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In attesa della regolare programmazione.

10 Luglio 2007

Mi è venuto in mente che il cinque luglio ricorreva il mio primo anniversario di vita da da single a casa mia e non ci ho fatto un post perché ero troppo impegnata a parlare di minuetto. Cose che non vorrei capitassero, ma capitano. Cose che vorrei avessero più risalto sul blog, a dispetto di metaforici anche se eleganti inviti a non avvicinarsi mai più alla sottoscritta nemmeno per fare i finti amiconi disinteressati. Ok, scusate la solita sindrome da digressione ossessivo-compulsiva, cosa stavo dicendo? Ecco, che il cinque luglio è un anno che vivo da sola.

 

E che, diamine, ce l’ho fatta. Non sono morta impiccata alla corda della tapparella, non mi sono ghigliottinata con la tapparella stessa, non sono caduta dentro al forno, non mi sono avvelenata con cose morte residenti nel mio frigo né tantomeno mi sono lasciata morire di fame, anzi; non sono rimasta intossicata dalla polvere stratificata sui mobili, non mi sono cadute mucche della collezione in testa, non ho dovuto svendere organi vitali per pagare le bollette, non ho perso documenti, non ho bruciato, allagato, rovinato, sporcato e generalmente danneggiato o reso inutilizzabile una qualsiasi cosa all’interno dei 35 metri quadri di mia proprietà, cantina annessa. Era da dire, ma temo che non tutti ne fossero così certi. Che c’è ancora gente che si meraviglia quando dico che sono capace di fare la spesa, cucinare, pulire, amministrare il mio bilancio, curare le piante, rispettare le scadenze e contemporaneamente portare avanti la vita di sempre, fatta di amici, amori, lavoro, passatempi, viaggi, lettura, scrittura. Ve lo dico sottovoce, che non ci senta nessuno: non ci vuole un genio e chi vi dice oddio, non ce la faccio, tutti questi impegni, tutte queste cose da fare e la casa da pulire, o vive in un loft di millemila metri quadri o fa il chirurgo di fama mondiale oppure mente, mente spudoratamente. Che non c’è niente di più bello che occuparsi della propria casa. È come coccolarsi. E nella vita, si sa, ognuno di noi ha bisogno di prendersi cura di qualcosa.

 

E per festeggiare un bel post di remember, che all’epoca ero appena approdata su Splinder, tra l’altro.

 

Happy birthday to me.

 

LdC

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  1. Io non vivo ancora da sola,ma conto di andarci presto, e chissà forse anche in due… cmq credo che stare in una casa propria saperla gestire come hai detto tu è sintomo di maturità e di indipendenza, che ad una certa età ci vuole.

    Non è una cosa impossibile, ma fattibile sotto tutti gli aspetti, ovvio che stare in casa coi genitori ti lascia + libera,ma non c’è paragone.

    baci Luna

  2. Io invece ero andato a vivere da solo a maggio, ti ho battuta per due mesi :-p

    Però ho semiallagato la casa, ho fatto morire due piante, ho ristretto un maglione e una felpa con lavaggi sbagliati, mi sono avvelenato con il mio cibo proprio ieri sera (mal di pancia incredibile!), mi è caduto in testa il vasetto dell’origano…

    Ste

    PS

    Scopr ora di aver dimenticato di nuovo di non aver pagato una bolletta

  3. Sono tra quelle che NON sono capaci di tenere la casa in ordine, che farebbero 30 lavori fuori casa piuttosto che uno domestico. Ho appena finito di stirare la pila di panni che si era accumulata sull’asse e ho fatto il conto che basta per superare il weekend con panni puliti. Hai ragione, curare la propria casa è come coccolarsi e sempre più mi rendo conto di esserne incapace, talmente smarrita come sono sempre stata, nel dare priorità agli altri anziché alla sottoscritta. Chissà forse anche la totale assenza di femminilità ha avuto la sua parte nel limitare il mio bisogno di organizzare tutto al millesimo. Proposito per l’anno nuovo: farmi la colf! E speriamo che non se la faccia anche mio marito… ;o)

  4. io vivo, come ben sai, attaccata a mo’ di Koala sulle spalle di mamma e papa’.

    A settembre il Pier si compra casa…e gia mi vedo in ginocchio a pulire i pavimenti..ehehe

  5. anche io come la CRIS vivo ancora con i miei, eanche se vorrei presto provare ad andare a vivere da SOLA ma sola sola eh…e pi si vedrà!

    Credo sia un’ottima opportunità per poter imparare molto di se stessi!

  6. Come diceva la Cleo sul suo blog: caro Umberto Tozzi, abbi il coraggio di farmi conoscere la donna che stira cantando… Scherzi a parte, vivere soli è impagabile, non fa rimpiangere i vari benefits materni e paterni che, anzi, si moltiplicano perché i genitori – almeno i miei sì – sapendo che sei sola a cavartela, si fanno ancora più in quattro per darti una mano. Il coraggio di dare a mia mamma la roba da stirare però non l’ho ancora avuto…

  7. io festeggio, tra alti e bassi, i 6 anni il 19 settembre (vergine).

    dopo il 2001 odissea nello spazio…adesso mi godo alla grande lo spazio

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