Gli inglesi attribuiscono una distinzione fondamentale fra la parola house e la parola home. In italiano non abbiamo questa differenza, difatti per parlarvi di questa cosa devo prendere in prestito delle parole dall’inglese, perché un conto è una house: cemento, travi, pavimenti, mattoni e un conto è una home.
Una home è quel posto dove, quando entrate, che siate soli o in compagnia, che siate tranquilli o pensierosi, che siate di fretta, che siate carichi di buste della spesa o stremati, c’è sempre un gatto che vi aspetta. Nella semplice house, non c’è il gatto. Non c’è nessuno ad attendervi, se non i mobili, il cemento, travi, pavimenti e mattoni di cui sopra.
E il silenzio.
Fino ad oggi la mia, la nostra, è stata una home, ma purtroppo oggi pomeriggio è venuto a mancare quel piccolo ma grande esserino vivente che le dava un’anima. Dopo vent’anni di felice, pigra e buona vita, la Gatta Topo non c’è più. E mi rendo conto di quanto sia vuota questa casa, che fino a stamattina mi sembrava così piccola e ora invece mi sembra immensa, senza di lei.
Chi ama o ha mai amato un animale sa a cosa mi sto riferendo e sono consapevole di non aver scoperto una novità, ma se non è una novità mi dite perché sto piangendo ininterrottamente da ore?
Ho sempre pensato che la Gatta Topo fosse l’incarnazione di mia nonna. Non so perché, a dire il vero era “mia” –virgolettato, perché non esiste un gatto di proprietà di qualcuno- solo da qualche anno, più precisamente dall’anno in cui mi sono messa assieme a Lorenzo, eppure quella piccola belva nera, sempre imbronciata e brontolona, mi ha sempre portata a pensarlo. Non me ne vogliano i parenti, non voglio sembrare blasfema o poco rispettosa: le associo perché entrambe giravano per casa silenziose, perché entrambe erano anziane signore di cui avere cura, perché litigavo spesso con entrambe: nate ad aprile e partite con l’estate. Ma forse le penso così, unite, anche perché mi sento in colpa: temo di non averle amate a sufficienza, di aver dato loro dei dispiaceri contendendomi l’attenzione di qualcuno, di non aver fatto abbastanza e ora che non ci sono non ho più modo di rimediare.
E mi mancano, terribilmente.
Mi consola, ma non tanto, almeno stasera, sapere che se esiste un paradiso
(ma non ci conto: ecco, in questi casi noi agnostici siamo abbastanza sfigati)
ci siano ad attenderla tutte le persone a cui ho voluto bene e che non ci sono più.
Ciao micia mia.
La tua dada
ti leggo spesso e mi addolora leggere della morte della tua gatta.
mi hai fatto scendere qualche lacrima con il paragone con tua nonna, i sentimenti per la mia, anche lei scomparsa, sono simili e lasciano in bocca un sapore di nostalgia, infanzia e senso di colpa diffcile da descrivere.le parole che hai usato tu erano bellissime.
non credo tanto nei paradisi, ma se ce ne sono (mi piace pensare a paradisi "customised" sui desideri, sogni e ricordi dei defunti), la gatta e tua nonna ti guardano esorridono da lì.
scusa il commento lunghissimo.
un abbraccio
silvia
un paradiso da qualche parte c'è, non so in che forma, ma da qualche parte c'è un posto dove le nonne (come la tua e la mia, insieme alla mia zia) stanno sedute a chiacchierare dei bei tempi andati, con la Gatta Topo sulle ginocchia a fare le fusa e Bruce sdraiato per terra a scaldare i loro piedi.
Mi spiace tanto, e ho provato le stesse cose.
Poi col tempo piangerai meno, ma per ora è tuo sacrosanto diritto essere triste per la Gatta.
Un abbraccione.
Un abbraccio, Ladra! So cosa vuol dire. Ti ha dato sicuramente tanto amore, non vorrebbe sentirti triste troppo a lungo.
Kir
Un abbraccio Ladra!
Anni fa persi il mio primo gatto, chein una giornata di pioggia non fece molta attenzione ad attraversare la strada! Piansi per giorni, e paradossalmente fu il mio primo lutto!
Quando tre anni fa mi portarono quel piccolo esserino che ora è la mia Athena non avevo il coraggio di portarla a casa per paura che un giorno potessi stare di nuovo male come allora!
Ora lei è lì tutte le volte che torno a casa, le voglio un bene immenso ed è il settimo ed indispensabile elemento della famiglia!
Basta che se no mi commuovo!
Un bacio
Jpg
Io ti capisco, eccome se ti capisco.
Un sorriso.
Lara
Ho perso il mio storico adiposo micione in autunno e mi manca ancora, adesso che è estate e non patiamo più il caldo insieme.
io penso che la dea Bastet si prenda cura di tutte le anime feline, in fondo è stata creata per questo.
i gatti accadono, ed è sempre una fortuna.
la mia gatta ha 19 anni, 20 in ottobre. E' leggera come una piuma, non riesce quasi più a leccarsi, cammina lentamente, è mezza sorda. Da tempo mi preparo all'inevitabile. So che presto morirà, lo so bene. Ma quando succederà sarò inconsolabile e piangerò per giorni. E comunque se lo meriterà tutto il mio dolore. Durante questi 20 anni ci sono stati momenti in cui la mia gattona è stata un punto fermo, un appoggio, una sicurezza. Le devo molto, anche se per qualcuno è "solo" un gatto.
Alberto
No, cazzo, mi dispiace tantissimo. I gatti quando se ne vanno lasciano un vuoto tremendo. Oltretutto era una gatta così attiva su Fb, che mi era ormai familiare…
Però sono contenta che tu l'abbia conosciuta; così, allergia o non allergia, hai potuto toccare con mano quanto siano magici questi esserini. Fanno di 4 mura un luogo dove si ha voglia di tornare.
Chissa come fanno…
Un abbraccio forte a te e Larry da tutti noi (umani e felini)
Non so come facciano, ma lo fanno.
Confesso che mi sento persa e per il momento una gran voglia di adottare un altro micio non ce l'ho. So che lo farò, prima o poi, ma per adesso è ancora lei la mia micia, è ancora lei che vorrei indietro.
Ragazze e ragazzi, grazie mille per le vostre parole, sia qui da altre mille parti. E' durissima, ma cerchiamo di tenere botta.
Grazie ovviamente anche da parte di Lorenzo :)
Un abbraccio. La mia gatta mi ha lasciata un'anno fa dopo 19 anni e ancora mi sembra di vederla per casa.
Ti sono vicina.
Mannaggia, lo imparo ora… e chiaramente mi dispiace tantissimo, in quanto gattaro non posso che capire quello che provate, anche se c'è da dire che 20ntanni sono un'età fenomenale per un gatto, e che sicuramente se li è passati bene… per il resto, secondo le mie credenze, lo spiritello della gatta topo starà vagando alla ricerca di qualche altro essere più evoluto in cui reincarnarsi…
Hawanna