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La domenica della pesca assassina.

25 Settembre 2006

Clicca sulla pesca assassina per il contributo fotografico.

Innanzitutto confermo che mi ero prefissata di trascorrere un bel week end ed effettivamente lo è stato: al di là delle mie paturnie da casalinga frustrata sfogate con pulizia maniacale degli interstizi delle piastrelle del bagno (per chi non lo sapesse ho il mosaico) e acquisto di sapienti prodotti per la casa, posso tranquillamente affermare di aver passato un venerdì sera divertentissimo, con gli altri, a casa di Betta a sparare cannonate di commenti sulle povere Miss Italia ma soprattutto su Mirigliani e Stallone, entrambi tenuti in piedi da dosi massicce di formaldeide (per la cronaca la vincitrice è single – lunga vita alle zitelle più belle d’Italia!). Sabato rilassante con tanti aspetti positivi, incluso come primo della lista l’esito di un esame – che ho passato, cum laude – oltre ad una sorpresa graditissima che sono riuscita a fare ai miei genitori per sdebitarmi per quanto (fisicamente ed economicamente) mi sono vicini, il tutto condito da un piacevole MMS dal Brasile, due libri nuovi alla Scandellara (Baricco e Lucarelli), tante chiacchiere a cena e un film al cinema di cui non penso scriverò recensione, ma che comunque vi consiglio di andare a vedere perché è proprio carino (restate seduti fino alla fine dei titoli di coda, fidatevi). Sera nanna presto abbracciata alla Nikon, satolla di rullini da dia e trepidante di essere usata il giorno successivo al Ferrara Balloons Festival. Nella stessa borsa riposavano sereni anche la fotocamera digitale per gli scatti ignoranti e il cavalletto.

 

Ma come da copione – e come canta anche Giorgia – le cose non vanno mai come credi. Difatti la scampagnata di domenica è partita sotto i peggiori auspici: la sottoscritta, supergasata all’idea di sfoderare di nuovo la sua compagna di mille avventure, è partita talmente in quarta da cominciare a scattare già sotto casa propria le margherite gialle selvatiche che da qualche giorno decorano il cantiere. Ritrovo velocissimo con gli altri, suddivisione nelle auto e via, verso nuove avventure, prendiamo l’autostrada che facciamo prima, sì forza su, ecco il casello, entriamo!

 

Coda.

 

Incidente.

 

Fermi un’ora sull’A13 a prendere lezioni di ballo da Nicola che, comodamente seduto in macchina ma comunque meglio di un Brian e Garrison in versione caraibica, rendeva edotti la sottoscritta e Max indicandoci le mosse da fare al ritmo di mueve la colita mamita rica mueve la colita mueve la colita mamita rica mueve la colita mueve la colita mamita rica mueve la colita. Probabilmente a qualcuno muevere la colita sotto al sole deve aver provocato qualche scompenso, oppure si ritiene che una pesca appena mangiata dal suddetto abbia scatenato un effetto shock anafilattico tant’è che ha cominciato a gonfiarsi e meno male che la coda ha cominciato a muoversi altrimenti il festival delle mongolfiere ce lo faceva direttamente lui, in auto.

 

Uscita Altedo, direzione ospedale di Bentivoglio.

 

Pronto soccorso.

 

Due ore in attesa affinché al poveretto somministrassero cortisone ed intrugli vari così, una volta ripreso, da OTTIMI AMICI QUALI SIAMO abbiamo lasciato lui e la sua fidanzata al loro triste destino, siamo rimontati in auto finalmente con direzione Ferrara. Per la cronaca: amici/parenti sono andati a recuperarli, a tutt’oggi sono tornati a casa e godono entrambi di ottima salute, anche se dubito che Max toccherà mai più una pesca da qui all’eternità.

 

Già dall’autostrada abbiamo cominciato a vedere un sacco di mongolfiere in volo libero all’orizzonte e, una volta giunti a destinazione, siamo entrati nel parco (bellissimo!) che ospitava la manifestazione, cosa che ovviamente ci ha esaltato a tal punto da farci sparpagliare come bambini scemi, chi in direzione delle mongolfiere, chi a fotografare tutto ciò che poteva appartenere al mondo animale, vegetale, minerale, chi alle bancarelle, chi verso lo stand della piada con la salsiccia senza contare chi, arrivato autonomamente, era già impegnato a bere birra diperso da qualche parte. Una volta radunato il gruppo grazie soprattutto alla potenza della rete GSM ci siamo goduti un po’ di partenze delle mongolfiere, finalmente tutti insieme. Mangiando grissini pugliesi comprati da Nicola (tipico spuntino ferrarese).

 

Non paghi di aver terminato le scorte di grissini, una volta calate le tenebre, ci siamo diretti famelici verso il centro di Ferrara dove, parafrasando la canzone, non si perde neanche un bambino tranne noi che però, alla fine siamo riusciti a ritrovarci e a convergere in un’enoteca dove a suon di Spriz, Nero d’Avola, Negroni sbagliati e cappuccini, il tutto condito da affettati e piada, abbiamo fatto un brindisi ai Caduti della giornata e, cazzeggiando, s’è fatta l’ora di andare a casa.

 

Due passi digestivi e di nuovo ognuno per sé, direzione nanna.

 

Avviso per i lettori: nessuna pesca è stata maltrattata per la realizzazione di questo post.

 

LdC

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  1. Mi sorge il dubbio che le mongolfiere oppure Ferrara portino un po’ sfiga!!! ;-))

    A parte gli scherzi sono state bellissime… il prossimo raduno è a Parma il we del 7/8 ottobre… che ne dici?

    Buona giornata!!!

    Paola

    PS sono ancora senza auto!!!

  2. @Cugi: ho una supermegafesta venerdì 6 ottobre, se ne esco viva ci si può pensare!

    @eliseth: una tranquilla domenica di paura.

  3. Diciamo che adesso conservo uno zombie col tessuto del vestito che verrà presto sotituito da quello che chiamerei “bouquet B”: un po’ come il famigerato “piano B”! ;o)

  4. Al Balloons Festival di Ferrara c’ero anch’io.

    Se vuoi vedere le foto sono nella sezione gallery del mio sito.

    Bel blog, divertente… tornerò a visitarlo.

    Ciao

    Alan

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