Dovete sapere, miei cari lettori, che io sono un personaggino non semplice, a dispetto di quel che può pensare chi mi vede a far caciara. Sono una persona abbastanza rigida e severa nell’amministrazione quotidiana delle cose che mi stanno a cuore e, infatti, si dice di me che abbia fatto la fortuna dei figli che non ho avuto.
Per esempio, mio nipote: ragazzino eccezionale e che adoro ma… clamorosamente viziato! Ciò ha fatto sì che da sempre io mi comporti nei suoi confronti come la zia che lo sgrida, che lo corregge se sbaglia a scrivere anche solo uno status su Facebook, se usa le K o le abbreviazioni e che, soprattutto, non gli regala mai una mazza.
Alt! Mi limito a non regalargli facezie che possiede già in triplice copia: gli regalo solo cose che ritengo utili
(e, per i motivi di cui sopra, è evidente che il mio campo d’azione si restringe non poco)
Questo non fa di me la sua parente preferita, ne sono conscia, ma fa di me una persona coerente e ciò mi basta. Tutto questo per dire che la mia rigidità, il mio senso di giustizia e la mia concretezza non li proietto solo su quel malcapitato di mio nipote, ma su tutti i fatti miei e, spesso, anche su questo blog.
Uno dirà: LdC, in che senso?
Nel senso che preferisco essere apprezzata meno spesso, ma in maniera significativa, piuttosto che avere gli indici di Google Analytics che schizzano alle stelle ogni volta che scrivo prot. Proprio l’altro giorno, si è manifestato uno di quei consensi che mi fanno capire che probabilmente ho impostato la mia comunicazione nel modo giusto: un po’ di tempo fa sono stata contattata da Rossella Marcello per alcune interviste che stava facendo, da inserire nella propria tesi di laurea. Essendo io, da sempre, il mio argomento preferito, mi sono dilungata nel raccontarle vizi e virtù della mia vita da blogger e del mondo dei blog in generale. Vi son sincera: ho risposto con trasparenza e con piacere, ma supponevo avesse pescato a livello locale, niente che mi facesse intuire che, invece, aveva scelto proprio me (e Francesca Sanzo aka Panzallaria, come darle torto peraltro) come donne a cui ispirarsi, perché gestiscono il proprio blog in modo professionale.
Sì certo, nel capitolo successivo per forza di cose bisognava parlare anche dei blogger famosi e ben più scafati di me in quanto a self-branding, ma è stata una grande soddisfazione vedermi lì in mezzo non come semplice dato statistico o caso di successo, ma come esempio.
Volevo ringraziarti di cuore, cara Rossella, perché leggendo la tua tesi mi sono resa conto che se da dieci anni mi sbatto a pensare, a curare, a mantenere, ad aggiornare, una paginetta che forse in pochi conoscono, non è per arrivare a farne un business né per diventare chissà che personaggio famoso, ma lo faccio per quella scintilla che da sempre muove l’essere umano a fare le cose più disparate e più belle: la passione. Grazie per aver reso la mia passione ancora più “tangibile”, dandole un riconoscimento come questo.
Rossella mi ha scritto recentemente, per ringraziarmi e dirmi che ha ottenuto il massimo dei punteggi in seduta di laurea. Sono molto contenta di aver fatto parte del suo personale successo. In bocca al lupo per tutto il resto!
LdC
Bel post, bella storia. Sono contenta per entrambe!
Grazie a te Daniela per avermi dato un piccolo posto nel tuo bellissimo blog! Fa davvero un certo effetto sentirsi nominate in una pagina che seguo e mi appassiona :) poi volevo anche aggiungere: è la tua passione, oltre i tuoi aneddoti e al modo di raccontarli, che appassiona i tuoi lettori. A presto e…crepi il lupo :))