Il mio computer versa ancora in condizioni critiche, la prognosi è tuttora riservata. Trattandosi, come anticipavo ieri, della diagnosi del tecnico meno affidabile del mondo, temo per la sua incolumità sempre più ogni minuto che passa. Di tanto in tanto attraverso il corridoio con le scuse più banali, prendo l’acqua dal boccione, mi è sembrato di sentire il citofono, devo andare in bagno e lancio un’occhiata timida in direzione del laboratorio e lo vedo, sventrato, collegato a mille fili che probabilmente lo stanno alimentando, flebo di antivirus, cateteri, sacche di plasma, non lo so. So solo che sono in pensiero, terribilmente in pensiero. So solo che spero non abbia firmato la richiesta di non rianimazione, che io piuttosto di perdere i miei post ti raschio via i dati dall’hard disk con le unghie. Non lasciarmi, abbiamo ancora tante cose da fare insieme, io e te. Ancora tanti post da scrivere, ancora tante chattate in Skype, ancora tante foto da mettere online. Mi sento più o meno come quella volta che mi si è bloccato il notebook all’avvio di Windows, che se non era per il mio capo che mi teneva il tasto accensione premuto per otto secondi (regola di vita che mai, mai, mai dimenticherò!) rischiavo la crisi di panico.
Vivo nel terrore di perderti. Resta cu’mme nun me lassà.
Perché io l’informatica la vendo, la conosco, la uso, la apprezzo, ma non ho mai imparato a dominarla. Delle due è lei che domina me. È lei che, quando non c’è, mi fa sentire come se fossi uscita di casa senza le mutande. Che tu sia maledetta, tecnologia, che mi zavorri la borsa con due cellulari e tre dispositivi usb diversi, che dirigi l’andamento sinusoidale dei miei umori durante la giornata
modalità Daniela felice = il computer funziona bene, è veloce, risponde alle aspettative;
modalità Daniela adombrata = il computer tende ad andare per i fatti suoi, con i tempi suoi;
modalità Daniela iena = il computer ha deciso definitivamente di andare per i fatti suoi, con i tempi suoi e magari di bloccarsi per una sana pausa.
… che tu sia maledetta, dicevo, tecnologia che mi impone di backuppare l’intero contenuto del portatile ogni volta che aggiungo una virgola in un file, questa ansia da perdita di dati che non mi abbandona mai, né di giorno né di notte, che mi sogno i terroristi che entrano in casa e mi formattano il disco. Che tu sia maledetta che per fare l’elenco delle cose da mettere in valigia per le ferie mi hai abituato a creare un foglio di Excel suddiviso in colonne
categoria (gonna, pantalone, camicia, intimo, ecc…);
indumento specifico (maglietta HRC New York, canotta Benetton, jeans MNG, ecc…);
status attuale (da lavare, lavata ma da stirare, lavata e stirata)
… che tu sia maledetta ma che tu sia benedetta in realtà, che una che si prepara la lista della spesa sulla Moleskine e gira come se fosse Bruce Chatwin all’Ipercoop un po’ se lo merita di dipendere da un’assurda frivolezza come un computer. E nonostante vent’anni fa senza tutte queste cose si campasse felicemente lo stesso, io oggi ti dico che mi manchi, adorato computer dell’ufficio, dolce ammasso di difetti ma che fondamentalmente amo, con tutti i miei link, le mie password già memorizzate, il mio Explorer 6.sblìsga che non funziona spesso ma quando funziona lo fa affettuosamente, si vede che fatica, ma lo fa per me. Mi manchi, con Mozilla e la mia posta salvata in locale, la cronologia di Messenger e quella mezz’ora che ci metti tutte le mattine ad avviare XP. Che lo so, sei anziano, forse vorresti ritirarti nel pensionamento dell’informatica e io invece ti sprono quotidianamente con filmati, download, mille finestre aperte e si sa, a voi vecchietti gli spifferi vi fanno male.
Mi manchi. Vago di link in link (quelli che mi ricordo a memoria, gli altri nisba) come una reietta, un’apolide senza casa e senza appartenenza su questo tuo clone che non ti somiglia se non per il colore beige che contraddistingue l’hardware veramente obsoleto. Scrivo post un po’ di getto e alla rinfusa, che quelli belli li custodisci dentro di te.
Sperando che tu guarisca e non li porti nella tomba.
LdC
che bella l’immagine della rai.
ricordi lontani di quando ero bambino…
io di computer ne ho tre sulla scrivania e due a casa….
non ne posso piu’
ciao
Sono commosso :’)
danielina, lo sai che il monoscopio mi genera reazioni incontrollate! non dovevi farlo! pensa te, son disposta ad avere un orologio di D&G pur di averlo sempre con me… ahhh, lo voglio, lo voglio, aahh…
m
Dai, mal che vada lo puoi far “imbalsamare” da JB :-)))
Ste
niente backup dei dati? Ahi Ahi :p
almeno tu ci capisci….
il mio a casa va a legna e non capisco il perche’.