pensiero del mattino | viaggi

Educazione newyorkese, capitolo 1.

17 Marzo 2013

lets_go_to_new_york_posterDi sicuro non ricordo quale film di Woody Allen ho visto per primo, anche se immagino qualcosa di recente perché mi sono messa a scavare solo da adulta nella sua filmografia. Forse Io e Annie, in una delle tremilacinquecento repliche dei Bellissimi di Rete4.
Woody Allen è sempre divertente, perché esplora con intelligenza e gentilezza la profondità, le gioie e le fragilità delle relazioni umane e, se non sbaglio, Io e Annie ha anche vinto l’Oscar per il miglior film… di sicuro ha vinto la mia stima, diciamo che da lì in poi mi è piaciuto tutto, perfino Midnight in Paris.

Ma fra tutti i suoi film amo particolarmente una scena di Manhattan: c’è Isaac Davis, il protagonista, disteso sul divano nel suo appartamento. Sta parlando in un registratore.

An idea for a short story about… uhm… people, in Manhattan who… ehr… are constantly creating these real unnecessary neurotic problems for themselves – because it keeps them from dealing with more unsolvable terrifying problems about… ehr… the universe. Uhm, tsch – it’s, uh… well, it has to be optimistic. Well, all right, why is life worth living? That’s a very good question. Uhm. Well, there are certain things I guess that make it worthwhile. Uh, like what? Okay. Uhm, for me … oh, I would say … what… Groucho Marx, to name one thing… uhmmmm and Willie Mays, and uhm, the second movement of the Jupiter Symphony, and uhmmmm… Louie Armstrong’s recording of “Potatohead Blues”… uhmm, Swedish movies, naturally… Sentimental Education by Flaubert… uh, Marlon Brando, Frank Sinatra… uhmmm, those incredible apples and pears by Cézanne… uh, the crabs at Sam Woo’s… uh! Tracy’s face…

Il mio elenco è ovviamente diverso: potrei dire la mia famiglia e ogni momento che trascorro con i miei o con Lorenzo; i miei gatti e tutti gli animali di questo mondo… ma anche viaggiare e l’ansia che accompagna la partenza; potrei dire il vino, i libri, entrare in una taglia che avevi dato per persa… e la musica, ovviamente! E dormire. Ah, sì, i passatelli e i tortellini. E la pizza, meglio se mangiata con gli amici o sul divano.

Cosa rende la vita degna di essere vissuta, secondo voi?
Dov’è il bello?
Qual è il vostro motivo?

LdC

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.