Click sulla foto per rassegna stampa e fotogallery Bologna Ad Alta Voce 2006.
Click qui per la fotogallery ufficiale (proprietà immagini Agenzia Meridiana).
La maratona era iniziata ieri sera, quando circa 200 appassionati, soprattutto giovani e giovanissimi, hanno affollato il teatro Testoni di Casalecchio di Reno per il reading in musica con Enrico Brizzi, Matteo Bortolotti e Grazia Verasani accompagnati dal gruppo kletzmer Tri Muzike e da Cisco, ex cantante ei Modena City Ramblers. Dal palco, hanno letto pagine di Douglas Adams (“Guida galattica degli autostoppisti”), Stig Dagermann (“Il nostro bisogno di consolazione”), Geoffrey Chaucer (“I racconti di Canterbury”), e Philippe Besson (“Un amico di Marcel Proust). Ai colleghi più famosi si sono aggiunti anche cinque giovani scrittori vincitori del concorso “Coop for words”: Valerio Grutt e Sarah Adamo di Bologna, Fabio Lelli di Ravenna, Monica Evangelista di Loreto Aprutino (Pescara).
Una decina di persone non vedenti, utenti dell’Istituto Cavazza, si sono riunite alle
In contemporanea, Danila Comastri Monatanari e Alfredo Caruso Belli hanno riscosso gli applausi scroscianti di una cinquantina di ospiti dell’istituto Giovanni XXIII, ai quali hanno dedicato brani dai “Vocalizzi” di Vittorio Gassman e “Niente e così sia” di Oriana Fallaci. Alle 11 sono saliti sul palco del Teatro del Chiostro di San Salvatore i tre finalisti del premio “Fedeli”, trasmesso in diretta da Radio 2: Marco Bettini, che ha letto “L’elenco telefonico di Atlantide” di Tullio Avoledo e “Amarcord” di Tonino Guerra; Leonardo Gori, vincitore del Premio nella sezione scrittori con “L’angelo del fango”, che ha letto “La talpa” di John Le Carré; Luigi Guicciardi, che ha scelto un brano da “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia. Per la sezione Poliziotti scrittori il Premio Fedeli è andato a Pier Nicola Silvis, per il libro “Un assassino qualunque”.
Risate e applausi hanno accompagnato il viaggio dell’autobus numero 32 intorno ai viali, dove Pulsatilla ha interpretato gli “Esercizi di stile” di Raymond Queneau ambientati, non a caso, in autobus. La giovane scrittrice ha poi raggiunto inaspettatamente nella sala d’aspetto “Torquato Secci” della Stazione centrale Vincenzo Cerami e Tiziano Scarpa, che si sono alternati al microfono, rispettivamente, con poesie di Cesare Pavese e una selezione delle “Centurie” di Giorgio Manganelli; ad ascoltarli decine di persone e tanti viaggiatori in attesa, stupiti e affascinati dalla lettura, e il presidente dell’Associazione delle vittime della strage del 2 agosto, Paolo Bolognesi, che ha introdotto gli autori. Alle 11,30, intanto, Katia e Valeria (le miss Italia di Zelig), Grazia Verasani e Matteo Bortolotti si sono esibiti al Cassero davanti ad una cinquantina di persone, scegliendo pagine di Philippe Besson, dello scrittore e psicomago Alejandro Jodorowski (“La danza della realtà”) e Lorenzo Licalzi (“Io no”) Douglas Adams (“Guida galattica degli autostoppisti”), Stig Dagermann (“Il nostro bisogno di consolazione”).
Contemporaneamente, all’oratorio di S. Filippo Neri, Margaret Collina ha letto un monologo tratto da “Una donna spezzata” di Simone de Beauvoir al corso per operatori sanitari destinati ad assistere le vittime di violenza; alla lettura, oltre ai partecipanti al corso, hanno assistito decine di spettatori. Alle 12,30 al Centro commerciale Officine Minganti, davanti alla Coop, circa 200 persone fra cui tanti passanti, sono stati catturati dalle voci di Roberto Citran, Emidio Clementi e Alessandro Fullin, che ha dato vita ad uno spettacolo esilarante; nella ex fabbrica di via della Liberazione sono risuonate le parole di Ermanno Cavazzoni (“Gli scrittori inutili”), Vladimir Nabokov (“Lolita”), Dino Buzzati (“Un amore” e “La giacca stregata”), poesie di Ada Negri e Alessandra Berardi. Alle 13, al centro documentazione handicap Accaparrante, che ha accolto alcune decine di persone disabili e non, Sandrone Dazieri, Pino Corrias, Rosa Masciopinto hanno dato voce ai racconti di Raymond Carter, al reportage-capolavoro “A sangue freddo” di Truman Capote e a brani da “Sirene” di Barbara Garlaschelli.
Mezz’ora dopo oltre cento detenuti del Carcere della Dozza hanno applaudita Carlo Lucarelli e Valerio Varesi che hanno scelto, rispettivamente, “Il silenzio del mare” di Vercors e alcuni passi da “Little boy blue” di Edward Bunker; subito dopo anche i detenuti hanno dato vita a un reading con le proprie poesie. “Ad alta voce” è poi continuata alle 14 all’Opera Padre Marella, dove hanno assistito alle letture una cinquantina di persone, tra cui gli ospiti della struttura e tanti appassionati che hanno colto l’occasione per fare visita al centro di accoglienza; qui Eraldo Affinati e Giovanni Maria Bellu hanno fatto risuonare le parole di Primo Levi (“Se questo è un uomo”), Francisco de Quevedo (“Storia del pitocco chiamato Pablo”), Lev Tolstoj (“Alesa Bricco”), Francesco Masa (“Quelli dalle labbra bianche”).
Nel carcere del Pratello, una decina di giovanissimi detenuti hanno letto le proprie poesie, ed ascoltato Marcello Fois e Maurizio Matrone leggere alcune fiabe de “Le mille e una notte” e pagine di Kafka. Alle 15 erano stracolmi i sotterranei del torrente Aposa, dove Silvia Ballestra e Tiziano Scarpa hanno portato brani da Dolores Prato (“Scottature”), Tove Jansson (”Io e la mia barca”), Giorgio Manganelli (“Centurie”). Alle 15,30, ad Anzola, alla Casa dell’Accoglienza SS. Pietro e Paolo Stefano Tassinari e Giuseppina Muzzarelli hanno letto brani da Shneider e poesie medievali. Alle 16 il cortile di Palazzo D’Accursio, dove sono affluite oltre 200 persone, si è animato con le voci di Margaret Collina, Niva Lorenzini e Edoardo Sanguineti, che hanno letto brani di De Beauvoir, Pessoa, Shakespeare, Lucrezio, Bejan Matur e Sanguineti stesso (“la ballata delle donne”). L’appuntamento è stato aperto dall’intervento dell’Assessore alla Scuola, Formazione e Politiche delle differenze Milli Virgilio, che ha ricordato la nascita del corso per operatori sanitari destinati al Pronto soccorso per donne vittime di violenza: “Un tema – ha detto – da far emergere dal silenzio, e di cui parlare ad alta voce”.
Alle 16,30 nella Sala di città del palazzo comunale di San Lazzaro, davanti a un centinaio di persone, sono risuonate le letture tratte da “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia e “Cose di cosa nostra” di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani, scelte da Daniele Biacchessi e Loriano Macchiavelli. Lettura per i bambini alle 17,30 al teatro Testoni ragazzi, con una simpatica “disfida” del divertimento tra i disegni di Chiara Rapaccini e le storie di Stefano Bordiglioni, che hanno letto alcuni loro testi (“Babbi”, “la congiura dei cappuccetti”, “M’ama”) davanti a alcune decine di piccoli ascoltatori.
Più di mille persone hanno assistito al Gran Finale di “Ad alta voce”, all’Aula Magna di Santa Lucia, riempiendo la sala in tutti i posti a sedere e anche in piedi. Un finale intenso, condotto da Filippo Solibello di Caterpillar e dedicato a Roberto Saviano, il giovane scrittore napoletano che doveva partecipare a “Ad alta voce” il 14 ottobre a Venezia, e che ha dovuto disdire a causa delle minacce della camorra. Oggi Saviano deve vivere sotto protezione e sotto scorta, per aver pubblicato “Gomorra”; libro-denuncia in cui descrive le attività dell’organizzazione camorristica. E non poteva mancare un omaggio a Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa due settimane fa a Mosca, che da anni documentava con passione civile le atrocità della guerra cecena sotto il regime di Putin. Carlo Lucarelli e Marcello Fois hanno letto brani da “Gomorra” di Saviano, mentre i due volontari di Ausilio per
Nelle tre tappe di Venezia, Cesena e Bologna, “Ad alta voce”
Fonte: ufficio stampa Coop Adriatica
LdC
Ma è il Lucarelli nazionale? Ma dài ^_^
…ma c’erano dei corsivi in questa pagina stamane o ho ancora i miraggi capoverdiani?!? P.S.: dai, sì vede che è un fotomontaggio, tu sei di molto più bella!!! ;oP
wow! brava! compliments.
P.s. ho letto il tuo scritto.
Davvero complimenti, mi è piaciuto davvero!
Eccola la ns LdC con il Lucarelli sab sera!! si vede che sei felice guarda che sorrisone!!
Sì, ammetto di non essere venuta splendidamente, ma questo è il genere di foto che metti nella cornice d’argento in salotto e ai tuoi nipoti racconterai “sai, quando tua nonna incontrò Carlo Lucarelli”… l’espressione è soprattutto data dall’emozione, visto che l’effetto Lucarelli sulla sottoscritta è pari a quello dei Take That su una quindicenne ;o)
L’unica foto “famosa” che ho, l’ho fatta dopo un inseguimento in auto con Corrado Guzzanti: dire che il mio sorriso è teso è poco, sembra che mi sia venuta una paresi!!! ;o)
Ma Lucarelli è così bruttino anche dal vivo?
@Lucia: confermo, non è proprio la controfigura di Sean Connery nemmeno dal vivo… ma a me piace un sacco!!!
@LoReLayGilmore & Eliseth: grazie per aver letto e commentato il racconto, è la mia prima prova ufficiale da scrittrice… ho tanta strada da fare e onestamente non so manco dove porta! Per la cronaca, il racconto è di fantasia ed ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.
Lucarelli..lo adoro!
io dei due soggetti nella foto uno me lo farei.
aiutino: non ha il pizzetto, ma ha il sorriso ebete (ahahahah) di chi si sta facendo fotografare vicino ad uno sei scrittori preferiti (mah…)