Sono rimasto a Roma, nello stomaco gonfio e avido dell’Italia come diceva Polidori. Trastevere mi piaceva, sembrava un piccolo paese dentro una città: conoscevo già quasi tutti i negozi, mi salutavano quando passavo. A volte inventavo percorsi strani per evitare di incontrare Maria, ma non sempre: a volte non ci pensavo, o mi sembrava di non pensarci. Il venti di giugno Il principio della trappola concentrica era già in testa a tutte le classifiche di vendita dei giornali principali. Oscar Sasso aveva scritto una recensione entusiastica, dove diceva che Polidori era riuscito a rinnovarsi in modo sorprendente e aveva aperto una nuova stagione nella sua opera. I suoi colleghi gli sono andati dietro a gregge, con belati di “sorprendente” e “straordinario” […] Il trenta giugno mi sono licenziato da “360°”, appena chiuso l’ultimo numero. Il cinque luglio mi ha telefonato dalla Spagna l’assistente di Rocas, ha chiesto a che punto ero con il mio libro. Le ho detto che stavo parlando con qualcuno alla porta, se poteva richiamarmi nel giro di un quarto d’ora. Sono andato avanti e indietro per il soggiorno dalle finestre telate, e mi chiedevo se la mia nuova vita era finita, o avevo ancora qualche possibilità di scampo. Mi chiedevo se ero diventato per sempre un piccolo pappagallo letterario ambizioso e sorvegliato, o la mia era una trasformazione reversibile. Poi ho pensato che Polidori mi aveva fatto perdere una moglie e una innamorata e il mio primo romanzo, ma in cambio mi aveva lasciato abbastanza sentimenti scoperti da scriverne un altro, questo.
(Andrea De Carlo – Tecniche di seduzione)
A volte vince chi perde.
LdC
E’ un po’ come in amore vince chi fugge??
La miglior difesa è la fuga! Ah, no. quello è un film.
L’innamorato in fuga :-)))
Ma è l’intro di Tecniche di seduzione? è uno dei pochi romanzi di De Carlo che non ho letto.
Ste
@Cris, è un po’ come dire che in amore a volte pensi di aver perso e invece magari hai vinto. Come il protagonista del libro scopre che tutta la pessima vicenda che gli era capitata e che lo portava a pensare di aver perso, in realtà gli ha permesso di vincere.
@Ste, peccato che tu non l’abbia letto, è senz’altro il più bello almeno a mio avviso.
…la volpe all’uva?
@Deb devi sorridermi se puoi, non sarà facile ma sai, si muore un po’ per poter vivere…
Fuggire? Io sono campionessa olimpica!!!
Più bello di Due di due e di I veri nomi?
E ha il finale che mette in ansia come quello di Uccelli da gabbia e da voliera?
Se m dici di sì a tutte vado ad ordinarlo subito dopo aver letto la risposta.
@Phoebe, io invece sono medaglia olimpica di arrampicata sugli specchi e salto del pasto ;o)
@Ste, son tutti belli i romanzi di De Carlo… sarà che è stato il primo e, come si suol dire, il primo amore non si scorda mai. Comunque sono certa che ti piacerà, quindi vai pure in biblioteca!
io fuggo e nessuno mi insegue.
De Carlo non l’ho mai letto, c’e’ di buono che stampa su ”carta amica”.
Bienvenu.
@Liz, se vuoi provare a leggere De Carlo ti consiglio di cominciare da “Due di due” oppure “Di noi tre”: i titoli sono simili ma le storie diversissime, penso che ti potrebbero piacere. Purtroppo soltanto gli ultimi lavori sono stampati ecologicamente, quando pubblicava con Mondadori se ne strafotteva, ahimè.
A volte vince chi perde.
Bella frase ad effetto, magari un giorno trovo l’occassione di usarla.
@Aluc, vorrei tanto lo fosse ma purtroppo non è mia.
L’avevo capito, mica sono così rincoionito! oppure sì? :-)
beh meglio tardi che mai….
Concordo con il giudizio… il suo miglior in assoluto!
Paola
Chi è Polidori?
Bisognerebbe leggere il libro per scoprirlo…