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Oggi mi va così.

28 Febbraio 2007

Avrei un’interessante selezione di post pronti da mettere online (fine del blocco creativo, fortunatamente), ma oggi mi vanno due canzoni. Forse perché sono passata da via Pelagio Palagi e qualche albero era già in fiore nonostante la pagina di marzo si girerà soltanto domani, forse perché ieri sera mi sono goduta un film geniale presentato nientemeno che dal protagonista stesso: una persona intelligente, acuta, profondamente umana e decisamente meno folle di quanto di quanto ce la vogliano vendere i media.

 

Rigorosamente senza filo logico e messaggio subliminale alcuno, oggi si canta questa e si legge il testo di questa perché su YouTube non l’ho trovata.

 

LdC

 

E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante

cancella col coraggio quella supplica dagli occhi

troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante

e quasi sempre dietro la collina è il sole

Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente

ma perché tu non vuoi spaziare con me

volando contro la tradizione

come un colombo intorno a un pallone frenato

e con un colpo di becco

bene aggiustato forato e lui giù giù giù

e noi ancora ancor più su

planando sopra boschi di braccia tese

un sorriso che non ha

né più un volto né più un’età

e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini

ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini

e più in alto e più in là

se chiudi gli occhi un istante

ora figli dell’immensità

Se segui la mia mente se segui la mia mente

abbandoni facilmente le antiche gelosie

ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti

le anime non hanno sesso né sono mie

Non non temere tu non sarai preda dei venti

ma perché non mi dai la tua mano perché

potremmo correre sulla collina

e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è

E dando un calcio ad un sasso

residuo d’inferno e farlo rotolar giù giù giù

e noi ancora ancor più su

planando sopra boschi di braccia tese

un sorriso che non ha

né più un volto né più un’età

e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini

ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini

e più in alto e più in là

ora figli dell’immensità

(Lucio Battisti – La collina dei ciliegi)

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