sfogli distrattamente qualche

    libro che non comprerai mai, ridi di gusto alle vignette dell’emergente Zap

    e gioisci nel vedere umarells e zdaure che ti aiutano a pesare i libri.

    “Oh… lo sai che qui si vendono i libri al chilo?”.

    Continua la passeggiata tra gli obesi, le braghe corte, i cinni scurzoni con

    le braghe corte e il gelato, i tineger griffati, i neonati urlanti in

    braccio all’obeso di turno non griffato con le braghe corte (è solo

    mezzanotte e mezzo), le coppie multirazziali, i balli di gruppo, la salsa,

    il merenghe, il gezz clebbb, il cleb sardo, il concorso per nuovi talenti di

    Andrea Mingardi e poi… vuoi non prendere un bigliettino della pesca

    sognando di vincere una macchinina o al limite accontentarti di una pianta.

    Serie, serie, serie, serie… premio.

    “Scusi signora cosa ho vinto?”

    “Ha vinto questo centrino” risponde la zdaura “Ma se ha altri cinque numeri

    di serie, può vincere questa piantina”.

    E come ogni anno, torni a casa con una piantina che morirà in terrazza.

    Si è fatto tardi, decidi di tornare a casa e anche se tutto è uguale agli

    altri anni, ti perdi e non capisci più dove ti trovi e nel marasma più

    totale ti chiedi dove hai parcheggiato la macchina, non lo sai più, hai

    un’amnesia totale, ma siccome ti ricordi che due anni prima ti eri perso

    allo stesso modo, rifai la strada che avevi fatto due anni prima allo stesso

    modo e torni a casa allo stesso modo.

    Prima di addormentarti realizzi che l’estate è finita e provi a farti una

    ragione sul fatto che l’unica scians di svago bolognese che ti accompagnerà

    per le prime settimane di settembre è la Festa dell’Unità.

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