Marie: Tell me I’ll never have to be out there again.
Jess: You’ll never have to be out there again.
(When Harry met Sally, 1989)
Da un po’ di tempo non mi capitava di rimorchiare. Oibò, cose che capitano quando una indossa un paio di calze con su scritto follow me, letteralmente nero su bianco.
Sta di fatto che ho rimorchiato.
E rimorchiare, diciamocelo, è bello.
Niente di arrogante, di pesante o di sgradevole, anzi. Persone gentili con cui mi sono intrattenuta a fare chiacchiere altrettanto gentili (in totale controtendenza rispetto all’evento a cui stavo partecipando, ma tant’è, stavolta è andata così).
Ho raccolto un paio di biglietti da visita, dei complimenti, delle promesse di tenerci in contatto, cosa che non ho ovviamente intenzione di fare e non perché si tratta di persone poco interessanti, di sicuro sono persone splendide, ma.
Ecco, per l’appunto.
Quando mi sono svegliata ancora un pochino obnubilata dai fumi dell’alcool, mi son venute in mente tante mattine in cui mi svegliavo e mi dicevo (come stamattina) ma con chi cavolo ho passato il mio tempo?
Chi?!?
E giù considerazioni sulla persona giusta, sulla difficoltà di conoscere qualcuno che fosse adatto a me, sull’amore, sulle relazioni uomo-donna, non troverò mai, bla bla, eccetera eccetera.
Poi invece stamattina ho allungato una mano e, a fianco, avevo l’essere russante che da quasi tre anni a questa parte occupa, con la sua a volte ingombrante presenza (nel bene e nel male) le mie giornate.
E, ve lo giuro, mi sono sentita la persona più felice del mondo.
LdC