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Finalmente.

16 Maggio 2008

Una gaudente Daniela al cospetto del suo scrittore preferito. Foto by Stefi.

Finalmente, finalmente, finalmente e sottolineo finalmente, dopo aver trattato Carlo Lucarelli come un cantante pop dicendogli sei fantastico, dopo aver parlato di cessi a Pino Cacucci, dopo aver interrotto una presentazione di Paolo Nori per parlargli del mio fidanzato e dopo millemila discutibili figure – pari quasi a quella della Venturi quando disse a Stefano Accorsi in televisione sembri più bello ah no, scusa è il contrario – insomma, dicevo, finalmente sono riuscita a parlare con il mio scrittore preferito senza dire cagate e, soprattutto, senza vomitargli sulla camicia.

 

Gli ho detto, porgendogli il suo romanzo ciao, io sono Daniela (concisa ma diretta). Lui mi ha sorriso, ha cominciato a scrivere una dedica originalissima (a Daniela ciao Andrea De Carlo, frase che ho notato aveva pronta in ciclostile e che ha vergato più o meno su tutti i libri dei presenti), mi ha restituito il libro e io ho colto l’occasione per porgergli il mio romanzo aggiungendo questo è il mio romanzo e sarebbe un onore per me se tu potessi leggerlo. Lui ha sorriso di nuovo e ha accettato non dico con entusiasmo ma senz’altro con molta gentilezza.

                                                               

Punto, fine, a capo.

 

Oltre al fatto che il mio romanzo è nelle mani del mio scrittore preferito, onestamente, mi ricordo soltanto che con le mie amiche e il mio moroso e Morozzi abbiamo fatto il cenone di capodanno in via Oberdan. 

LdC

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  1. confermo che NON è tinto.

    peccato.

    ho sperato per tutta la durata degli interminabili 10 minuti di permanenza nello stesso angolo di atmosfera con lui di poter cogliere il segno indelebile del pennellino fra un ricciolo e l’altro, invece no, non è tinto.

    però la restante mediocrità che mi ha sempre ispirato, c’è tutta.

    ma io ero lì per vedere il sorriso della dani e della stefi, non per lui.

    e quelli ci son stati e son sempre fantastici.

    m

  2. pensa che io stasera vado con la collega sekka che tanto adoro :( avrei preferito un piccolo comitato Bloosmbury d’accompagnamento! ;)

  3. ma che bello……immagino come ci si possa sentire…e poi è vero, la foto esprime molto…

    sei raggiante.

    Un bacio grande DANI

    e grazie di tutto di cuore.

    DANY

  4. Sembri una pischella davanti ad una vetrina di giocattoli…o mia mamma davanti ad un cabaret di croissant..uguale!!!Proprio felice come una Pasqua..Penso alla faccia che farei io davanti a nick hornby..o davanti a marco travaglio (appena prima di saltargli addosso e cercare di limonarlo duro..).emma

  5. A proposito di limonare duro, scena alla presentazione…

    De Carlo dice: è caldo, mi tolgo la giacca…

    La Stefi dice, neanche tanto sotto voce: per me puoi cavarti anche la maglietta.

    Uno sconosciuto dice alla Stefi: per par condicio però poi se la deve togliere anche lei.

    La Daniela risponde allo sconosciuto: se me lo chiede De Carlo mi cavo anche le braghe.

    Inchino.

    Sipario.

  6. Ho letto quasi tutti i libri di De Carlo ma reputo degno di nota solo “due di due”. Sono mooooolto tentata di leggere “Durante” ma, non sara’ il solito personaggio stile Guido Laremi?

    Ciao :)

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