Vorrei provare ad analizzare questa situazione.
Da circa metà della vita sono allergica a un sacco di cose: pollini di graminacee, erba canina, ambrosia, alberi ed epitelio di gatti, in dubbio per acari della polvere. Come faccio a saperlo così precisamente? Ho fatto il prick test, cioè uno fra i più famosi test atti a diagnosticare le allergie di una persona.
Questo test l’ho fatto la scorsa primavera, per la precisione il 18 marzo 2010 presso una struttura privata, spendendo 101€ , perché la Sanità Pubblica non mi avrebbe dato appuntamento fino all’autunno dell’anno successivo.
Detestando il dovermi rivolgere alla medicina privata a livello concettuale, perché ritengo che a Bologna le cose funzionino ancora bene, ho dovuto piegarmi a questa prospettiva anche supportata dal fatto che la differenza economica non era tantissima (31+70 per il privato, contro i 18+25 del pubblico: che dire, amen!). Sinceramente, se non ho davvero urgenza, non mi piace farmi prescrivere questa opzione dal medico di base solo per farmi fissare gli appuntamenti velocemente.
(per scoprire successivamente che avrei fatto meglio a fare la furbina)
Il dottore che mi ha fatto il test, nel referto, ha indicato (testuale): prossimo controllo in autunno, salvo complicazioni, anche per valutare la prescrizione di un vaccino. Al di là del fatto che, nel frattempo, una complicazione si è manifestata –e cioè l’avvicendarsi di nuovi gatti in casa mia- una volta giunto ufficialmente l’autunno, quindi all’incirca alla fine di settembre, ho nuovamente contattato il Centro medico privato dove mi ero rivolta precedentemente per fissare un nuovo appuntamento con l’allergologo. Ma il dottore era in viaggio di nozze e la prima data utile che mi è stata proposta era il 28 ottobre 2010. Ringraziata l’impiegata, ho cercato immediatamente posto nella Sanità pubblica, che però aveva il primo posto disponibile a maggio 2011.
Nel mondo perfetto sarebbero potute succedere due cose:
1) L’allergologo –dato anche il periodo “caldo” per la sua attività(*)- si assenta per più di un mese e lascia un sostituto in sua vece;
2) il SSN –sempre data la strategicità del periodo per questo tipo di attività(*)- non rimanda all’estate successiva un paziente.
(*) i vaccini si fanno principalmente in autunno, specie quelli per le allergie che si manifestano a primavera.
Poiché non viviamo in un mondo perfetto, sono scesa a patti con il senso di colpa e ho chiesto al mio medico di base una richiesta urgente per una visita allergologica, che mi è stata fissata per il giorno 30 settembre, quindi circa cinque giorni dopo la mia richiesta.
Però, siccome, ripeto, siamo nel mondo reale, c’è un’altra complicazione: nella prenotazione era specificato “in caso di assunzione di antistaminici, contattare l’ambulatorio”. Senza nemmeno un numero di telefono perché altrimenti sarebbe stato troppo facile, mi chiedo la gente che non è brava a googlare le informazioni come caspita fa.
Vabbè.
Trovo il numero, ma è venerdì e il servizio c’è solo da lunedì a giovedi, QUINDI lunedì mattina come prima cosa, chiamo e l’addetta mi dice non si devono assumere antistaminici almeno per quattro giorni prima del test.
(scriverlo sulla prenotazione, di fianco al numero di telefono di cui sopra, sarebbe stato sempre troppo facile)
Ma, ammesso e non concesso che sia già lunedì e io abbia già preso gli antistaminici perché senza non vivo (e quindi i quattro giorni sono già bellamente andati a farsi fottere), PERCHE’ DOVREI MAI RIFARE IL TEST, VISTO CHE GIA’ CE L’HO?
«Perché la professoressa di sicuro glielo fa rifare» mi risponde l’addetta.
«Ma scusi» domando timidamente «il test precedente me l’ha fatto un allergologo, non uno sciamano, è della scorsa primavera e nel referto c’è scritto di ripresentarmi in autunno… dove sta il problema se mi presento qui anziché lì? Perché mai non dovrebbe andare bene questo test che peraltro mi è costato 70€?»
«Signora» mi sento rispondere «torni dal suo allergologo, allora».
Adesso vai te a spiegare all’Ottusangola che il tuo allergologo è in viaggio di nozze e, ovviamente, non ha lasciato un sostituto in grado di portare avanti i suoi pazienti. Se voglio il test devo ripagare, ok, solo 18+25€, ma son sempre soldi che avrei già pagato.
Che poi sto teorizzando, perché io il test non lo posso mica fare, visto che non sono almeno quattro giorni che non assumo antistaminici (che continuerò ad assumere).
Chiamo il servizio CUP e disdico l’appuntamento con la Sanità Pubblica.
(to be continued)
LdC
hai tutta la mia solidarietà, anch'io devo prendere gli antistaminici xchè soffro di rinite allergica e ho scoperto di essere soprattutto allergica all'inquinamento!!! ma dove vado a vivere??? odio la montagna, guarirei dall'allergia ma mi verrebbe la depressione :o)
anche il mare a volte fa stare meglio… di solito, quando in primavera sono "satura" di pollini, vado a respirare un po' di aria di mare e mi calmo…
(chiaro che dipende dall'allergia)
etciù… e grazie della solidarietà! ;)
Allergie? Eccomi qui, presente!!!
Dopo giorni di day hospital, di sballottamenti da un dottore all'altro, analisi, test, ecc… il risultato è stato: allergia agli acari, unica cura CORTIOSONE!
Poi decisi per uno sciamano invece che per unmedico, mi ha tolto il frumento dall'alimentazione e tutto è passato.
Più o meno…
Ben sapendo che tutto ciò è un pò antipatico ma può succedere, l'ideale era prenotare la visita di controllo presso la struttura pubblica appena fatto il prick test dal privato…
mi avrebbero fatto rifare il prick test pubblico, in tal caso (temo)
Uh uh anch'io sono allergica a un sacco di cose tra cui le graminacee e altri pollini, ma la mia attuale dottoressa mi sconsiglia i vaccini, visto che in fondo per i pollini sto male solo in primavera. Lei sostiene di andare di antistaminico nei mesi in cui sto male e basta.
Però prendo altre pillole magiche nel resto dell'anno.
Comunque io il prick test lo faccio in esenzione! E la tessera me l'ha assegnata l'Emilia Romagna. ll prock test è nella lista degli esami gratuiti per chi è affetto da asma allergica come patologia.
Se vuoi altre info sono qui!
Dilja