Poi alla fine una va in libreria e non ci sono mica in vendita per davvero tutti quei libercoli che si smarchettano tanto su Internet: ci sono le Cinquanta sfumature in ogni declinazione possibile, c’è l’ultimo di Morozzi, ci sono quelli del mio moroso, c’è il mio, c’è Masotti e tantissimi altri… ma non ci sono quelli che, invece, qui sopra e sui social network, sembra quasi che non se ne possa far più senza perché tutti, tutti, tutti si fanno la foto esibendoli con orgoglio.
Allora mi viene in mente la famosa Legge del sempre e del mai che abbiamo coniato qui in ufficio tanti anni fa (un giorno se vorrete ve la spiegherò) e quindi è probabile che se vedo qualcosa, diciamo “sponsorizzato” da venti persone diverse, è perché ne sono state distribuite/regalate venti copie, non perché casualmente venti dei miei contatti si sono scoperti fan di un determinato libro, oltre a migliaia di altre persone ovviamente.
E io che, a volte, mi faccio pure prendere dallo sconforto, che ho la casa editrice piccolina, che quando sei un editore indipendente non puoi spingere tanto sulla pubblicità, che a questi livelli contano più il passaparola e la sostanza del romanzo.
Devo ricordarmi la differenza fra sboronaggine reale e percepita.
(cominciare a farlo a mia volta, credo di non essere il tipo)
LdC