Trovare casa è un po’ come innamorarsi: difficile, sulla carta. Proprio per questo motivo ho scelto di prendere appuntamento per una casa il cui annuncio recitava così:
zona verde e servita in piccola palazzina ristrutturata appartamento all’ultimo piano, disposto su 2 livelli, nuovo da impresa con splendide finiture, composto da sala, cucina abitabile, 2 camere, disimpegno studio, 2 bagni, balcone, cantina ciclabile e posto auto.
L’annuncio mi lascia già un po’ perplessa perché –solo dopo aver chiamato, sigh!- mi accorgo che da una parte c’è scritto un prezzo e da un’altra ce n’è scritto uno inferiore di trentamila euro ma, mi dico, ci sarà una spiegazione. Tentar non nuoce, vado.
(scoprirò, ovviamente, che il prezzo giusto è quello più alto)
L’immobile è effettivamente nella zona indicata e descritta più nello specifico dall’agenzia già al telefono. Si tratta di un condominio effettivamente piccolo ma purtroppo costruzione ex IACP. Per chi non è di Bologna: lo IACP, ora Acer Azienda Casa, è un ente che gestisce costruzione e distribuzione di appartamenti in affitto a canoni riservati alle categorie più bisognose e che, periodicamente, mette in vendita i suddetti appartamenti agli occupanti, che possono entrarne in possesso per cifre esigue (e successivamente rivenderli, come in questo caso).
L’annuncio è veritiero e infatti l’estetica dell’appartamento mi colpisce tantissimo. Il condominio è in buono stato, non certo nuovo da impresa e popolato da omarelli che, come arriviamo, ricordano alla malcapitata agente che il proprietario deve ancora pagare la pulizia delle scale! –problemi da poco, penso fra me e me-, mentre l’appartamento è sorprendente: ben organizzato, modernissimo, davvero ristrutturato con cura e amore dei particolari. Due bagni di cui uno enorme, scala interna di design, rubinetteria di gran marca.
In pratica ci sta dicendo: compratemi, sono bello.
E avrebbe anche ragione, se non fosse che il secondo piano mansardato, con conseguente riduzione drastica di spazio, e le leggende metropolitane sul caldo torrido dei sottotetti ci impediscono di sceglierlo.
Devo però ammettere che a volte, la bellezza e la qualità di un appartamento fanno passare in secondo piano alcune caratteristiche che, a priori, ci erano sembrate fondamentali, quindi mi convinco ancora di più che le case vanno viste di persona.
Alla prossima avventura!
LdC