Senza categoria

Modalità audio: on.

2 Ottobre 2006

Sarà che non decidi mai cosa dimenticare di una persona: a volte è il suo profumo, a volte il nome, alcuni suoi gesti, i suoi modi di dire. Mi sono accorta, con gli anni, che la mia ferrea memoria ha perso tanti colpi e, come una spugna, ha assorbito moltissimo per poi rilasciarne quasi i tre quarti. Quante volte ho detto “mi ricorderò per sempre di questo momento” ad amici e amori di cui oggi fatico a mettere a fuoco il viso. Forse allora, quando le cose da ricordare erano numericamente inferiori, riuscivo a non tralasciare anche piccoli dettagli, come l’odore delle sigarette di F., il momento in cui appoggiai il naso nell’incavo del collo di C. in motorino, ad Ibiza, il fantasioso modo che aveva Mirko di chiedere il conto al tavolo (gag riproposta quest’estate in Sardegna e piaciutissima agli amici)… ma, crescendo, c’è stata come una selezione naturale e sono rimaste solo le cose che probabilmente al mio cervello erano più congeniali.

 

Per esempio non mi ricordo le mani di R. ma mi ricordo come mi scostava i capelli dal viso; non mi ricordo numeri di telefono di persone che avrò chiamato più volte ogni giorno ma se passo davanti al negozio dei genitori mi volto con un gesto ancora familiare, anche a distanza di anni. Strani scherzi della mente, che alcune cose ti fa conservare ed altre che lascia sprofondare nell’oblio e nel buio del non ricordo. Chissà quante ce ne sono ed io non ne ho nemmeno la percezione.

 

Bruttissimo ma fisiologico. Chissà, magari anche allo scopo di difendersi.

 

Mi ricordavo una camminata particolare, mi ricordavo poche ore trascorse insieme sparse in mille frammenti, modi di dire che uso tuttora (sorrido ogni volta che tu stai passando nei miei gesti) ma avevo dimenticato la voce. È terribile dimenticarsi la voce di qualcuno, è sul serio perdere uno degli aspetti più intimi del rapporto con una persona, perché se è vero che le parole contano molto, i gesti, tutto quello che volete… è vero… ma la voce con cui ti parlava.. perderla negli anfratti della memoria, anche se poi le cose magari non sono andate come dovevano, è un po’ come dire che quel qualcuno è stato più labile di un odore.

 

Proprio io che della mia voce ne faccio un uso sotto certi aspetti importante, mi sono dimenticata la sua. Che, intendiamoci, non era niente di che, non era particolarmente bassa, né conturbante, né fascinosa, né passavo le ore ad ascoltarla incantata. Ma era (è) la sua voce e chissenefrega del volto, quello tra l’altro cambia con il tempo, ma i respiri della sua punteggiatura, le sue tonalità, li avevo cancellati. Forse archiviati.

                                                                                               

Probabilmente persi.

 

Solo finchè non l’ho risentita non mi sono resa conto di quello che era capitato. Perché l’ho risentita. Anche se non parlava con me, anche se so che non parlerà mai più con me. Ma sono contenta di averla recuperata così per caso, inaspettatamente, di aver fatto un salto indietro anche se per pochissimi istanti. Quella voce. Che una volta mi diceva cose bellissime, che ha taciuto quando invece avrebbe dovuto urlarmi il suo disprezzo, che ha trovato sfogo soltanto in qualche decina di banali e velenose righe scritte per codardia, per una mia parte di colpa, per una serie di motivi che ignoro completamente ma che forse si riassumono in un concetto unico: perché probabilmente a suo avviso non ne era mai valsa la pena.

 

La tua voce che adesso, finita la parentesi, torna nel dimenticatoio.

 

LdC

Only registered users can comment.

  1. I ricordi sono in gran parte zavorra, e non ci sono cazzi. Però io purtroppo sono un sentimentale: e come tutti i sentimentali, ho la nostalgia facile; e come tutti quelli che han la nostalgia facile, ho una memoria di ferro.

  2. Io credo che la nostra mente funzione più o meno come un programma di compressione… archivia tutto in tanti bei file “zippati” …

    Ma poi basta un niente, un suono, un’immagine, una parola perchè si inneschi automaticamente il processo di de-compressione ed i nostri ricordi sono tutti lì… vivi e reali come se i fatti fossero accaduti ieri…

    Buona giornata, cuginetta…

    Paola

  3. Tanto per citare un’ennesima il mio amato Claudio Baglioni:

    “Basta un niente, un nome una calligrafia,

    perchè ogni cuore ha una memoria tutta sua:

    si vede sempre dove strappi via una pagina,

    come ti fissa una fotografia di ieri”

    L’importante però è che restino parentesi, anche perchè concedersi troppo tempo per sguazzare nei ricordi significa perdere il (prezioso) tempo presente per un passato che non ci appartiene più o, come nel mio caso, non ci è mai realmente appartenuto.

    Ma si sa che a noi malinconici ogni tanto gira così…

  4. ci sono delle cose che sembrano dimenticate, poi un’odore, un profumo, una sensazione ti riportano tutto alla memoria….

  5. Io continuo a rievocare nella mia mente la voce di L. morta ormai 5anni fa..non voglio perdere lei e la sua risata …ho già perso la voce di P. (cresciuto con mio fratello, e morto giovane, troppo giovane)…come si chiedde il conto??

  6. Sono curiosa di sapere in che modo chiedeva il conto M…..

    Credo che ogni ricordo sia impresso nella ns mente e basta un niente per portarcelo di nuovo alla luce,ma deve essere un’attimo e poi via si ritorna al presente!!

    Ogni tanto anche a me vengono alla mente frasi dette da una persona che ormai non vedo e sento + da 4 anni e a volte mi sembra come se fosse ieri….. so per certo che quella persona non la dimenticherò mai. Ciao Luna

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.