L’altro giorno si parlava dei matrimoni sponsorizzati e di tutti quei baracconi televisivi dove costringono i concorrenti a sottoporsi alle più becere figure per portarsi a casa il budget matrimoniale, l’abito da sposa, il viaggio di nozze o un wedding planner pronto per l’uso, liofilizzato, basta aggiungere acqua.
(trasmissioni che seguo pedissequamente, venga messo agli atti)
Si diceva ovviamente che è una gran poracciata e che, se l’obiettivo e il fine ultimo è l’unirsi nel Sacro Vincolo, bastano due marche da bollo e tanta buona volontà per il tempo a venire.
Ci voglio proprio scrivere un post, mi son detta. Mi capita sempre di esclamare questa frase quando l’argomento mi sembra interessante o condivisibile col mio vasto pubblico (talmente vasto che non siamo neanche riusciti a fare cinquanta nel giveaway, per dire), è la perversione mentale del blogger quella di pensare a come raccontare un fatto o una discussione mentre ancora è nel bel mezzo… poi, boh, ho pensato che da qualche parte avevo già letto una critica in merito, ma non mi ricordavo dove, però la volevo linkare perché mi ricordavo che era un post che avevo letto sull’argomento con cui ero particolarmente d’accordo.
Ok, l’avevo scritto io.
Parliamone.
Come si chiama quel tedesco che mi nasconde tutte le cose? Alzheimer, nonna, alzheimer.
LdC
“Ci voglio proprio scrivere un post”, lo dico sempre anche io!
Mi sa che questi blog ormai ci hanno condizionato il pensiero…