Evidentemente c’è qualcosa nel mio dna che mi obbliga a perpetrare delle abitudini di cui nemmeno io stessa ho percezione ma, trovandomi a voler parlare di dieta in un ennesimo post, sono andata a cercare gli articoli del passato -et voilà- ho scoperto che già nell’autunno del 2011 decantavo le lodi di un’app che mi aveva permesso di perdere ben 6kg.
Oggi sono a quota circa -5kg, ma non certo da quel risultato, bensì da una discreta mole di ciccia che mi si è accumulata dopo quel post pieno di buone intenzioni e che ha coinciso con bagordi natalizi, bagordi primaverili, le ferie in Puglia, un altro Natale, altre festività, un viaggio a New York, le ferie nelle Marche e in svariati tristissimi passaggi sulla bilancia che, sempre più scoraggiata a sua volta, mi guardava come a ricordarmi i bei vecchi tempi dei miei consigli dietetici e a dirmi Povera sfigata.
Che io sia la classica donna sempre sull’orlo del DCA è ormai evidente, il mio peso è uno yo-yo praticamente da sempre e, come ogni volta, anche questa sono arrivata a un punto in cui mi sono guardata e mi son detta O cambio guardaroba e mi avvio all’esplosione fatale, o mi do una regolata e rientro nei ranghi. I veri “ranghi” sarebbero -7kg a cui mi auguro di arrivare entro un paio di settimane o tre al massimo, ma con l’avvicendarsi di millemila cene Facciamoci gli auguri, saranno veramente duri da conquistare. Non c’è problema, il termine “sull’orlo” non è buttato lì a caso, riesco a convivere con me stessa anche con qualche kg in più e mai e poi mai riuscirei tipo a ficcarmi due dita in gola (sono emetofobica, figuratevi voi).
Nel frattempo ho cancellato la vecchia app che ormai non serviva a niente se non a ricordarmi un mesto fallimento ma, grazie ad alcuni consigli, ne ho scaricata un’altra alla fine dell’estate e che ha un nome buffissimo, FatSecret, che mi fa pensare al fatto che il peso sia sempre un segreto e la dieta una cosa privatissima che nessuno confessa mai del tutto di seguire: io sì, sono a dieta praticamente da trent’anni, da quando ne avevo otto e mia mamma mi portò dal dietologo del Sant’Orsola che non mi fece perdere un etto, ma scrisse il mio nome e cognome nel registro degli OBESI e poi ditemi se questa non è una cosa che ti segna e che ti fa dire Meno male che non sono diventata una mongolfiera perché i presupposti di un trauma infantile c’erano tutti. Insomma, a quel dietologo non ho augurato tante belle cose, nel corso degli anni, ma sono dell’idea che mi poteva andare peggio.
Crescendo mi sono resa conto che, al netto di tutte le preferenze o di eventuali allergie e intolleranze, la faccenda è puramente matematica e può chiamarsi ShapeUp o FatSecret o dietologo della ASL, ma alla fine se 1kg è pari a 7.000 calorie, in un individuo adulto e sano (diciamo medio) che ha bisogno di 2.000 calorie per stare in piedi, sottraendone 500 al giorno perché non si assumono o perché si bruciano con l’attività fisica, alla fine della settimana fa 3.500 e significa perdere 1/2kg. Non è difficile e so che faccio una iperbole se vi dico che uno può anche scegliere di mangiare una fetta di Sacher da 1.500 calorie a colazione e poi non mangiare più niente tutta la giornata, ovvio che non va bene, ma per farvi capire il semplice pensiero che sta alla base. Dieta = magna de meno, tutto il resto è folklore e colore e, spesso, business.
Vediamo se il mio risultato, stavolta, riesce ad arrivare alla prova costume che mi attende fra sette mesi: i tortellini sono in agguato dietro l’angolo.
LdC