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La gatta telecinetica.

12 Ottobre 2008

Io, la gatta, ogni tanto penso com’è invecchiata, che una volta bisognava stare attenti ad abbandonare qualcosa nel piatto per girarsi anche solo un attimo e lei zac! saltava e senza che te ne accorgessi ti stava mangiando la bistecca. Adesso, invece, quando le verso i granini nella ciotola non mi saltella più intorno, non fa più l’otto passandomi in mezzo alle gambe, semplicemente sta lì e aspetta tranquilla, educata, senza esagitarsi come un tempo.

Io, la gatta, posso lasciare sul tavolo qualsiasi cosa, edibile e non, tanto lei non ha più l’agilità di un tempo: già per salire sulla sedia le viene il culo pesante, figurarsi arrivare sul tavolo. Così non ho più problemi a lasciare apparecchiato mentre faccio altro.

Stasera, mentre si cuocevano le scaloppine, sono andata ad asciugarmi i capelli e quando sono tornata in cucina c’era la gatta, al buio, che osservava la padella sul fuoco. L’ho chiamata, le ho fatto pciupciupciu come si fa ai gatti, mi sono avvicinata, l’ho scavalcata, le ho schioccato le dita, le ho detto miciaaaaaa ma lei niente, neanche un baffo ha mosso, fissa, continuava imperterrita a guardare la padella.

E’ stato in quel momento che ho capito: la gatta si sta allenando con la telecinesi.

LdC

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  1. parole sante,eppoi la gatta in questione all’occorrenza fa anche da tastiera. a seconda di dove la tocchi emette un verso diverso.nag

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