L’altro giorno ero in macchina che pensavo ai fatti miei e ho sentito il solito bip-bip, avviso di sms. Niente di strano, aspettavo una risposta da mia mamma per cui ho supposto fosse lei. L’ho lasciato lì a macerare fino a destinazione. Invece, quando finalmente mi sono fermata e ho preso in mano il telefono, ho visto che il messaggio proveniva da un numero sconosciuto.
Il testo recitava così: sto in palestra e non faccio altro che pensare a te.
Mh, però.
Di primo acchito ho pensato a un errore, teoria suffragata dal fatto che il numero non apparteneva alla rubrica né diceva qualcosa alla mia memoria. Per dieci secondi ho accarezzato l’idea di uno spasimante così timido da scrivermi da un numero sconosciuto ma poi, il deficit grammaticale mi ha fatto decidere definitivamente per lo sconosciuto.
(e poi son mai piaciuta ai palestrati, troppo pigra)
Ho riposto il telefono e mi sono fatta i fatti miei per un altro po’ di tempo, meditando sul simpatico equivoco: rispondere o no? Avvisare dell’errore? Una parte di me si è detta valà che se sei così pirla da sbagliare il numero di quella/o che ti piace, sei messo male! mentre l’altra parte –quella che ricorda l’emozione, il pugno allo stomaco e il magone che danno i messaggini romantici quando meno te li aspetti- insomma, la tenerona che alberga in me suggeriva invece di dare pace a quel povero cuore innamorato e, a causa del mio indugiare, in piena tempesta emotiva.
(ve l’immaginate? Io sì! Fra un tapis roulant e una panca, a sbirciare il cellulare e a chiedersi perché l’amato/a non risponde)
Forse perché mi è capitato fin troppe volte di provare qualcosa senza essere ricambiata, o comunque senza essere ricambiata quanto e come avrei voluto… forse perché sono un’accanita fan degli happy end… forse perché mi sento grata di aver trovato così tanta fortuna in amore, dopo i mille fallimenti… ho deciso di improvvisarmi Cupido della situazione e di dare una speranza.
«Temo che tu abbia sbagliato numero» ho risposto, con un tono che mi è sembrato il più opportuno.
«Scusami tantissimo!» ha prontamente replicato il mio sconosciuto interlocutore.
E così ho fatto felice qualcuno, alla modica cifra di 0,15€.
Sono (ancora) soddisfazioni.
LdC