Oggi comincia il mese di agosto e, seppur come per tutti, anche per me significherà partenza, vacanza, viaggio, relax e sole (tanto sole, in Spagna si prevedono oltre 40 gradi), una piccola parte del mio cervello, del mio cuore, della mia pancia soprattutto, sa che agosto significa anche inizio delle procedure per l’operazione a cui dovrò sottopormi entro la fine dell’anno.
Niente panico, è solo una banalissima settoplastica che, a differenza della rinoplastica, non mi cambierà i connotati bensì si limiterà a migliorare la mia respirazione. Dalla fine di questo mese dovrò fare degli esami del sangue, elettrocardiogramma, colloqui con anestesista, eccetera… finché un bel giorno entrerò all’Ospedale di Budrio e resterò –se tutto va come mi auguro- un giorno e una notte. Dopodiché punti, tamponi, protezione in silicone e via, pronta per nuovi odori.
Sicuramente ho bisogno di questa operazione: da trent’anni circa, più precisamente da quando sono caduta di faccia inciampando (questo almeno presume mia mamma), il mio setto nasale è diventato un luogo silenzioso, ma arido, pieno di quiete e di pace. Insomma, da lì non è quasi mai più passato nulla, nemmeno l’aria, tant’è che mi sono abituata a respirare con la bocca e da qualche lustro sono abbonata ad allergie, laringo-faringiti e compagnia bella. Ma così come so perfettamente di avere bisogno di questa operazione, so altrettanto bene che non ho bisogno di una nuova fonte di ansia, che già solo a pensare di prenotare gli esami al CUP mi viene il magone.
Ci sono vari aspetti che non mi fanno stare serena: il primo è che non sono mai stata operata di niente, se escludiamo il dentista che mi ha tolto un dente del giudizio, otturato qualche carie e messo due punti per una gengivectomia, ma tutto in anestesia locale e, a parte uscire dallo studio con mezza faccia cadente, tutto ciò non mi ha procurato grosso disagio. Difatti ciò che mi spaventa maggiormente è l’anestesia totale: chi mi garantisce il risveglio? E chi mi garantisce che il risveglio sarà tranquillo? Vomiterò? Dopo sarò sempre quella di prima? Tutto questo io non lo so e nessuno me lo garantisce. So che vedo tante puntate di Dr.90210 e non tutte quando si svegliano sono un fiorellino di campo.
(potresti anche smettere di guardare queste trasmissioni)
E come farò a dormire in un letto d’ospedale io, che negli ospedali resto il tempo necessario a dire congratulazioni o rimettiti presto perché sono già in deficit di mondo esterno e corro verso l’uscita così veloce che arriverà il giorno mi omologheranno il record? E i miei giochi tecnologici? E la mia casa? Lorenzo? La gatta? Qualcuno potrà stare con me la notte, se ho paura?
(che tuo nonno è entrato nello stesso ospedale per non uscirne più lo vuoi dire, prima o poi?)
… e siccome il blog sarebbe nato a scopo terapico, tanti anni fa… ho pensato, magari se lo scrivo qui poi non ho più paura.
Intanto vado in ferie.
Stay tuned.
LdC
mettila cosi’, difficilmente ti si sarebbe presentata un’altra occasione per passare la notte a Budrio
Mia madre è stata operata il 21 maggio scorso, tiroidectomia.
Mai operata di null’altro nei passati 59 anni.
Ogni tanto verso Natale scoppiava a piangere e a dire cose imbecilli tipo “se non dovessi risvegliarmi più abbi cura di te”.
Anestesia totale per un 3 ore e qualcosa, quando si è svegliata non ha vomitato affatto, aveva molto freddo (le sale operatorie sono gelide, e tu sei mezza nuda), ha dormito per le successive 12 ore. E’ uscita rimbambita quanto lo era prima di farsi operare, niente di più :)
Ps.
La sua vicina di letto, 32 anni, tutto benone, solo che ha vomitato un pochino appena sveglia.
Pensa a quando sarà tutto finito..
Grazie! Prendo nota della statistica :)))
PS: MaPe, speriamo che in premio mi diano almeno un’ocarina.
Mia madre è stata operata due anni per una ciste ovarica e dopo l’anestesia totale non ha vomitato, era solo un po’ imbambolata…Il mio moroso diversi anni fa è stato operato al naso per i turbinati e non ha vomitato…tutti e due dopo mi hanno detto che capiscono chi si droga…perchè si sta tanto bene, leggeri leggeri… Uscendo dal discorso “dipendenze” io mi porterei di sicuro l’IPod, perchè il mio moroso ha sofferto molto per i vari “rumori” dell’ospedale e degli altri degenti.
ideona! Mi registro un unico lunghissimo mp3 con il suono del russare del mio amore e della gatta che sgranocchia i croccantini (i tipici rumori notturni di casa, insomma).
Grazie per il coraggio Claudia!
non dimenticare il rumore del treno
ah già! L’immancabile.
io non sono mai stata operata in anestesia locale, quindi non ti posso dire come sarà però ti dico di goderti queste meritate ferie e poi al rientro ci penserai…. e sarai anche + rilassata… buone vacanze!!
Io ho il tuo stesso problema pensando alla mia operazione alle ragadi in anestesia totale. Mi fa una paura paurissima e non so se la farò mai. Chi c’è passato dice che ci è passato, quindi potremmo passarci anche noi =D
Io dalla tiroidectomia mi sono svegliata che mi stavano ancora mettendo il catetere, e mi hanno dovuto zittire…nessun male, nessun rimbambimento.
Il guaio è che in ospedale non si dorme se non coi tappi per le orecchie perché c’è un casino immane tutta la notte e le infermiere vengon sempre a rompere le balle.
Grazie al cielo in ospedale ci sono anche un sacco di tavor gratis e se rompi le palle te ne danno finché vuoi!