Sfoglio siti di annunci dal mio letto domenicale: questo no, questo no, questo no, questo… forse! Chiamo Lorenzo che, una volta letto e meditato a sua volta, acconsente alla visita.
L’annuncio dice così:
in palazzina nel verde, ben tenuta, appartamento di 98mq al secondo e ultimo piano, ristrutturato, sala con balcone, cucinotto, due stanze ampie, bagno con vasca, cantina.
L’appuntamento mi viene fissato dalla gentilissima e sollecita impiegata per il primo pomeriggio di oggi; faccio la conoscenza dell’agente, molto in gamba, con la quale stabilisco immediatamente un buon feeling: si capisce che si tratta di una persona con molta esperienza e molto “mestiere” alle spalle. Mi ispira fiducia.
L’appartamento è in una zona residenziale di Bologna mi piace moltissimo: mediamente tranquilla e silenziosa, l’unica perplessità mi nasce vedendo bar e pizzeria poco distanti e ascoltanto la fermata dell’autobus che offre uno stridìo di freni notevole ogni volta che arriva la linea 11. Aspetti comunque sopportabilissimi, non sono così pignola.
Lo stabile è ben tenuto, ma non benissimo, e dimostra uno per uno i suoi minimo quaranta anni di vita.
L’appartamento è al secondo piano senza ascensore, il che fortunatamente non rappresenta un problema nella nostra scala di priorità. È ristrutturato in modo classico: parquet ovunque, infissi e porte nuovi e di qualità. È ben esposto, luminoso, gli spazi sono ampi, le stanze da letto sono davvero enormi e questo mi fa sognare di armadi e scarpiere. Le mattonelle del bagno e del cucinotto non sono di mio gusto ma, ahimé, il mondo è bello perché è vario.
Lati negativi, a mio avviso: il bagno è piccolo e il cucinotto non è abitabile… ingresso e disimpegno notte sono ampi loro a discapito, purtroppo!
Mentre mi occupo di aspetti puramente estetici e “frivoli”, Lorenzo nota invece un aspetto decisamente drammatico: a dispetto della ristrutturazione che il proprietario va sottolineando continuamente, l’impianto idraulico è almeno ventennale e quello elettrico probabilmente è suo coetaneo, nonostante il tutto sia stato sapientemente “sepolto” dietro finiture di pregio e interruttori nuovi! Diamine, che peccato!
«Questo appartamento» spiego telefonicamente all’agenzia alcune ore dopo «ha tutte le potenzialità per piacermi, ma necessita almeno di altri 30.000 euro di lavori per renderlo idoneo allo standard che abbiamo in mente, ma così si è fuori budget».
Anche questa non è la casa dei nostri sogni.
Alla prossima!
LdC