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Saturno contro – La recensione.

5 Marzo 2007

Mettiamo subito in chiaro che questo regista potrebbe dirigere il teatro dei burattini e io lo andrei a vedere sulla fiducia. Mettiamo subito in chiaro che parte del cast lo sento come una famiglia da quando vidi per la prima volta “Le fate ignoranti”. Mettiamo subito in chiaro che l’effetto déjà-vu con un’altra – almeno a mio avviso – pietra miliare del cinema (che non svelerò perché toglierei il gusto di andarlo a vedere) altro non ha fatto che confermare la mia scelta già dopo circa mezz’ora di visione. Il tutto depone nettamente a favore del mio giudizio più che positivo sull’ultimo lavoro di Ferzan Ozpetek. Cinema multisala per mera pigrizia e comodità di parcheggio, secondo spettacolo del sabato sera, sala fortunatamente non gremita in quanto la concorrenza con Borat appena uscito ha fatto la sua parte (e va bene così). Pubblico misto, coppie specialmente, a parte una solitaria ossessivo-compulsiva davanti a me che ha trascorso tutto il tempo ad inviare sms. Film – sempre secondo me – ad appannaggio principalmente femminile, anche se il rappresentante del sesso forte che era con noi ha detto di averlo molto apprezzato.

 

Classica storia corale, molti personaggi uniti da meschinità e amore in parti uguali, dove ognuno rappresenta una sfaccettatura di quello che durante le due ore e passa di film diventa come un unico carattere: c’è la fragile, il pusillanime, il famoso, l’innamorato, l’ex, la tradita e ovviamente una parte scomoda riservata all’immancabile Serra Yilmaz. La storia si dipana tra una serie di pranzi e cene dove abbondano conversazioni, spunti, scontri, confidenze, menzogne. Un film continuamente velato di una tristezza di non detti, di rimpianti. Un film tristissimo, lo anticipo. E stupendamente malinconico.

 

Oltre al tema dell’amore e della morte ricorrente come in quasi tutti i suoi lavori, in varie interviste Ozpetek spiega che ciò che di lui traspare maggiormente da questa storia è l’idea, detestata, di perdere le persone che si amano e forse è per questo che – ammette il regista – non riesce a separarsi da quelli a cui ha voluto bene. Massima comprensione da parte mia, chi mi conosce sa che mantengo rapporti più che buoni con tutte le persone che hanno significato qualcosa nella mia vita. Anche io, come lui, non riesco mai a dire è finita, punto, si ricomincia daccapo. Sempre un filo invisibile ed immune agli attacchi del tempo a cucire l’una con l’altra le persone importanti.

 

Colonna sonora tipica dei suoi film, se non erro con un brano particolarmente interessante cantato in francese da Carmen Consoli (approfondirò). Curiosità che non svela/rovina niente della trama: le scene casalinghe sono state girate nella vera casa di Ozpetek. Bravi Accorsi finalmente in un ruolo più abbordabile degli ultimi sostenuti, Buy per una volta non mentalmente disturbata, Fantastichini e la Ferrari che apprezzavo insieme già dai tempi della fiction “Cuore contro cuore” (palato fine, il mio!), Yilmaz e Argentero che tengono testa ai loro ruoli non semplici (non immediato per lui soprattutto non essere associato automaticamente al Grande Fratello). Ambra bravina ma con ampia riserva. Pierfrancesco Favino semplicemente di primissima qualità.

 

Un film ottimo di un regista che, come la sottoscritta, ritiene talmente quotidiano e sdoganato l’amore omosessuale da renderlo parte di una storia, ma non l’argomento principale. Non so se si nota la sottile differenza.

 

Da vedere, senz’altro.

 

LdC

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  1. Perchè non vi trovate a metà strada e ve l’andate a vedere assieme? Così Aluc trova un compagno di cinema e Ranmaz finalmente capisce che il cinema italiano basta saperlo comprendere per apprezzarlo immediatamente :o)

  2. Mi unisco ai due qui sotto, o sopra, dipende dove compare il mio post, per andare al cinema a vederlo. Dove ci si trova? :-)))

    Dani, in privato ti segnalo un blog di un’amica che ha recensito anche lei Saturno contro.

    Ste

  3. Ste, letto. Ma dopotutto non pare che la sua storia d’amore con Ozpetek sia idilliaca e lastricata di cuoricini quanto la mia. L’ho premesso all’inizio del post che la recensione sarebbe stata di parte ;o)

  4. A questo punto dovrebbe scattare l’aneddoto di quando la Venturi incontrò Stefano Accorsi nel parcheggio di piazza VIII Agosto ma forse ci vorrebbe un post a parte…

  5. Ebbi a commentarti in risposta al tuo commento da Phoebe. Leggo poi questo tuo post e la mia idea (meglio espressa della precedente, in cui ero stato forse frettoloso) se possibile si rafforza. E intanto finirò per andarci.

  6. Reoconfesso scusa, lancio i sassi e poi mi dimentico di tornare a leggere i commenti ;o) Ti ho risposto da Phoebe.

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