Ieri mattina, dopo la mia duegiorni di malattia, son tornata in ufficio e, come mi aspettavo, niente era cambiato, solo che c’era un tizio in portineria che attendeva il mio capo e questo tizio, a me, in tredici anni che bazzica da queste parti, mi è sempre sembrato una gran faccia di merda non troppo simpatico. Allora gli chiesto cosa cacchio voleva alle nove di lunedì desiderava e lui mi ha risposto che era atteso dal mio capo, che infatti appena l’ho chiamato è volato dal suo ufficio e l’ha accolto con gran sorrisoni e strette di mano e inchini e salamelecchi. Io normalmente delle forme di vita dell’ufficio poco me ne curo perché qui, di dodici persone, esclusa me medesima ed escluso il collega preferito, vivi o morti o ics, è la stessa cosa, però questo tizio che sul serio ho sempre trovato antipatico, poco accomodante, anche un tantinello maleducato, comunque noioso e fastidioso, proprio sgradevole e insomma che l’ho sempre visto mal volentieri, dicevo questo tizio mi ha incuriosito, insomma mi ha incuriosito soprattutto il fatto che salutava tutti quelli che normalmente, pur conoscendoli, non aveva mai degnato neanche di un buongiorno.
C’era solo una spiegazione logica che infatti, dopo poco, è arrivata come una mattonata in faccia direttamente dalla mail del mio capo e cioè che il tizio sgradevole da ieri lavora qui in pianta stabile e io, per dirvi come sono contenta, appena l’ho saputo, per festeggiare l’evento, ho mandato il curriculum ad un concorrente. Così, per farvi capire che aria che tira.
Durante la pausa pranzo, in sala mensa, il mio capo che probabilmente era in cerca di approvazione dalle maestranze e che probabilmente non la stava trovando, visto che il tizio non risulta sgradevole solo a me e lo dimostra il fatto che da tredici anni lo chiamiamo tutti con improbabili soprannomi, dicevo il mio capo che era in cerca di approvazione mi ha chiesto, direttamente e a bruciapelo, cosa ne pensassi. Io gli volevo dire secondo il mio parere hai fatto una grossa cazzata, ma finché le fai coi tuoi soldi a me va anche bene, ma poi ho pensato che è il mio capo, fondamentalmente gli sono affezionata e insomma, dopo tanti anni è un po’ come trattar male un parente, quindi non me la sono sentita di rispondergli sgarbata, però non gli volevo neanche dare soddisfazione e poi lui lo sa che sono una criticona, quindi non ci avrebbe creduto, quindi nella frazione di secondo che separava la sua domanda dalla mia risposta sono riuscita ad elaborare solo questo risultato.
Insomma, al suo cosa ne pensi, ho sentenziato: dovrò smettere di fingere di non riconoscerlo quando lo incontro per la strada.
LdC
(*) tipica espressione del gergo Danielesco, prevalentemente utilizzata quando incontro qualcuno che non mi va di salutare. Prestare attenzione.
E’ incredibile come persone OGGETTIVAMENTE sgradevoli riescano a trovare qualcuno che li assuma. Ma la gente prima dei colloqui beve?
chissà perchè me lo immagino col riporto…..
stefi
Ma, oltre probabilmente ad essere raccomandato, qualche qualità ce l’avrà.
Attenta…chi disprezza compera!
Eehehhhe..dai scherzo!